Dylan Dog Speciale #27 – La Bomba! di Giovanni Gualdoni e Bruno Brindisi: solo avventura o una riflessione sul personaggio?

Dylan Dog Speciale #27 – La Bomba! di Giovanni Gualdoni e Bruno Brindisi: solo avventura o una riflessione sul personaggio?

Il ventisettesimo speciale di Dylan Dog, ambientato in un terrificante futuro, offre numerosi spunti di riflessione sulla figura dell'indagatore dell'incubo e delle difficoltà a gestire la sua “ingombrante” figura.

UpkPfA5XLjgBk0sy5MxUjjZmp8PGKxOiKpQmC3gw1Rw=--Campi di sterminio, fosse comuni, soldati di un esercito sconosciuto che presiede le strade di Londra. Da una visuale lontana, vediamo la terra, che sotto l’urto di numerose deflagrazioni atomiche, implode su se stessa. Poi il vuoto, il nulla. Comincia con queste due magnetiche tavole “La Bomba”, il ventisettesimo speciale di Dylan Dog, scritto da Giovanni Gualdoni e disegnato da Bruno Brindisi.

La storia è ambientata in un futuro prossimo in cui William Cherill un piccolo politicante di estrema destra dalle idee razziste è riuscito a diventare il Presidente della Gran Bretagna, istituendo un vero e proprio regime nazista nel quale le minoranze, i ghetti e i “diversi” di ogni sorta, vengono deportati nei lager, nei campi di lavoro o nelle strutture di correzione psichiatrica. Ed è in uno di questi istituti che ritroviamo rinchiuso un Dylan debole e preda di allucinazioni, curato a suon di psicofarmaci ed elettrochoc dal dottor Phibes. La vicenda prende una piega ancora più strana quando il nostro protagonista è liberato dalla resistenza londinese poiché unica persona in grado di salvare il loro leader Gericho.

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È un Giovanni Gualdoni che si muove agevolmente tra distopia e apocalissi future quello che ritroviamo in questo speciale. tav101L’autore fornisce una prova positiva sia nei dialoghi sia nella sceneggiatura, creando una storia che si riallaccia a numerosi diversi episodi dell’indagatore dell’incubo e interpretata dai più famosi personaggi del pantheon Dylandoghiano.
In particolare questo speciale si lega agli avvenimenti di “Ti ho Visto Morire” il n.27 della serie regolare, dove il veggente Arnold Ascott presagiva questa possibile e catastrofica linea temporale. Una trama che scorre tra passato e futuro, tra scelte che potevano essere fatte e rimpianti passati , ma che riesce comunque a mantenersi coerente nello svolgimento dei fatti, cosa non sempre facile quando ci si deve confrontare con i numerosi input narrativi forniti in questo speciale.

Se “La Bomba” è forse uno dei migliori lavori di Gualdoni per Dyd (o il migliore?) lo si deve anche al solito magistrale lavoro di Bruno Brindisi ai disegni, che riesce a mantenere una notevole qualità per tutte le 160 pagine che compongono l’albo. Personaggi sempre ben caratterizzati e distinguibili e tratteggiati con una minor pulizia del tratto che dona loro caratteristiche uniche. Paesaggi urbani sempre ben ricreati con dovizia si particolari e omaggi grafici che vanno da “Brazil” e “L’Esercito delle 12 Scimmie” di Terry Gilliam a “Il Grande Dittatore” di Charlie Chaplin, rendono questo numero una gioia per gli occhi. D’altronde non a caso Brindisi è stato, e sarà, una delle colonne portanti della vita editoriale di Dylan Dog. Insomma uno speciale ben riuscito e che ho letto con molto piacere, un giudizio che dovrebbe servire da preambolo alla chiusura della mia recensione.

