First Issue #21: da New Mutants a Gideon Falls

First Issue #21: da New Mutants a Gideon Falls

Tante le novità di cui si parla in First Issue #21: dal ritorno dei Nuovi Mutanti all’horror psicologico di Lemire e Sorrentino, passando per la nuova mini ambientata nell’universo di Black Hammer fino alle migliori novità indie.

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Ogni mercoledì in USA esce quasi un centinaio di albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica bisettimanale de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! Siamo arrivati alla ventunesima puntata e stavolta puntiamo l’attenzione sulle novità di mercoledì 7 e 14 marzo 2018.

Marvel Comics

La Marvel Comics rispolvera, dopo un lungo periodo di assenza, il titolo New Mutants per offrire una nuova miniserie al gruppo dei giovani mutanti, anche in vista dell’uscita della pellicola cinematografica. Ci offre il proprio giudizio sul numero d’esordio Federico Beghin.

New Mutants #1

I New Mutants incontrano The walking dead in Dead souls, nuova miniserie di sei numeri affidata a Matthew Rosenberg (sceneggiatore) e ad Adam Gorham (disegnatore). La Casa delle Idee prepara il terreno per il film che uscirà a inizio 2019, creando una nuova formazione capitanata sul campo di battaglia da Magik.
Riadattando uno stratagemma adottato da Peter David sulle pagine de La nuovissima X-Factor, Rosenberg decide di mettere questi mutanti al servizio della Hatchi Corporation: Illyana Rasputin, la cui sensualità risulta notevolmente ridimensionata dal tratto graffiante di Gorham, l’italo-americano Guido Carosella – a.k.a.Strong Guy -, Wolfsbane, per la quale è stato scelto un inglese particolare, e gli altri sono stati assunti per sventare minacce paranormali.
Non è il caso di preoccuparsi se non si ha familiarità coi protagonisti, poiché le brillanti didascalie li presentano sinteticamente, evitando la pedanteria. Inoltre, lo sceneggiatore crea da zero la sua trama, mostrando subito in azione questo gruppo disfunzionale: privi dei costumi, in perenne disaccordo, senza il minimo desiderio di fare i supereroi, i Nuovi Mutanti affrontano un’orda di zombie, prima ancora di conoscere le condizioni del loro strano impiego. I botta e risposta tra i membri della squadra, il finale in grado di destare curiosità con un richiamo alla fiaba di Hansel e Gretel e i disegni d’atmosfera di Gorham sono gli elementi che rendono riuscito questo primo capitolo. I personaggi emergono con movenze scattanti dagli sfondi resi cupi dalle tinte di Michael Garland, scatenando la loro vera natura in particolare in due ampie tavole dal classico taglio supereroico.

Primo numero anche per Infinity Countdown, la nuova saga cosmica del Marvel Universe. Ce ne parla David Padovani.

Infinity Countdown #1

Dopo avere scaldato i motori con i due one shot Adam Warlock e Prime delle scorse settimane, Gerry Duggan fa finalmente iniziare la trama principale di questa sua saga cosmica nell’albo di esordio di Infinity Countdown. Per far ciò si affida per la maggior parte delle pagine ai Guardiani della Galassia, di cui aveva narrato le gesta fino alla chiusura della testata nello scorso gennaio.
In effetti lo sceneggiatore dà l’idea di portare avanti idee che avrebbero trovato spazio sulla testata dei Guardiani se non fosse stata chiusa con il numero 150: da un lato abbiamo Drax intento a proteggere l’enorme Pietra del Potere su Xitaung dall’attacco della Confraternita dei Rapaci e dai Chitauri, mentre dall’altro – sul Pianeta Telferina – il resto del gruppo insieme a Nova e Ant-Man se la devono vedere con l’entità cosmica impazzita del giardiniere.
Duggan imposta un ritmo dinamico all’azione, usando per i dialoghi un tono leggero e divertente che ben si sposa alle concitate sequenze di battaglia.
Dal lato grafico Aaron Kuder, coadiuvato dalla colorazione di Jordie Bellaire – imbastisce tavole d’impatto con uno storytelling sempre chiaro e cristallino.
La chiusura della storia con due grosse sorprese narrative non può che invogliare a continuare la lettura della saga, che pare promettere di essere all’altezza degli storici eventi cosmici del passato di casa Marvel.

