Una loggia interna al Vaticano è decisa a generare un essere immortale: a contrastarla agenzie internazionali di polizia, organizzazioni segrete e un misterioso e spietato killer chiamato il Rettificatore, le cui reali motivazioni sembrano oscure quasi quanto la sua identità. Intrighi dal sapore spionistico, con timide impennate di azione, animano le 112 pagine del volume, ma la vicenda è così frammentata da rendere la lettura spesso faticosa.
La narrazione manca del ritmo necessario a scandirne i momenti salienti, e non riesce a instillare nel lettore tensione e aspettative; al contrario gli eventi si susseguono monotoni e ripetitivi (a volte anche in maniera incoerente). La trama principale diventa difficile da seguire per i continui cambi di scena e alla fine l’unico motivo che spinge alla lettura è l’enigma sull’identità del Rettificatore. Troppo poco, in cambio della disponibilità, richiesta al lettore, di sorbirsi dialoghi che come torrenti in piena inondano le vignette, riempiendole in gran parte e rendendo difficile a tratti persino capire chi stia dicendo cosa. I disegni, scolastici ma onesti, fanno il loro lavoro, limitati dall’esigenza di contenere i dialoghi corposi di una sceneggiatura che sembra “allungare il brodo” oltre l’opportuno, perdendosi in lungaggini e chiarendo ogni volta intenzioni, fazioni e progetti dei personaggi in scena. Per chi
predilige la quantità, intesa come tempo di lettura.
Abbiamo parlato di:
I Custodi del sangue vol. 2
Didier Convard, Denis Falque, André Juillard
Traduzione di Giliola Viglietti
001 Edizioni, 112 pagine, brossurato, colori – € 15,00
ISBN: 9788897846468