Raggiungiamo via e-mail Roberto Recchioni per interrogarlo su questo secondo crossover in casa Eura, dopo l’incontro tra John Doe e Dago.
All’esordio della miniserie Detective Dante un Roberto Recchioni piuttosto deciso sfidava le domande dei curiosi garantendo che mai sarebbe accaduto un incontro tra il nuovo personaggio e John Doe. A un anno di distanza, qualcosa è certo cambiato! Cosa vi ha fatto modificare le vostre intenzioni?
Prima di tutto un’esigenza narrativa di John Doe. Avevamo bisogno di una certa svolta nella storia e l’inserimento di Dante ce l’avrebbe garantita senza dover inventare un personaggio nuovo e un nuovo scenario. In secondo luogo, la mia totale incoerenza e incapacità di rimanere fedele a me stesso.
E in ultima analisi anche delle ovvie riflessioni di carattere commerciale: il crossover con Dago ha funzionato molto bene per JD…perché non cercare di fare lo stesso con Dante?
Qual è stata l’idea di partenza per questo incontro, e come si è sviluppata?
Dall’idea che non sarebbe stato un incontro ma uno scontro; non alla maniera dei supereroi, dove un paio di supertizi si incontrano, non si capiscono, si menano, si chiariscono e poi menano il cattivaccio di turno. Volevamo un confronto vero tra due personaggi molto diversi tra loro che non possono starsi simpatici. La sfida era rendere il tutto fruibile tanto per i lettori di JD, abituati a tematiche fantastiche, quanto quelli di Dante, più legati alla realtà.
Ne è uscita una storia con due livelli di lettura che strizza l’occhio ai lettori di JD, ma racconta una storia lineare e del tutto comprensibile per quelli del solo Dante.
La serie di DD nasce con un inizio e una fine e con dei precisi punti intermedi di passaggio tra inferno, purgatorio e paradiso, riproponendo nello spirito il cammino descritto nella Divina Commedia. In uno schema cronologico così stretto come è stato possibile inserire questo incontro? Sono state modificate delle idee sullo svolgimento della storia o addirittura del finale? JD è solo un incontro o cambieràqualcosa nella serie?
L’idea di seguire i passi della divina commedia è andata sfumando sin dai primi numeri della serie di Dante. Di fondo rimane il concetto delle tre cantiche che rappresentano tre momenti molto diversi nella vita e nella mente del detective di Paradise City.
I numeri chiave nella “trilogia” di Dante sono quelli di partenza e di chiusura di ogni “cantica”. Nel mezzo cerchiamo di raccontare buone storie che arricchiscano il personaggio e che lo avvicinino al prossimo punto di svolta. In questa ottica, inserire una storia non prevista ma con le tematiche “giuste” non è stato difficile.
Del crossover tra JD e Dago, chiaramente, non c’é traccia nella serie del giannizzero nero. In John Doe ci saranno segnali invece dell’esistenza di Dante?
Per la continuity di JD il numero 11 di Dante è fondamentale.
L’Eura ha fatto pressioni perché si concretizzasse qualcosa del genere, nella speranza di dare visibilità a Detective Dante?
No.
JD ha un pubblico maggiore di DD. Sfrutterete anche questo mettendo in evidenza l’incontro sulla copertina dell’albo? Pensate che questo possa essere d’aiuto per aumentare un poco i lettori?
Speriamo di sì e, ovviamente, JD apparirà in copertina.
Chi sarà il disegnatore dell’albo e come è caduta su di lui la scelta?
Stefano Landini. Un disegnatore bravissimo con cui ho già lavorato alla realizzazione di due miniserie per i settimanali e a una storia libera. Ha un tratto molto “Vertigo” e si sposa bene tanto con le atmosfere di JD quanto con i numeri più sperimentali di Dante.
Arrivati a quasi un anno di pubblicazione, Detective Dante ha certo avuto un cammino un po’ agitato, con cambi di rotta nei contenuti editoriali e nella copertina, ma anche nella struttura narrativa che ha visto presto perdere il collegamento stretto ai versi del Sommo Poeta tratti dalla Divina Commedia. Cosa non ha funzionato fino in fondo? Cosa cambiereste, e cosa invece rimane per voi il punto forte del personaggio?
Io credo che tutto sia nato da un fraintendimento mio e di Lorenzo.
Abbiamo creduto che il “buon vento” che tirava per il noir e l’hard boiled letterario dovesse spirare anche sui fumetti. Questo “buon vento” in realtà si è rivelato più una brezza primaverile che una imponente corrente (da notare i mediocri risultati cinematografici di film come “La Cura del Gorilla” e “Arrivederci Amore Ciao”, nati probabilmente sulla base del nostro stesso ragionamento).
Altro errore è stata l’equiparazione tra i lettori Bonelli e quelli Eura. Non sono la stessa gente e da prodotti apparentemente analoghi vogliono cose differenti. I nostri lettori sembrano aspettarsi qualcosa di “diverso” rispetto al prodotto Bonelli e nel caso di Dante non lo hanno trovato sin da subito. Abbiamo cercato di fare un prodotto che fosse più nel segno del classico rispetto a John Doe e questo non ci ha premiato.
