E se… dopo Claremont fosse arrivato Hickman?

E se… dopo Claremont fosse arrivato Hickman?

Come sarebbe stata la saga che ha rifondato l’universo mutante nel 2019 se si fosse svolta negli anni ’90? La risposta è in “X-Men’92 – House of XCII”.

HoXCII_coverChe cosa sarebbe successo se la rivoluzione che Jonathan Hickman ha portato nel mondo mutante nel 2019, a partire dalla saga fondativa House of X/Powers of X (HoXPoX), fosse avvenuta all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso dopo la dipartita di Chris Claremont dalla scrittura delle storie degli X-Men?
È a questo intrigante quesito che prova a dare risposta la miniserie X-Men ’92 – House of XCII, un tipico What If…? di casa Marvel a cui si aggiunge una componente strutturale importante.

Questa storia ipotetica non ha per protagonisti i personaggi e le atmosfere mutanti che riempivano le pagine dei fumetti di quel periodo, bensì il loro adattamento animato. Infatti, visto lo strepitoso successo di pubblico e di vendite che gli X-Men avevano in quegli anni, la Casa delle Idee commissionò al canale televisivo Fox Kids una serie di cartoni animati sugli eroi mutanti che debuttò nel 1992: X-Men, the Animated Series 1. Questa – insieme alla coeva Batman, the Animated Series (sempre di Fox Kids) – fu la porta di accesso al mondo degli X-Men per una intera generazione di giovani spettatori che si trasformarono poi in appassionati lettori di fumetti.

A sceneggiare questo racconto immaginario uscito in USA nel 2022 troviamo Steve Foxe, autore sempre più coinvolto con il mondo mutante per aver scritto il primo Annual della testata X-Men (dicembre 2022) e per essere il futuro scrittore di Dark X-Men, miniserie in uscita nell’estate 2023 nell’ambito di Fall of X, nuova stagione editoriale delle X-testate che prenderà il via con l’evento X-Men: Hellfire Gala 2023.
Nell’arco dei cinque numeri che compongono la miniserie, Foxe inserisce tutte gli eventi editoriali che hanno caratterizzato la gestione HickmanHouse of X, X of Swords, Hellfire Gala e Inferno – e tutti gli elementi fondamentali che dal 2019 stanno caratterizzando l’attuale incarnazione dell’universo mutante, tra cui i più importanti sono lo stato krakoano, i protocolli di resurrezione e la nascita della nazione spaziale di Arakko.

La condensazione di circa due anni di trame in un numero limitato di pagine impone a Foxe una semplificazione che però è anche figlia dell’adattamento delle storie a un periodo in cui il fumetto supereroistico aveva assunto un canone particolare. Gli anni ’90 sono stati gli anni della rivoluzione grafica avvenuta per mano di un manipolo di autori che hanno svecchiato l’aspetto degli albi a fumetti americani, di fatto facendo di fatto prevalere l’aspetto visivo delle storie su quello narrativo, semplificando plot e approfondimento psicologico. Todd McFarlane, Erik Larsen, Rob Liefeld, Jim Lee e vari altri, prima di andarsene e fondare la Image Comics, stravolsero l’aspetto dei personaggi simbolo della Marvel – Spider-Man e X-Men – che era statico da decenni, lanciandoli verso il nuovo millennio e settando uno standard che ribaltò completamente anche la composizione delle pagine a fumetti: corpi dalla muscolatura ipertrofica, costumi rivoluzionati, tavole dalla struttura sempre più complessa e dagli inquadramenti arditi.

X-Men '92 - House Of XCII_01

Foxe dunque semplifica tanto la complessità quanto la profondità delle tematiche della gestione Hickman per inserirle in un racconto che vuole essere in tutto e per tutto figlio di un tempo passato e che, non dimentichiamolo, ha per protagonisti una versione degli X-Men ancora più basica di quella dei fumetti, cioè il loro adattamento animato che aveva già imposto una riduzione ai minimi termini della caratterizzazione dei vari personaggi (per quanto X-Men TAS venga comunque ancora oggi ricordata come una serie con una cura molto attenta alla resa psicologica del cast di eroi e villain).
Lo sceneggiatore è bravo a effettuare tutta una serie di “sostituzioni” di ruoli e ambientazioni per mettere in evidenza quelli che, negli anni ’90, erano i mutanti più amati dal pubblico e le location abituali in cui si svolgevano le loro avventure. Ecco dunque che Jubilee assurge a un ruolo importante in tutta l’architettura narrativa costruita da Foxe che molto efficacemente cambia anche il gruppo dei Cinque (il circuito mutante responsabile dei protocolli di resurrezione), la composizione del gruppo antimutante Orchis e sposta da Marte all’Asteroide M la nuova patria degli Arakkiani2, in un adeguamento riuscito di una serie di topoi hickmaniani fondamentali per lo sviluppo del racconto.

