Il ritorno al futuro di Tex

Il ritorno al futuro di Tex

Dopo quattro decenni Mauro Boselli riprende le fila di una storia di stampo fantascientifico, raro esempio di deroga al canone western di Tex.

Tex 762 CoverNel 1984 Mauro Boselli e Giorgio Bonelli – fratello minore di Sergio – suggerirono a Gianluigi Bonelli, il creatore di Tex, un soggetto per una storia fantascientifica incentrata su una misteriosa tribù di esseri mutanti che viveva sulla cima del monte Rainier, un vulcano spento realmente esistente nello stato di Washington e legato a numerose leggende dei nativi.
Bonelli padre prese spunto da quel suggerimento imbastendo però una trama del tutto personale che venne dipanata in due episodi e, complice anche la morte del disegnatore Erio Nicolò, venne conclusa in modo goffo e affrettato. Furono così lasciati irrisolti molti quesiti: chi erano i temibili Ghundar? A che cosa era dovuto il loro aspetto repellente? E, soprattutto, i bizzarri marchingegni intravisti da Tex e compagni erano davvero dei manufatti alieni?

Quarant’anni esatti dopo Boselli stesso decide di riprendere in mano la sua antica idea e di provare a svelare l’arcano, riportando sulle pagine del ranger bonelliano un’ambientazione fantascientifica e “mysteriosa” che molto raramente ha contaminato il puro canone western della testata. Il mistero del monte Rainier, primo di tre episodi, costituisce il prologo alla vicenda e, come accade nei primi atti boselliani, ha essenzialmente il compito di disporre sulla scena gli attori principali. E lo fa in modo impeccabile, intrecciando passato e presente: il riassunto della puntata precedente (gli albi del 1984) si incastra infatti in modo omogeneo nel nuovo intreccio (magistrale, sotto questo aspetto, la sezione finale dedicata al racconto del geologo Andreev) e non concorre a rallentare il ritmo, anzi, fa aumentare la curiosità del lettore.
Lo stesso effetto si ottiene con i personaggi: la presenza del veterano Gros-Jean e il gradevole ritorno di Mamie Smith (adorabile character ideato da Guido Nolitta) diventano infatti ottimi espedienti per presentare la situazione della cittadina di Tacoma, primo setting della storia, e lo spregiudicato antagonista Henry Holt.

AndreevSe la sceneggiatura è più che ben scritta, ancor migliore è il comparto grafico: Alessandro Bocci torna sulla serie regolare in modo trionfale, creando delle vignette in cui la resa fotografica dei dettagli si coniuga perfettamente alla costruzione dello spazio disegnato. Nonostante infatti la cura maniacale dei secondi piani e degli sfondi, le tavole sono leggibilissime, di grande impatto e, fatto davvero esemplare, risulta quasi necessario indulgervi per gustare appieno la lettura. Provare per credere: oltre alle grandi vignette di tavola 54 e 99 o la sequenza iniziale nella foresta (tavole 8-18) che sembra uscire dal film Revenant, merita una citazione per la straordinaria efficacia anche la sequenza dello stampede (tavole 76-79), in cui ogni immagine è un vero gioiello di sintesi e dinamismo.

Abbiamo parlato di:
Tex #762 – Il mistero del monte Rainier
Mauro Boselli, Alessandro Bocci
Sergio Bonelli Editore, aprile 2024
114 pagine, brossurato, bianco e nero – 4,90 €
ISSN: 977112156104640762

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