L’ipertimesia, conosciuta anche come sindrome ipertimesica, è una patologia che consente a chi ne è purtroppo affetto di avere una memoria autobiografica, che permette di possedere un ricordo vivido di gran parte degli eventi vissuti durante il corso della propria vita. Questi episodi emergono senza nessun tipo di sintomo, ma scoppiando letteralmente nella testa del soggetto, causando così violente e vivide rappresentazioni di situazioni passate, simili a vere e proprie allucinazioni.
È questa la condizione da cui è affetto Holden, l’uomo che chiede aiuto Dylan Dog nel momento in cui inizia a ricordare una serie di delitti di cui non ha reale memoria.
Questo il soggetto che segna l’esordio sulla serie regolare di Matteo Casali (che aveva già lavorato con il personaggio in uno degli ultimi Color Fest), autore di calibro internazionale e vincitore di numerosi premi, nonché socio fondatore e direttore creativo della Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. Il suo nome viene automaticamente associato alla creazione di famosi personaggi quali Bonerest e Quebrada, per aver ripreso l’opera del grande Hugo Pratt ne Gli Scorpioni del deserto, per i recenti progetti Radium e Batman: Europa o per il purtroppo ormai naufragato rilancio di Kriminal.
Un debutto decisamente importante per la serie, che va ad aggiungersi agli altri eccellenti nomi di Ratigher, Barbara Baraldi, Gigi Simeoni e Mauro Uzzeo, che stanno tentando di portare nuove idee e linfa vitale nella testata.
Casali utilizza lo “stratagemma” dell’ipertimesia per creare una storia angosciosa e labirintica, in cui i ricordi fotografici della vita di Holden forniscono soluzioni narrative decisamente originali. Inoltre, la lenta ma costante simbiosi di Holden con il protagonista risveglia in Dylan Dog dolorose esperienze sepolte nella memoria, costringendo così il lettore, e lo stesso Dylan, a una costante sfida nel capire quali siano reali e quali solamente fittizie.
L’episodio si segnala per la buona costruzione della sceneggiatura e dei dialoghi, che, seppur pregni e preponderanti rispetto ai momenti di pura azione quasi del tutto assenti, difficilmente annoiano il lettore, ma anzi lo conducono verso un’interessante riflessione sul senso di colpa e su quei “piccoli delitti” che abbiamo accantonato in un angolo della nostra memoria.
Indovinata l’introduzione di Holden che, come quello ben più famoso di J.D. Salinger, scappa dalle responsabilità reali cercando un percorso di crescita nel ricordo compulsivo.
Originale e degna di nota l’interpretazione che lo scrittore dà dell’indagatore dell’incubo: risoluto e meno fragile, serioso e poco incline al fascino femminile (gli intermezzi con il Ranya sono forse i più indovinati dall’introduzione del personaggio), meno conciliante verso i bisogni degli altri; una scelta convincente che ben si adatta all’atmosfera di tensione psicologica, fredda e asettica del racconto. Al contrario, Groucho, pur essendo presente in diverse scene, non diventa mai esageratamente ingombrante, anche perché fornito di un numero di battute limitato e accettabile.
Peccato per alcuni passaggi il cui risultato appare troppo forzato, come ad esempio il finale che, seppur a effetto, risulta eccessivamente complesso e non ben collegato alla prima parte dell’albo, o per alcune scorciatoie narrative dettate probabilmente dalla foliazione limitata, poiché la storia avrebbe meritato uno sviluppo più ampio.
Ai disegni troviamo Marco Nizzoli, autore di casa sulla testata regolare, che si conferma come uno dei migliori interpreti del personaggio e del consueto cast di contorno. Nizzoli, ormai vero e proprio maestro della linea chiara, ci regala 94 pagine stilisticamente impeccabili, in cui i suoi neri sempre ben definiti donano ai personaggi, alle strutture e all’illuminazione la giusta prospettiva e il giusto volume. Impressionante il senso dell’inquadratura e lo studio della tavola, che si palesa con una serie di scomposizioni della vignetta verticali e orizzontali dal grande impatto visivo.
Un esordio e un numero decisamente convincenti.
Abbiamo parlato di:
Dylan Dog #359 – Sul fondo
Matteo Casali, Marco Nizzoli
Sergio Bonelli Editore, luglio 2016
96 pagine, brossurato, bianco e nero – € 3,20
ISSN: 9771121580009