La stessa semplificazione che abbiamo a livello narrativo la ritroviamo anche nella parte grafica a opera di Salva Espin con la colorazione di Israel Silva (e le belle copertine di David Baldeon), una sintesi che però non significa impoverimento.
Il disegnatore spagnolo ricalca l’aspetto di eroi, villain e comprimari su quello della serie animata, che a sua volta lo mutuava dal design firmato di Jim Lee che aveva completamente ripensato l’aspetto degli X-Men nei suoi anni passati sulle X-testate. Il tratto è volutamente molto cartoonesco, i contorni di ambienti e personaggi precisi e ben delineati, con al contempo una ricchezza di dettagli che riempiono le vignette, la cui composizione su pagina è sempre diversa e mai statica.
Anche lo storytelling è efficace ed Espin riesce a condensare bene anche solo in un paio di tavole eventi che originalmente si sviluppavano in più albi senza perdere di chiarezza e comprensione, addirittura inserendo inside joke e omaggi ad alcune delle più iconiche immagini mutanti di fine XX secolo.
I colori di Silva accompagnano questa operazione con un palette varia e dai toni accesi, a ricordare una volta di più la “derivazione” animata dell’intero impianto narrativo.

X-Men '92 - House Of XCII_02

Posto che X-Men ’92 – House of XCII  resta un divertissement, un gioco narrativo dedicato ai lettori appassionati delle avventure mutanti “canoniche” e magari in vena di amarcord della serie animata, è comunque un prodotto ben confezionato e riuscito. Anche nell’attenzione a certi particolari non scontati e non semplici da adattare a un’estetica retrò, come l’uso delle infografiche, da sempre elemento fondamentale della narrazione di Hickman e che nella sua gestione mutante è diventato ancor più precipuo. Steve Foxe anche in questo caso dimostra inventiva e trasforma le pagine di testo informativo in pagine di advertising in puro stile ’90, come tante se ne trovavano nei comics americani del tempo.
A ben vedere poi, questo volume può anche svolgere quel ruolo che nel 1992 fu proprio della serie animata, cioè essere una porta di accesso alla più recente incarnazione del mondo mutante per un pubblico di preadolescenti: temi e situazioni semplificati rispetto all’epica narrativa nata con HoXPoX, più facili da affrontare per lettori giovani che poi, crescendo, potrebbero recuperare le storie originarie.

A tal proposito, una riflessione finale la merita proprio la fonte a cui questa storia immaginaria si ispira. La stessa esistenza di X-Men ’92 – House of XCII è la conferma di come la gestione mutante di Jonathan Hickman sia già un classico a distanza di meno di cinque anni dalla pubblicazione. I concetti creati o rivisti dallo sceneggiatore attorno all’intera storia e mitologia mutante non solo continuano a essere fondamentali per le trame e le storie degli autori che hanno raccolto la sua eredità e la stanno portando avanti (primi fra tutti Kieron Gillen e Al Ewing), ma sono stati talmente innovativi e pervasivi da segnare un punto di non ritorno (sebbene questo nel fumetto sia un concetto assolutamente aleatorio) nel cammino editoriale degli X-Men.
Vari commentatori, all’indomani della dipartita anticipata di Hickman, avevano previsto un accantonamento veloce da parte della Marvel del nuovo status quo dei personaggi adducendo come motivazione che lo sceneggiatore ben poco aveva lasciato in eredità. Ebbene, questo What If…? è la dimostrazione di quanto tale idea fosse priva di fondamento: lo stato mutante di Krakoa, i protocolli di resurrezione, i mutanti Omega capaci di formare circuiti che terraformano pianeti, i gala annuali mutanti sono ormai canoni della narrazione e la loro forza si palesa anche nel fatto che possono essere applicati a una storia degli X-Men ambientata trent’anni or sono senza perdere di potenza.

A questo punto la speranza è che la nuova serie animata seguito di X-Men TAS, annunciata da Disney+ e chiamata X-Men ’97, adatti anch’essa le saghe hickmaniane, esattamente come la precedente aveva fatto con alcune delle più importanti storie dell’era Claremont.

Abbiamo parlato di:
X-Men ’92 – House of XCII
Steve Foxe, Salva Espin, Israel Silva
Traduzione di Fabio Gamberini
Panini Comics, 2023
128 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788828740742


  1. Arrivata in Italia con il titolo Gli insuperabili X-Men 

  2. Arakko è l’isola gemella di Kraokoa in una realtà parallela, la cui popolazione mutante è stata accolta sulla Terra alla fine di X of Swords 

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