Al Napoli Comicon in un unico incontro si è parlato sia di Dylan Dog che di Orfani: Ringo, due serie accomunate dalla cura editoriale di Roberto Recchioni e Franco Busatta. Oltre ai due curatori, la conferenza ha visto la presenza dello sceneggiatore Mauro Uzzeo (all’opera su Orfani: Ringo e prossimamente anche su Dylan Dog) e dei disegnatori Werther Dell’Edera e Paolo Bacilieri (che si sono suddivisi i disegni di Orfani: Ringo #8) insieme a Raul e Gianluca Cestaro (disegnatori dell’albo di Dylan Dog in uscita a giugno, su testi di Paola Barbato).
La breve introduzione di Franco Busatta si è basata su quanto accaduto nell’ultimo anno sulla serie di Dylan Dog, ovvero l’avvio della rivoluzione editoriale del personaggio a partire da Spazio profondo (Dylan Dog #337).
Roberto Recchioni ha ricordato la conferenza dello scorso anno al Comicon, un incontro pieno di promesse su quanto sarebbe avvenuto nei mesi seguenti. «Attualmente ci troviamo nel pieno della cosiddetta “fase due”» che, come ha affermato l’autore, «potremmo definire ormai il corso corrente di Dylan Dog». Con lo Speciale settembrino il piano di restyling delle testate dedicate a Dylan Dog sarà completato. La serie regolare mensile proseguirà con una continuity sempre più serrata, mentre le altre testate continueranno ad avere una forte caratterizzazione: il Dylan “canonico” del 1986 sul Maxi Old Boy, il Color Fest con storie dalla natura più sperimentale, lo Speciale legato al mondo distopico del Pianeta dei morti e il Magazine in cui Dylan fa visita all’amico Bloch a Wickedford.
A giugno sarà pubblicato …E cenere tornerai, un albo molto importante scritto da Paola Barbato «che dirà una parola definitiva sul nuovo villain [con verosimile riferimento a John Ghost, n.d.r.]». I fratelli Cestaro, disegnatori a quattro mani dell’episodio, hanno narrato alcuni retroscena della sua realizzazione, a partire dalla proposta iniziale (“La volete disegnare una storia dove Dylan soffre tantissimo?”). I due autori si sono dichiarati consci del fatto che la scrittrice lombarda predilige il lato di Dylan più introspettivo e le tematiche forti. «Iniziare a disegnare questa storia è stato come un viaggio sulle montagne russe. È sicuramente la storia più difficile e impegnativa che abbiamo mai disegnato, ma è stata anche una bella esperienza».
«Mentre leggevo la sceneggiatura sentivo quanto Paola credeva nella storia che ha scritto», ha affermato Raul Cestaro, «si capiva dalle molte note scritte e dirette solo a noi disegnatori, come in particolare in una sequenza che vede Groucho protagonista».
Gianluca Cestaro ha poi annunciato che entrambi sono attualmente al lavoro su una storia di Tex su testi di Mauro Boselli.
Ritornando all’albo di Dylan Dog in uscita a giugno, ha sostenuto: «Non sappiamo ancora quale sarà il responso del pubblico. La tavola più impegnativa dell’albo è capitata a Raul: Paola gli ha chiesto di rappresentare in un’unica tavola ”tutto quello che esiste”. Io invece ho disegnato l’ultima pagina, che farà discutere molto». Questa affermazione è stata confermata da Recchioni: «l’ultima pagina è un’aperta provocazione, di cui ho discusso molto con Cristina e Tiziano Sclavi».
Inoltre, ha aggiunto Raul Cestaro, «abbiamo disegnato tutti i personaggi dei film e telefilm preferiti di Paola»: ad esempio, si è associato Recchioni, «è stato inserito di nuovo un personaggio ispirato a The Walking Dead».
Sempre parlando di albi futuri, è stato fatto un accenno Dylan Dog #350: sarà un albo a colori, scritto e disegnato da Carlo Ambrosini e colorato da Giovanna Niro. Come già accennato in una precedente conferenza, l’albo sarà incentrato sul personaggio di Bloch: «Vedremo Bloch innamorato e in competizione con Dylan». La storia si focalizzerà su cosa significhi invecchiare.
Si è passato poi a parlare di Orfani: Ringo. Uno degli elementi emersi durante l’incontro è che anche nelle prossime stagioni di Orfani rimarrà costante il tema principale di indagare cosa significhi essere orfani, crescere senza un padre in un mondo ostile e complicato.
L’albo in uscita a maggio, dal titolo La carne e l’acciaio (Ringo #8), vede il ritorno alla sceneggiatura di Roberto Recchioni e l’apporto di due disegnatori: Werther Dell’Edera e Paolo Bacilieri. Recchioni ha commentato che «la contrapposizione dei loro stili è una cosa davvero molto interessante. All’inizio non avrei mai pensato che fossero così tanto l’uno il “reagente chimico” dell’altro». Inoltre, analizzando le sequenze realizzate dai due autori si evince che «passando da una sequenza disegnata da Dell’Edera a una realizzata da Bacilieri c’è un tipo di sensazione, nel passaggio contrario invece emerge una sensazione molto diversa». I due autori, prosegue Recchioni, provengono da due scuole fumettistiche differenti, entrambe facenti capo ad autori degli anni ’70: Bacilieri dalla suola di Moebius, Dell’Edera invece da José Muñoz. Parlando della trama, l’autore ha affermato che si tratta di un albo in cui la continuity andrà avanti.