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Sennonché chiudendo il volume, ho notato che in seconda di copertina sono riportati per la prima volta i nomi di Roberto Recchioni come curatore della tav100serie e di Franco Busatta come coordinatore editoriale: gli altisonanti nomi del nuovo corso, ai quali è stato affidato l’arduo compito di riportare Dylan Dog agli antichi splendori risollevandolo dalla parabola editoriale discendente in cui stava precipitando. Allora ho cominciato a riflettere e ho pensato: e se non fosse tutto qui? Si dice che bisogna guardare oltre alle apparenze ed io ho deciso di guardare. Voglio considerare questo speciale come una metafora, una disamina e una dichiarazione d’intenti sull’attuale periodo storico di Dylan Dog.

Ho immaginato che il futuro apocalittico descritto da Gualdoni nell’albo sia l’incerto futuro editoriale cui sta andando incontro Dylan. Tutti i comprimari di Dylan sono scomparsi: Bloch è andato in pensione, madame Trelkovski e Lord Wells se ne sono andati, scappati, mentre Groucho è stato deportato in un campo di concentramento.
L’Immaginario di Dylan Dog crolla sotto il peso di una lunga stasi creativa. Dylan deve ritornare nel passato, deve scavare nelle sue radici per ritrovare la sua vera essenza e da li ricominciare. In una sequenza vediamo Gericho assistere all’assassinio della propria madre e quest’ultima prima di morire chiede al proprio assassino:

Cosa… cosa vuole?

Beh… in ordine crescente d’importanza, diciamo che voglio… violenza… sangue… orrore!.

Come dicevo un ritorno alle origini.
“La Bomba!”: mai titolo fu più azzeccato. È mia impressione che Gualdoni, nel periodo in cui è stato curatore della serie, abbia capito (o forse lo sapeva dal primo momento del suo incarico) che il personaggio di Dylan Dog è una bomba pronta a scoppiare all’improvviso nelle mani dei suoi creatoritav541Si ha la soddisfazione personale di lavorare a un personaggio che ormai fa parte della storia italiana, ma nello stesso tempo si deve venire a patti con i fans (l’esercito che domina Londra?), i critici e tutto quel piccolo universo che ruota attorno a Dyd, pronti a scannarti al primo passo falso e additarti come quello che ha rovinato il character.
Un micro universo di cui faccio parte anche io, perché penso che la bomba sia scoppiata in mano a Gualdoni che, tranne rari casi, nella sua gestione non è mai riuscito a entrare in sintonia con l’indagatore dell’incubo.
Ora la bomba è pronta a passare nelle mani del nuovo curatore, un autore che gode di grande simpatia e appoggio nel mondo del fumetto e che ha comunque dimostrato, come scrittore, di saper sfruttare le potenzialità di Dylan Dog. Vedremo.

È un compito arduo, la bomba rimane innescata e pronta a esplodere.
E poiché ho voluto vedere questo messaggio dietro la facciata della storia, allora voglio anche credere che sia Gualdoni che parla tramite Dylan nelle ultime due vignette dello speciale, quando dice:

Sono arrivato troppo tardi… ma se anche fossi arrivato in tempo… che cosa avrei fatto?

Abbiamo parlato di:
Dylan Dog Speciale #27 – La Bomba!
Giovanni Gualdoni, Bruno Brindisi
Sergio Bonelli Editore, Ottobre 2013
160 pagine, brossurato, bianco e nero – € 5,20
ISBN: 9771123659000

P.S.: 
Un ringraziamento a Bruno Brindisi che ci ha gentilmente fornito le splendide tavole che arricchiscono questo pezzo.

3 Commenti

1 Commento

  1. LiVing4arT (@LiVing4arT)

    17 Ottobre 2013 a 14:56

    La tua osservazione è corretta, e si capiva già dalla prima battuta che compare nell’albo.

    • Michele Garofoli

      17 Ottobre 2013 a 19:13

      Sono contento che anche tu condivida la mia interpretazione di questo speciale. “La Bomba”, secondo me, è uno delle migliori storie di Dylan Dog degli ultimi due anni.

  2. LiVing4arT (@LiVing4arT)

    18 Ottobre 2013 a 19:00

    Sottoscrivo anche questa tua seconda affermazione, io personalmente ho trovato molto più interessante “la bomba” che non il primo numero di “orfani”..

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