Estate in Sicilia: La distanza di Colapesce e Baronciani

Estate in Sicilia: La distanza di Colapesce e Baronciani

Il cantautore Colapesce e il fumettista Alessandro Baronciani firmano una graphic novel sui sentimenti e sul cambiamento.

colapesce-la-distanza-copertina-libroCon i suoi due album Un meraviglioso declino e Egomostro, Colapesce si è affermato come uno dei cantautori più interessanti della scena musicale indie italiana.
Il suo esordio come ideatore di storie non poteva che produrre un racconto delicato ed etereo che riflettesse sulle relazioni personali e gli obiettivi della generazione a cui appartiene, e alla quale spesso parla con le sue canzoni.

In tal senso un partner come Alessandro Baronciani si rivela una scelta adeguata, considerando la sensibilità del fumettista, la sua appartenenza al mondo musicale grazie al gruppo Altro, e l’amicizia che lega i due artisti.
Anche l’ambientazione siciliana non è una scelta casuale: da una parte è la terra di Colapesce, che quindi conosce e può raccontare con consapevolezza, dall’altra si rivela essere lo scenario adatto per le emozioni che l’opera vuole trasmettere.

La crescita dei viaggiatori

La distanza si può descrivere come un racconto di viaggio, dove il “tour” assume quel connotato anche simbolico di maturazione dei protagonisti che lo affrontano.

Il viaggio di formazione è un elemento classico per la letteratura, ma le sue stesse caratteristiche universali e senza tempo ne fanno un prototipo sempre convincente e mai invecchiato, anche perché a seconda della strada, della meta e delle personalità in scena il prodotto finale risulta diverso di caso in caso.

Nella graphic novel edita da BAO Publishing, il protagonista Nicola si appresta a compiere un piccolo giro della Sicilia per arrivare all’Ypsigrock, un festival di musica indie-rock che si svolge a Castelbuono, per poi partire dall’aeroporto di Palermo alla volta di Londra, dove lo aspetta la fidanzata Carla. Per una serie di eventi è accompagnato da due ragazze, la spezzina Francesca e Charlotte, una sua amica francese.

colapesce-la-distanza-1bisLa situazione sentimentale di Nicola è al centro dell’intreccio, anche se gli autori scelgono deliberatamente di tenerla ai margini, quasi soffusa, una presenza costante ma sullo sfondo degli avvenimenti, che prende il sopravvento solo all’inizio e alla fine del racconto.

Già dalla telefonata a cui si assiste all’inizio della storia si può intuire qualche tensione e freddezza tra i due fidanzati, condizione provocata o perlomeno accentuata dalla distanza tra i due: questo stato di cose evidentemente non mette a proprio agio il protagonista, che quindi intravede nel viaggio con le due ragazze appena conosciute una sorta di spiraglio, di via di fuga dall’ordinario attraverso un rapporto semplice e spontaneo, libero dalle pastoie di una relazione problematica – per quanto importante – e intrisa invece di quel “qui ed ora” che può appagare lo spirito di una persona in cerca di sé stessa.
Ed è proprio attraverso questa parentesi fuori dalla norma, di cui la stagione estiva è da sempre esponente e simbolo, che Nicola può riflettere sulla sua vita e sulla sua relazione, per capire quale sia la soluzione più giusta tra l’impegnarsi per ritornare nella situazione ordinaria e il provare a vedere dove porta la nuova finestra che si è aperta durante il viaggio.

È proprio il viaggio dei protagonisti il centro nevralgico del testo: ci si fa trascinare dai luoghi e dalle vicende che coinvolgono l’improbabile terzetto, merito anche di un Alessandro Baronciani in splendida forma, responsabile di tavole che riempiono gli occhi di chi anche solo sfogli il libro, con paesaggi che incantano e figure umane che, nello stile del disegnatore, appaiono realistiche pur nella loro semplicità ed essenzialità del tratto.

Il ritmo di lettura viene scandito, poi, dalla particolare disposizione delle vignette, che spesso proseguono dalla pagina sinistra a quella destra indirizzando la lettura in maniera differente e creativa, come a seguire un flusso di pensieri costante e fluido. Le tavole, inoltre, sono prive di bordi e il risultato è quello di avere un disegno che invade tutta la pagina, senza lasciare spazio al vuoto ma colorando ogni centimetro del foglio, come a voler uscire dai confini stessi del libro in un vero inno grafico alla libertà.

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Parole e personaggi

I personaggi costituiscono l’anima della storia di Colapesce e Baronciani, ognuno con le proprie caratteristiche e il proprio ruolo all’interno della trama di La distanza.

Nicola si connota come una sorta di nichilista cinico e disilluso, con poche aspettative verso il proprio futuro, ma che affronta ugualmente la vita in modo piuttosto serafico grazie ad un’armatura fatta di giudizi verso ciò che disprezza e di un atteggiamento sprezzante. In diversi casi i discorsi del protagonista risultano troppo ampollosi per essere credibili, in altri si abusa di un eccesso di colloquialismi che portano alla stessa sensazione, ma pur con queste ingenuità riescono a delineare in modo completo la personalità di Nicola.

Quando ai dialoghi si sostituisce il monologo finale, il tenore della frasi rimane il medesimo, esplicitando però i temi della graphic novel: la riflessione su come la distanza possa essere un momento di pausa, di ragionamento su sé stessi e di stop positivo, tutti elementi ormai fuori moda nell’irrequieto e veloce mondo moderno, che anche grazie al progredire della tecnologia per comunicare tra di noi mal tollera chi vi si estranea o non riesce a far percepire in modo tangibile la propria presenza.

Quando si tratta di Francesca e Charlotte, invece, Colapesce ricorre meno all’uso di parole o lunghi pensieri: i due personaggi sono strutturati in modo tale per cui l’autore le fa esprimere attraverso le proprio espressioni e il loro corpo, tramite cui possiamo intuire quali sentimenti le guidano.

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Una conclusione aperta

L’incontro tra i tre costituisce l’occasione per indagare maggiormente su di sé, per soffermarsi sulla propria vita approfittando di una situazione inusuale, di rottura con il quotidiano.

Non di vera e propria maturazione si può parlare, però: concentrandosi infatti su Nicola e Francesca, il climax che raggiunge il loro rapporto – causa degli eventi che portano alla fine del viaggio e del libro – non ci è dato sapere cosa si prepara per loro. Nicola deve capire se impegnarsi a tornare all’interno della natura calcolata e artefatta del suo rapporto con Carla oppure se abbandonarsi a ciò che gli suggerisce l’istinto, e l’ultima tavola ci mostra la decisione che il protagonista prende.

L’esito di questa scelta è però ignoto: si tratta di uno stratagemma narrativo tutt’altro che originale, ma apprezzabile dal momento che il cuore del libro non si trova nel mostrare la correttezza di una via piuttosto che dell’altra, quanto nell’osservare alcune dinamiche relazionali classiche immerse in un contesto particolare come quello dell’estate siciliana.

Abbiamo parlato di:
La distanza
Colapesce, Alessandro Baronciani
BAO Publishing, giugno 2015
200 pagine, colori, brossurato – 16,00 €
ISBN: 978-88-6543-476-5

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