È stato poi interpellato Werther Dell’Edera che ha raccontato di una particolare sequenza dell’albo: «in due pagine succedono tutta una serie di cose. Mi è stato dato campo libero sulla regia e ho avuto modo di frammentare la tavola, scomponendo la classica gabbia bonelliana per poi ricomporla». In ogni caso, l’autore si è detto onorato di aver realizzato l’albo a quattro mani: «io qui sono la “spalla”: Bacilieri è uno dei miei artisti preferiti in assoluto».
Paolo Bacilieri ha raccontato poi come è stato coinvolto nella realizzazione dell’albo. «Un giorno Roberto Recchioni mi ha chiesto di fare Orfani. Io gli ho risposto di sì, ma in cambio gli ho chiesto di disegnare un albo di Dylan Dog». Bacilieri ha affermato di aver lavorato molto sull’ambientazione: «la storia è ambientata in uno specifico autogrill progettato da uno specifico architetto e costruito negli anni ’60. L’ho ricostruito fedelmente, modificando solo un particolare: si trova a Montepulciano ma l’ho spostato nella pianura padana». Riguardo l’uso del colore afferma: «io adoro feticisticamente lavorare in bianco e nero, ma stavolta ho ceduto a lavorare a colori».
Mauro Uzzeo ha parlato poi dell’episodio successivo di Ringo, da lui sceneggiato per i disegni di Matteo Cremona. «Dal numero 8 in poi la storia esploderà e a partire dal numero 9 sarà tutto un crescendo». Il tema della storia sarà la violenza e la fame in un mondo in cui l’unica cosa che conta è sopravvivere. Gli autori hanno utilizzato come punto di riferimento un evento storico reale: il colpo di stato in Cambogia negli anni ’80, durante il quale si sono raggiunti picchi di violenza mai visti.
L’autore ha parlato anche della storia in lavorazione per la serie regolare di Dylan Dog, per i disegni di Giorgio Santucci. Per l’episodio ha preso spunto «dalla degenerazione delle bufale su internet: ognuno si crea una propria realtà». Si tratta di una storia per la quale Recchioni ha chiesto sia a Uzzeo che a Santucci di dare libero sfogo alla loro fantasia.
In risposta ad alcune domande del pubblico, Recchioni ha rivelato altri aspetti interessanti sul futuro di Dylan Dog. Ha annunciato, tra le altre cose, di star progettando tutto un lavoro sulle precedenti vite di Dylan Dog. L’intenzione degli autori è di esplorare a fondo un aspetto presente sin da Dylan Dog #1: Dylan in realtà è già morto e ha già vissuto altre vite (lo afferma Groucho ne L’alba dei morti viventi, appunto). Inoltre, ogni autore rielaborerà il proprio personale microcosmo e lavorerà riprendendo i propri personaggi e alcuni di questi avranno a che fare con le vite precedenti dell’Indagatore dell’incubo. Riappariranno i malvagi Axel Neil e Mr. Giggle (introdotti dallo stesso Recchioni rispettivamente in Dylan Dog Color Fest #1 e Dylan Dog #311), ma anche tutta una serie di personaggi ideati da Paola Barbato. Anche Van Heller, personaggio comparso di recente in Dylan Dog #344 (Il sapore dell’acqua) tornerà in un arco di storie sceneggiato da Gigi Simeoni.
Un lettore ha chiesto poi nello specifico a Recchioni se sarà lui a continuare a sceneggiare le storie in cui apparirà John Ghost. Recchioni ha risposto che per un anno circa non appariranno sue nuove storie, ma tornerà fortemente come sceneggiatore nel ciclo di storie successivo, cui sta lavorando molto anche Paola Barbato. Al contempo molti nuovi sceneggiatori debutteranno prossimamente su Dylan Dog, tra cui Ratigher, Emiliano Pagani, Alberto Ostini, Giovanni Eccher e Riccardo Secchi.
In conclusione, Recchioni ha affermato che Dylan Dog ha un pubblico talmente variegato che una storia può piacere a tanti, ma comunque non piacerà a tutti. In passato, Tiziano Sclavi spesso riusciva a realizzare storie “complete”, che contenessero elementi sia del giallo che splatter ma anche sentimentali; ciò è oltremodo difficilissimo per la maggior parte degli sceneggiatori. Per il modo di approcciarsi alle storie, però, buona parte degli autori al lavoro su Dylan Dog stanno sperimentando e sperimenteranno sempre di più, senza essere sottoposti a particolari vincoli.