Segnaliamo inoltre l’uscita di:

  • Avengers – Back to basics #1
    Peter David, Brian Level, Jordan Boyd
  • Marvel’s Ant-Man and the Wasp Prelude #1
    Will Corona Pilgrim, Chris Allen, Roberto Poggi, Guru-eFX

DC Comics

Solo una segnalazione questa volta per la casa editrice di Burbank.
A seguito degli eventi narrati nel crossover Milk Wars conclusosi le scorse settimane, cominciano gli esordi delle nuove testate dell’etichetta Young Animal e a fare da apripista è Eternity Girl #1 firmato da Magdalene Visaggio, Sonny Liew e Chris Chuckry.

Image Comics

Serie di debutti molto interessante in Image Comics, a partire da Dry County #1, la nuova serie di Rich Tommaso di cui ci parla Simone Rastelli.

Dry County #1

Lou Rossi si è trasferito da sei mesi a Miami, dove vive creando strisce umoristiche per il Miami Herald.  È single, si sente solo, smarrito nella vita notturna di locali e rave e con pochi amici. Una sera incontra casualmente Janet e ne è attratto all’istante; i due iniziano a frequentarsi.
Questa la traccia da cui muove Dry County – The EVERYMAN Crime Story di Rich Tommaso. E nel sottotitolo abbiamo già il primo ammiccamento, poiché quel maiuscolo che evidenzia l’ordinarietà del protagonista di una vicenda “crime”, ci rimanda immancabilmente alle atmosfere di Hitchcock.
Iniziamo la lettura e vediamo che racconto è affidato alla voce narrante del protagonista, secondo il più tipico degli stilemi hard boiled: eccoci quindi accompagnati tavola dopo tavola da abbondanti didascalie, proposte nella forma grafica di estratti di diario, che ci mettono a conoscenza di tutti i pensieri e sensazioni di Lou. In questo primo capitolo siamo quindi letteralmente immersi nel suo mondo interiore e Janet rimane un personaggio di cui scopriamo poco a poco la vita, seguendo gli alti e bassi emotivi di Lou, speranze e delusioni, in risposta ogni dettaglio da lei rivelato. Di fatto, la situazione creata dal racconto è che di Lou conosciamo i pensieri, quindi come è veramente; di Janet sappiamo quello che lei vuol fare sapere.
Con tutta questa dovizia di riflessioni,la definizione di personaggi e relazioni resta a un livello di superficie. Le immagini offrono una sfumatura a tratti ironica al racconto; le loro luci e colori, forme ed espressioni sono sempre efficaci a costruire e trasmettere il tono di ogni momento, ma il racconto si muove in maniera meccanica, seguendo un percorso che offre, sì un bel panorama visuale, ma scarsa empatia con i personaggi e quindi scarso coinvolgimento in ciò che accade.
Insomma, questo primo albo, mette bene in evidenza le capacità di Tommaso di rielaborare codici narrativi – operazione nella quale l’autore ha già dimostrato virtuosismo nel suo Spy Seal -, ma resta abbastanza freddo: l’ironia che smorza i momenti canonicamente più intensi, perfino la chiusura melodrammatica, da una parte è in sé uno sguardo già consumato dall’uso (il citazionismo, anche raffinato, non scuote né colpisce) e non offre niente in cambio dell’annullamento della tensione. Al momento, quindi, l’operazione appare piuttosto autoreferenziale e resta da vedere se lo sviluppo del racconto offrirà qualcosa di più di un piacevole intrattenimento virtuosistico.

Arriva anche l’atteso Gideon Falls, ennesima fatica di Jeff Lemire che qui ricompone la coppia autoriale con l’italiano Andrea Sorrentino. L’analisi che segue è di David Padovani.

