Devil – L’uomo senza paura

Devil – L’uomo senza paura

Con estremo e ingiustificabile ritardo con questa puntata della nostra rubrica Brevisioni completiamo le recensioni dei volumi della "Serie Oro" dei Classici di Repubblica.

Devil – L’uomo senza paura – I Classici di Repubblica Serie Oro # 61 – 6,90euro
Ecco un volume che non deve assolutamente mancare nella libreria di un appassionato di comics: dall’autore di Sin City, di Ronin, di Batman: Il ritorno del cavaliere oscuro, ecco una rivisitazione della genesi di Daredevil, legata a doppio filo e diametralmente opposta alla figura di Elektra, personaggio inventato da Miller stesso. Ne “L’uomo senza paura” assistiamo al formarsi del carattere di Matt Murdock (aka Devil). Matt fa una promessa al padre: studiare per realizzarsi, diventare un uomo responsabile che non debba ricorrere alla violenza per imporsi nella vita. Insomma, non un fallito come lui. E Matt si impegna, soffoca istinti, emozioni, per adempiere alla promessa, fino al giorno dell’incidente che gli cambierà la vita. In questo primo parte del volume, la narrazione è il tono dell’hard-boiled, storie con personaggi fondamentalmente maledetti, che si muovono in un ambiente in cui la corruzione dilaga esasperata, dove anche nel luogo apparentemente più sicuro, accogliente, si cela un qualcosa di perverso. È forse, in questo caso, emblematico il personaggio di Elektra, che trae piacere dall’uccidere quelli che lei ama definire come “i propri nemici” Ha due volti Elektra, completamente differenti: Matt ne conosce solo uno, quello falso o meglio, la maschera della finzione che Elektra vorrebbe corrispondesse alla realtà. Personaggi maledetti, dunque, apparentemente senza nessun appiglio per uscire dal baratro. La narrazione, a differenza di Sin City, in cui abbiamo un uso massiccio di monologhi interiori per i vari personaggi, avviene tramite un narratore esterno onnisciente, ma il risultato è lo stesso, ovvero è quello di sottolineare costantemente i sentimenti che in un dato momento ogni personaggio prova. Il tutto è accompagnato dal tratto di Romita Jr. che traduce in immagini perfettamente il tipo di storia; un tratto che è allo stesso tempo duro e morbido, come una carezza data con troppa forza.
Nella seconda parte del volume troviamo una serie di storie con Elektra protagonista, alle prese con un quasi inarrestabile ninja che pare vivere da diversi secoli. Queste storie, lette oggi, possono anche non trasmettere nulla, ma è importante il loro valore di “rottura” per il periodo in cui furono scritte. Storie violente, in cui la protagonista principale è un’assassina, la cui eticità è agli antipodi di quella di Matt. Generalmente nelle storie Marvel, durante gli anni 80, non esistevano dei personaggi così “violenti” come l’Elektra tratteggiata da Miller, che prova un rapporto di odio/amore per il Diavolo Rosso, che vorrebbe allo stesso tempo uccidere per ciò che rappresenta (o ha rappresentato?) e che considera, forse, come l’unica sua possibile ancora di salvezza. Storie da leggere assolutamente, che hanno dato inizio a un nuovo modo di concepire i comics. (Luca Massari).

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *