First Issue vol. 3 #2 – Tra nostalgie mutanti, dittatori in armatura e indie di qualità

First Issue vol. 3 #2 – Tra nostalgie mutanti, dittatori in armatura e indie di qualità

Nuova puntata della rubrica sulle novità a fumetti made in USA, con uno sguardo ai debutti Marvel Comics e di editori indipendenti.

Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de
Lo Spazio Bianco che, dal 2017, si occupa dei nuovi numeri uno in uscita negli States ogni mese.
In questa seconda puntata della terza stagione (la #129, secondo la numerazione Legacy…) attenzione incentrata su alcune delle novità uscite tra la prima metà di gennaio e la prima metà di febbraio 2025.

First Issue Front

Rogue The Savage Land 1

Rogue – The Savage Land #1 di Tim Seeley, Zulema Scotto Lavina, Rachelle Rosenberg e VC’s Ariana Maher (Marvel Comics, gennaio 2025)
Il parco-testate dedicato agli X-Men, dopo la caduta di Krakoa, accoglie un nuovo fumetto: Rogue – The Savage Land, sceneggiato da Tim Seeley per i disegni di Zulema Scotto Lavina e i colori di Rachelle Rosenberg, con il lettering di VC’s Ariana Maher.
La storia è una sorta di seguito che parte da Uncanny X-Men #247 del 1989 e vede Rogue costretta a scappare da Ms. Marvel (una Carol Danvers priva dell’autocontrollo) attraverso un portale magico. La prima metà dell’albo, in cui la protagonista cerca di adattarsi alla vita nella Terra Selvaggia, è la più riuscita. Seeley dà spazio all’avventura e inserisce tra un’azione e l’altra un paio di passaggi introspettivi. Purtroppo, appena la trama si sposta sui binari consueti, con poteri malfunzionanti, beghe tra mutanti e sogni di conquista, l’interesse cala e non basta accennare al tema del disastro ambientale per risollevarlo. Più costante è la qualità delle matite e della colorazione: i paesaggi esotici e le creature che li abitano paiono vivi e pieni di energia. Anche Rogue beneficia del lavoro di Lavina e Rosenberg, non tanto per l’abbigliamento che strizza l’occhio al passato, quanto piuttosto per alcuni primi piani capaci di trasmettere, attraverso espressioni naturali, i sentimenti di Anne Marie.
Federico Beghin

One world under doom #1 di Ryan North, R.B. Silva, David Curiel, Travis Lanham (Marvel Comics, febbraio 2025)
Blood Hunt, oltre ad essere un piacevole crossover vecchio stile, ha creato le basi per il nuovo grande evento Marvel. One world under Doom parte senza aspettare la consueta estate laddove Blood Hunt si era concluso, ovvero con il Dottor Destino nuovo Stregone Supremo e nuovo imperatore del mondo. Il testimone passa da Jed MacKay (autore di Avengers e X-Men) a Ryan North, che negli ultimi due anni ha rilanciato i Fantastici Quattro con un mix di avventura classica, viaggi in mondi fantastici (e spesso ironicamente assurdi) e un focus sulla famiglia. Ma ha anche saputo scrivere un Destino convincente, un mix kitsch e classico che però non diminuisce la sua solenne pericolosità. In One world under Doom gli aspetti di feroce e mefistofelico villain e compiaciuto regnante illuminato (almeno secondo l’idea che ha di sé stesso) ben si fondono, rendendolo assoluto protagonista di un numero in cui riesce a mettere sotto scacco tre gruppi di eroi con una tipica trappola mediatica. North si muove su una sottile linea di dramma e grottesca ironia, caricando la storia fin troppo in alcuni punti (con dialoghi spesso molto prolissi), ma anche restituendo un gusto vintage e volutamente esagerato alle avventure supereroistiche. I disegni di R.B. Silva bilanciano questa esagerazione con eleganza e sinuosità, potenza e dinamismo, venendo illuminati dai colori accesi di Curiel: una vera gioia per gli occhi, ennesima prova di maturità artistica della coppia. Un inizio molto denso e classico, che prospetta una evoluzione forse già vista, ma per lo meno divertente e movimentata.
Emilio Cirri