Tutto il resto…cambi di grafica, di copertina e quant’altro, sono conseguenze d questi errori iniziali e non causa di un risultato non altrettanto brillante quanto JD.
Cosa cambierei? Forse tutto l’assunto su cui abbiamo pensato la serie.
Cosa non cambierei: tutto quanto pubblicato fino ad ora e nel prossimo futuro.
Forse non ha avuto lo stesso successo di JD, ma per me Detective Dante rimane un prodotto più che discreto (ovviamente con i suoi alti e i suoi bassi).
John Doe invece si avvia tranquillo al terzo anno, sempre più saldo sulle sue gambe. La terza stagione con che numero inizierà? Il cambiamento – di cui non oso chiedere anticipazioni perché penso non ne dareste nemmeno sotto tortura – sarà netto come tra la prima e la seconda?
Sarà ancora più netto e ancora più traumatico. La seconda stagione concluderà il suo ciclo con il n. 48. Poi ci sarà un numero di “interludio” e infine la terza stagione prenderà il via con il n. 50 per trovare la sua conclusione al 74-75.
L’Eura pero’ non intende fermarsi sulla strada della produzione italiana, al di là della ricca presenza di racconti brevi su Skorpio e Lanciostory. Voi autori proponete eventuali canovacci per nuove serie: fin’ora nessun segno di apprezzamento delle vostre idee? Ci sono dei tempi di massima entro i quali l’Eura vorrebbe lanciare qualcosa in edicola, o si tratta di normale attenzione alle possibili nuove proposte?
Allo stato attuale delle cose, io non so cosa voglia fare l’Eura “domani”. So quello che sta facendo oggi, John Doe e Detective Dante. E per ora mi basta.
Per completare la panoramica su questo oramai imminente episodio abbiamo rivolto qualche domanda a Stefano Landini, disegnatore dell’albo.
Ciao Stefano, benvenuto. Recchioni ha definito il tuo tratto “alla Vertigo”, ti riconosci nella (chiaramente sintetica) definizione? Le tue influenze maggiori provengono da lì?
Ciao! Mi fa molto piacere poter fare due chiacchiere con voi, quindi iniziamo…
Innanzi tutto ringrazio Roberto per questo complimento, dato che ritengo che alla Vertigo ci siano tra i più bravi disegnatori che conosca e se ha definito il mio tratto in questa maniera non posso far altro che ringraziarlo. Direi che mi ci riconosco abbastanza dato che alcune mie influenze provengono da li.
Come hai affrontato la sfida di rappresentare contemporaneamente il mondo reale e duro di Dante con quello dove tutto è possibile ed estremo di John Doe?
Non credo sia stato un’affrontare, dato che (come vedrete) i due mondi non si intrecciano così prepotentemente. Anzi direi proprio che l’ambientazione principale sarà di uno solo dei due… Quale? Lo vedrete.
Quali indicazioni ti hanno dato lo sceneggiatore e gli autori?
Roberto mi ha dato qualche indicazione riguardo a come sarebbe dovuto essere Dante, Meridiana, l’ufficio di questa, Mordred, Leonida e altri, dato che ci sono vari flashback e un intreccio di vari personaggi nel tempo.
Pensi che il lettore troverà i tuoi disegni più vicini a una o all’altra serie?
Spero a tutte e due, anche se il mio tratto è sicuramente visto più vicino al genere Pulp. Spero di avere la possibilità di dimostrare che il bianco e nero netto può risultare molto efficace anche in altri tipi di storie, come ad esempio su John Doe. Proprio in questi giorni ho terminato una piccola storia (sempre per Eura) ambientata nel 1700 dove credo di aver dimostrato che il mio tratto funziona anche in altri generi che non siano quello pulp.
Tra i due sfidanti per chi fai il tifo? A noi puoi dirlo!
Credo proprio per Dante, è un tipo meno “fico”, uno più terra terra, con dei problemi più umani; poi mi fa impazzire la sua giacca!
I tuoi prossimi impegni? Su cosa stai lavorando dopo questo albo?
Come ho accennato prima ho appena terminato una storia di 12 pagine intitolata “I lupi del nord” scritta da Bottero e a breve mi dovrebbe arrivare la prima parte della sceneggiatura di Dante 19.
A presto Stefano e grazie per la disponibilità!
A presto e grazie mille a voi!
Riferimenti:
Detective Dante #11 – Arriva John Doe
Eura editoriale, Aprile 2006
100 pagg. bros. b/n – 2,70euro
Sito Eura: www.euraeditoriale.it
Sito non ufficiale di John Doe: johndoeenc.altervista.org
Sito ufficiale di Detective Dante:www.detectivedante.it
Forum di Roberto Recchioni: theviciouscabaret.forumcommunity.net