Dipingendo la Waterloo di un’esistenza.

Dipingendo la Waterloo di un’esistenza.

Lambé e De Pierpont realizzano “Paesaggio dopo la battaglia”, romanzo a fumetti vincitore del Fauve d’Or 2017.

Paysage après la bataille è l’ultimo romanzo a fumetti realizzato dalla coppia formata dal disegnatore Éric Lambé e dallo sceneggiatore Philippe De Pierpont. Con questo fumetto i due hanno vinto l’ambito Fauve d’Or 2017, il premio al miglior fumetto del festival francese di Angoulême. La collaborazione tra i due data ai primi anni 2000, quando essi iniziano a realizzare assieme alcuni romanzi a fumetti a partire da Alberto G (2003), cui seguiranno La pluie, Un voyage.

Il paesaggio dopo la battaglia del titolo (e della copertina) è la scena di una disfatta napoleonica, una Waterloo che diventa l’allegoria della devastazione esistenziale della protagonista – e, in misura minore, dei comprimari – come evidente fin dal magistrale correlativo oggettivo istituito dalle prime scene: un montaggio alternato tra dettagli del dipinto e particolari della protagonista, immobilizzata dal suo dolore.

Il mutismo attonito di Fany si sposa alla scelta di tavole in gran parte mute, interrotte rarissimamente da qualche battuta di dialogo. Il montaggio della tavola è di base quello minimo, la scansione della pagina in due vignette, senza escludere l’occasionale variazione di una vignetta singola o della divisione delle due fasce fino a giungere a tre, quattro vignette. Il segno è accuratamente minimale, linee morbide che definiscono masse volutamente poco definite, evocando anch’esso il senso di sospensione che avvolge la maggior parte dell’opera, fino al disvelamento finale, che è però solo parziale.

La storia è infatti punteggiata di simbolismi ricorrenti e intrecciati tra loro, che l’inquadratura della tavola rende a volte evidenti con lo zoom su un dettaglio rivelatore, ma altrettanto spesso sussurrati, appena accennati, in un modo da invitare a una rilettura che permette di coglierli meglio nel loro valore, percependo in modo più preciso anche le ragioni dell’agire dei vari personaggi. Tuttavia, un senso di indeterminatezza rimane costante anche dopo più revisioni, a riaffermare l’inevitabile incomunicabilità dell’età moderna, specialmente davanti a un trauma grave.

La scelta della colorazione è molto accurata: la maggior parte dell’albo è in un bianco e nero a mezze tinte, acquerellato, che rimanda anche al cupo tono emotivo della protagonista e del decadente camping dove si va a isolare per sfuggire dal suo passato. Tuttavia, occasionalmente appare il colore, a punteggiare solitamente quello che può rappresentare una tensione ideale verso la rinascita, più acceso o più tenue a seconda della vitalità di tale slancio. In altre tavole invece, il dramma psicologico si accentua e allora volgiamo verso un bianco e nero a forte contrasto,  o addirittura – quasi a indicare una completa dissoluzione del soggetto – verso la pura linea di contorno (anche gli oggetti tendono a perdere di senso e mutare in pure linee e forme basilari).

Nel complesso dunque un’opera potente e accurata, uno di queli lavori che dimostra appieno le potenzialità espressive del fumetto, pari a tutti gli altri grandi media della contemporaneità. Una lettura certo non facilissima o leggera, ma in grado di toccare corde profonde nel lettore più attento e disponibile a uno scavo non superficiale nell’opera.

Abbiamo parlato di:
Paesaggio dopo la battaglia
Eric Lambé, Philippe de Pierpont
Traduzione di Emmauelle Caillat
Coconino Press, 2017
420 pagine, brossurato, colori  – 25,00€
ISBN:  9788876183607

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