Gideon Falls #1

Jeff Lemire e Andrea Sorrentino avevano condiviso nel 2013 una felice ed efficace run sulla testata Green Arrow del New 52 della DC Comics. La sinergia tra i due era stata così riuscita che la coppia si era riunita, stavolta su sponda Marvel Comics, su Old Man Logan nel 2017 e, proprio in quella occasione, avevano iniziato a ragionare sull’idea di creare insieme qualcosa di originale.
Sorrentino era in cerca di un racconto più oscuro e dalle forti venature psicologiche, che ben si adattasse al suo stile grafico al contempo fotorealistico ed espressionista. A Lemire, dal canto suo, frullava in testa l’idea per una storia con personaggi che risalivano a venti anni addietro, creati per un film quando era uno studente alla scuola di cinema e poi trasformati in protagonisti di alcuni dei primi fumetti autoprodotti dall’autore, antecedenti al successo di Essex County.
Tutto questo si è materializzato in Gideon Falls, nuova serie che si muove nei territori dell’horror psicologico. Protagonisti, in questo numero d’esordio che presenta una storia di specchiature e di rimandi tra le due linee narrative presenti, sono un malato di mente che cerca nei vicoli e nelle discariche cittadine i segni di un complotto malvagio ordito ai danni del mondo e un sacerdote che viene incaricato di sostituire il parroco appena morto nella cittadina rurale di Gideon Falls.
Se Lemire imposta questo primo numero sul contrasto tra ambito metropolitano e rurale, presentandoci con pochi ma precisi dialoghi e didascalie i due personaggi protagonisti e i loro basilari aspetti caratteriali, Sorrentino gioca di sponda con la sceneggiatura del canadese, usando come il suo solito una variegata e mai banale struttura delle tavole, che spesso compone con pannelli specchiati al rovescio per distinguere le due linee narrative.
Evolve anche il suo stile il disegnatore, sostituendo ai tipici neri pieni delle sue immagini un efficace tratteggio sul quale la palette cromatica di Dave Stewart stende colori dai toni caldi e freddi ma sempre irreali ed evocativi, con significative esplosioni di rosso.
Una serie horror che pare più di testa che di pancia, ma da quanto visto in questo esordio non meno disturbante e interessante da seguire.

Le altre nuove uscite Image da segnalare sono:

Dark Horse Comics, Black Mask Comics, Oni Press, Aftershock Comics, BOOM! Studios, Titan Comics, IDW Publishing, Dynamite Entertainment, Valiant Comics

Dark Horse Comics continua a espandere l’universo narrativo del pluripremiato Black Hammer. Il suo creatore Jeff Lemire, in attesa di riprendere a maggio la serie principale e dopo avere concluso la miniserie Sherlock Frankenstein and the Legion of Evil, dà il via a Doctor Star and the Kingdom of Lost Tomorrows, altra serie limitata di cui ci parla David Padovani.

Doctor Star and the Kingdom of Lost Tomorrows #1

Chi ha letto le storie di Black Hammer, sa molto bene che Jeff Lemire ha creato un universo di personaggi e avventure completamente derivativo ma sorprendente fresco e originale, nel quale ha riversato la sua passione per il fumetto supereroistico del quale è sempre stato assiduo lettore.
In Doctor Star l’autore canadese compie un ulteriore passaggio. Personaggio comparso per la prima volta sul dodicesimo numero della serie principale, Jim Robinson e il suo alter ego supereroistico non sono solo un omaggio – come avviene per tutti gli altri personaggi della storia – a un eroe a fumetti già esistente, in questo caso lo Starman della DC Comics; Lemire stavolta dedica un tributo a un suo collega, James Robinson che negli anni ’90 rivitalizzò proprio Starman con una serie pluripremiata realizzata in coppia con Tony Harris.
In questo primo numero della miniserie, la vicenda si muove tra presente e passato narrativo che ci raccontano le origini di Doctor Star e ci rimandano nelle atmosfere a un’altra bella serie creata da Robinson, Golden Age. Il fulcro della trama è, come spesso accade nelle opere di Lemire, una riflessione sulla famiglia e i legami familiari, l’identità che essa impone e il contrasto con l’identità supereroica.
I disegni di Max Fiumara con i colori del sempre presente Dave Stewart si innestano nel solco dello stile indie che Dean Ormston mantiene sulle pagine di Black Hammer, e le grandi vignette come le splash page restituiscono tanto un sense of wonder oggi raro nella produzione supereroica statunitense, quanto una tensione drammatica che conduce fino alla sconvolgente pagina finale di questo primo albo.

Oni Press presenta il primo numero di una serie tratta dal franchising televisivo di Rick & Morty, fortunata serie animata di Adult Swim. Ce ne parla Marco Marotta.