Owudoom 01 Cover
The Seasons 1

The Seasons #1 – Rick Remender, Paul Azaceta, Matheus Lopes, Rus Wooton (Image comics, gennaio 2025)
Un decennio dopo la misteriosa scomparsa dei genitori le quattro sorelle Seasons – Spring, Summer, Autumn e Winter – continuano le loro vite perdendo progressivamente la speranza di ritrovare gli amati cari. La sola Autumn sembra imbattersi in un indizio che potrebbe riunire nuovamente la famiglia e tocca alla sorella minore Spring l’arduo compito di cercare di rimettere insieme i pezzi di un indecifrabile puzzle.
Rick Remender realizza una nuova intrigante serie che unisce elementi fantasy e fantascientifici presentandoci un mondo retrofuturistico ricco di meraviglie e pericoli nascosti. Lente d’ingrandimento della narrazione è la giovane Spring, per il tramite della quale il lettore viene condotto velocemente all’interno della storia alla scoperta dei diversi intrecci narrativi che la compongono. L’umorismo e la paura la fanno da padrona in questa prima uscita incentrata sull’esplorazione dell’atmosfera e dei personaggi che Remender realizza attraverso un riuscito alternarsi di toni narrativi. A fronte di un inizio improntato a una forte drammaticità, la parte centrale della storia assume i divertenti connotati di una commedia degli errori, recuperando un tono più urgente e serio nelle battute finali realizzando, nel complesso, una narrazione ricca di sfumature che si dimostra avvincente e che rende omaggio al Tintin di Hergè, ai film di Miyazaki e alle opere di Winsor McCay. I disegni di Paul Azaceta danno vita ad un mondo affascinante e dall’estetica rétro, raffigurato in tavole dinamiche che mantengono la storia visivamente coinvolgente.
Ferdinando Maresca

Bug Wars #1 di Jason Aaron, Mahmood Asrar, Matthew Wilson, Becca Carey (Image Comics, febbraio 2025)
Il periodo di grande forma per Jason Aaron continua a vele spiegate: dopo l’esperimento weird di Batman Off-World, l’ambizioso Absolute Superman, il forte rilancio delle TMNT e anche un’ottima (e poco notata) gestione di Namor, con Bugs War Aaron lancia una nuova avventura creator-owned che mescola Micronauts a Conan il Barbaro, per un primo numero che punta tanto sull’azione (programmatica la sequela di spread pages iniziali), resa con la solita potenza e dinamicità del tratto sicuro e statuario di Mahmood Asrar, cesellato dai colori pieni di Matt Wilson, quanto sull’introspezione: l’avventura del giovane appassionato di entomologia Slade Slaymaker si lega alla storia della sua famiglia, al fato del padre, ai traumi del fratello e della madre, andando a recuperare una serie di temi più volte esplorati dall’autore (da Scalped a Thor, passando per Sea of Stars) e qui disvelati con ottimi colpi di scena. Un debutto perfetto nella sua struttura chiara, semplice e diretta, per quello che si propone come uno dei fumetti Image più interessanti dell’anno.
Emilio Cirri

Bugs War 1
Bronze Faces 1

Bronze faces #1 di Shobo & Shof Coker, Alexandre Tafenkgi, Lee Loughridge, Hassan Otsmane-Elhaou (BOOM! Studios, febbraio 2025)
Il team creativo formato dai fratelli Shobo e Shof Coker dimostra un forte talento narrativo in questo first issue la cui storia attinge direttamente dalle loro radici nigeriane. Il duo mette subito in chiaro lo scopo e il significato della sceneggiatura, ponendo l’accento sui dialoghi e l’urgenza delle azioni dei tre protagonisti. Quella che emerge è un’avventura che ci parla dell’arte, della storia e della mitologia africana così come degli degli orrori del colonialismo, perfetta per il Black History Month, mese nel quale viene celebrata la cultura afroamericana negli Stati Uniti e nel Canada.
Il racconto vede la riunione degli amici d’infanzia Timi, Sango e Gbonka alla vigilia dello storico acquisto da parte del British Museum delle opere del padre di Timi, artista nigeriano di grandissima fama. Quello che il museo annuncia come un’acquisizione trionfale viene visto dal trio di amici come un furto culturale che li porta a divenire essi stessi ladri di queste opere d’arte. Grazie all’attenta cura posta dagli autori nei dialoghi e nell’interazione tra i protagonisti, che fa emergere le diverse sfumature caratteriali dei tre amici, la narrazione acquisisce una particolare profondità che unita alla densità degli argomenti mette in chiaro la forte connessione degli autori con i temi esposti, a sottolineare la necessità di recuperare le proprie radici culturali. I disegni, a cura del premio Eisner Alexandre Tefenkgi, ben si adattano alla esplorazione e rappresentazione della cultura africana, riuscendo a cogliere l’essenza delle sfaccettature caratteriali dei protagonisti in tavole capaci di capire in pieno lo spirito della narrativa.
Ferdinando Maresca

Per questa puntata è tutto. L’appuntamento è per marzo con First Issue vol. 3 #3 (#130).
Stay tuned!

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