Tornato ad un’intestazione che rende giustizia ad entrambi i personaggi, e ad una copertina che mette comprensibilmente in risalto l’eroe del momento, quell’Hulk uscito al cinema in questo periodo per la regia di Ang Lee, il mensile di Devil & Hulk presenta due delle migliori serie prodotte dalla Marvel. Entrambe sono dimostrazioni di come l’archetipo moderno del supereroe (con tutti i suoi superproblemi) sia utilizzabile in maniera alternativa, possa esprimersi anche attraverso commistioni con altri generi, e come non serva avere azioni incalzanti e colori sgargianti per raccontare una bella storia del genere.
Così, il Gigante Verde, scritto da Bruce Jones e disegnato nei due episodi dal convincente Lee Weeks, disegnatore ospite dallo stile realistico, e più adatto ad indugiare sulle persone che sull’azione, è co-protagonista di una storia noir classica, narrata con i giusti tempi, meditata e tesa. Bruce Banner, dicevamo, ne è co-protagonista, assieme ad un uomo ed una donna che, per motivi diversi, sono sull’orlo del fallimento. Tre persone disperate ed in fuga, sia essa fisica o mentale, che si ritrovano per uno strano scherzo del destino a condividere la stessa esperienza. Ma uno dei tre non è una persona qualsiasi, è Hulk, e c’é qualcuno disposto a non farsi tanti scrupoli pur di dargli la caccia.
Al timone di Devil troviamo sempre Brian Michael Bendis, uno dei migliori scrittori di comics in circolazione, e Alex Maleev, un artista dallo stile pittorico e graffiante, degno di un fumetto d’autore. La vita di Matt Murdock si è fatta complicata, qualcuno ha fatto il suo nome ai giornali, rivelando la sua identità segreta. Il suo socio Foggy vorrebbe vedergli abbandonare il costume, quel costume che per lui è una seconda pelle. Nemmeno l’incontro con il suo grande amore, Elektra, oramai ben lontana dalla donna che amo’, serve a rendergli la tranquillità perduta. E l’imminente “processo del secolo” tra lui ed il giornale che lo ha smascherato non promette nessun miglioramento.
Ultima nota di merito, a due storie che sono sicuramente due manifesti di come il fumetto “commerciale” possa essere anche di grande qualità, possiamo ammirare le copertine originali delle tre storie, ognuna a suo modo unica e bella. Alle copertine di Hulk troviamo il folle Kaare Andrews, visionario creatore di copertine dal gusto pop e bizzarro, mentre l’arte di Maleev confeziona una delle migliori copertine degli ultimi tempi, capace di evidenziare tutta la disperazione del “cornetto”.