
In un mondo in rovina a causa di una letale pandemia – dove esseri umani e cartoni animati convivono grazie a una rivoluzionaria tecnologia basata sulle onde cerebrali – Dirt è un vecchio testimonial animato di una pubblicità di sigarette degli anni ’50 che sopravvive come può nel ricordo di un passato di star televisiva (o almeno lui crede così). Insieme all’ex animatore Mark Gerber viaggia attraverso luoghi desolati fino a Skeentopolis: una roccaforte futuristica e luminosa che non sembra aver subito gli effetti della pandemia. Un nuovo inizio per i due compagni di viaggio, ma ben presto scopriranno che questa città non è l’utopia che credevano…
Lo scrittore e disegnatore Giulio Rincione realizza una storia derivativa di più generi (un mix tra Chi ha incastrato Roger Rabbit?, 28 Giorni dopo, Mad Max e per certi versi anche Il Mago di Oz) che però rivela una continua ricerca di tematiche e riflessioni diverse, inserite in una narrazione stratificata e approfondita nella caratterizzazione dei personaggi. Un modus operandi evidente soprattutto in questo secondo capitolo che inizia là dove si era concluso il primo, ma che al tempo stesso mostra un radicale cambiamento nel mood narrativo e grafico della saga: se il precedente episodio era contraddistinto da una forte contrapposizione tra presente e passato grazie a flashback che svelavano molti dettagli personali dei personaggi, in questo libro la narrazione si lascia alle spalle le scorie del passato e va avanti con un’evoluzione non scontata della trama generale e dei due protagonisti, alle prese con un’ambientazione totalmente diversa, portatrice di reazioni e dinamiche inedite.

Rincione imposta la trama con dialoghi ben scritti e riflessioni su argomenti come la popolarità e il meccanismo dei followers-influencers, contrapposta all’identità artistica e alla coerenza verso sé stessi che, spesso, vengono manipolate o stravolte in nome dell’audience e di un successo effimero. Tematica sottolineata fortemente attraverso una sorta di talent show dove ci si gioca letteralmente la vita a colpi di share.
Contemporaneamente viene approfondita la personalità ribelle, irriverente ed egocentrica di Dirt: una sorta di bambino ruvido che vive in un limbo psicologico egoriferito, ma capace anche di slanci di solidarietà e generosità verso gli altri frutto di una profonda solitudine e desiderio di accettazione.
Ai testi si accompagnano illustrazioni dai toni grotteschi in bilico tra una dimensione cinematografica e quella da cartoon, denotati da una colorazione ipersatura: colori sgargianti, tra il blu e il viola, sostituiscono le tonalità acide e decantate del primo libro in favore di un impianto luminoso e futuristico da megalopoli come la New Tokyo in Akira mescolata alla Toontown del già citato Chi ha incastrato Roger Rabbit?.
Abbiamo parlato di:
Dirt – Skeentopolis
Gulio Rincione
Tunuè, 2024
240 pagine, cartonato, colore – 24.00 €
ISBN: 9788867906802