Rick & Morty Presents: The Vindicators #1

Prende il via con questo albo una nuova serie di one shot, con cui Oni Press si propone di approfondire diversi elementi della fortunata serie animata di Adult Swim. Come da titolo, il primo di essi, scritto da J. Torres, è interamente dedicato ai Vindicators, il gruppo di supereroi multiversali, spudorata parodia degli Avengers di casa Marvel, apparso in una puntata della terza stagione dello show.
L’irriverenza e l’ironia demenziale che i fan del cartone animato hanno imparato ad amare viene qui declinata nel contesto supereroistico, laddove l’autore non perde occasione per prendersi gioco dei cliché e delle convenzioni che caratterizzano l’industria del fumetto statunitense (come la mania per i reboot, i crossover onnipresenti e la perdita di significato della morte). E “non perde occasione” è da intendersi letteramente, dato che difficilmente si ha più di qualche vignetta di respiro tra una pungente battuta metafumettistica e l’altra.
Altrettanto numerosi sono poi i momenti fan service che rimandano alla continuity di Rick e Morty e le strizzate d’occhio agli appassionati della serie. Tutto ciò, benché inizialmente riesca a strappare qualche sorriso e a solleticare il palato dei fan più fedeli, finisce a lungo andare per appesantire la lettura, tenendo anche conto della foliazione leggermente superiore al normale, dando l’impressione che alcuni elementi siano stati inseriti in modo un po’ forzato.
Non c’è molto da dire sui disegni di CJ Cannon, dato che il tratto semplicistico è chiaramente una scelta voluta per ricalcare lo stile adottato dalla serie animata, così come la colorazione piatta e sgargiante di Nick Filardi.

Oni Press presenta anche The Ballad of Sang #1, firmato da Ed Brisson, Alessandro Micelli e Shari Chankhamma.

Chiudiamo questa sezione con un veloce elenco dei numeri di esordio presentati dalle altre case editrici indipendenti statunitensi:

  • Aftershock Comics:
    Betrothed #1
    Sean Lewis, Steve Uy
  • Black Mask:
    Come into me #1
    Zack Thompson, Lonnie Nadler, Piotr Kowalski, Niko Guardia

Esclusive Comixology

In conclusione, consueta sezione gestita da Simone Rastelli sulle novità indipendenti più interessanti disponibili sulla piattaforma digitale Comixology.

This is box title

Miniserie in cinque episodi, firmata da Alex Giles (testi), Ka De Oki (disegni) e Tiko Capdevilla (colori), Betty “The Slayer” Mitchell narra le avventure dell’eroina eponima, cacciatrice di mostri alla fine del XIX secolo. Contraddistinto da un ritmo molto veloce, il racconto è penalizzato da una sostanziale freddezza di toni, che gli impedisce di essere veramente inquietante. Due sono gli elementi che concorrono a questa freddezza: la scarsa espressività dei volti e l’approccio naturalistico del disegno, che non lascia molto spazio all’immaginazione. Infelice appare anche la scelta di far esprimere alla stessa protagonista il pensiero di essere simile ai mostri che caccia, poiché prova piacere nell’ucciderli. L’enunciazione di questo pensiero depotenzia immediatamente lo spunto, imbeccando il lettore su quello che si deve aspettare e che deve tenere d’occhio. L’atmosfera è largamente determinata dall’ambientazione notturna dell’azione e assecondata da un cromatismo cupo.
La generosa scollatura della protagonista e la presenza di Nicola Tesla, come inventore di prodigiose armi elettriche, sono infine due elementi che fanno più luogo comune che spunto narrativo, in un racconto che comunque scorre fluido e offre una lettura piacevole.

Annyseed #1

Annyseed, serie prevista in dieci episodi, scritta e disegnata dall’inglese Stuart J. Brown e nata come webcomic, racconta di vampiri e altre creature fantastiche che vivono in mezzo agli esseri umani, nascondendosi o mimetizzandosi.
La protagonista è Anny Vermont che fu trasformata adolescente in vampiro nel 1956 e dopo decenni, non invecchiata di un giorno, torna fra gli umani, nella stessa scuola che frequentava quando era una ordinaria ragazzina. Da questa premessa si dipana un racconto che propone intrighi, complotti comunità in lotta e luoghi ricorrenti da urban fantasy per adolescenti, con un approccio visuale che si inserisce nella direzione percorsa con successo da Brian Lee O’Malley (Scott Pilgrim, Alla deriva) e Eric Wight (con il suo incompiuto My Dead Girlfriend). Abbiamo così grandi occhi espressivi e luminosi, una proporzione testa/tronco che per molti personaggi è quella dei bambini e definizione accurata di dettagli degli oggetti e delle architetture. A determinare l’atmosfera, la scelta cromatica: un grigio dalle mille sfumature, arricchito di dettagli colorati in ocra scura, che crea un senso di oppressione e di pericolo incombente, che determina una tensione molto efficace. In conclusione, un debutto intrigante e denso.

Vi salutiamo, ricordandovi che il prossimo appuntamento con First Issue è previsto tra due settimane, il 3 aprile, con tante nuove uscite a stelle e strisce.
Stay tuned!

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