
Per l’occasione lo sceneggiatore, tra le altre opere, di Killadelphia decide di lanciare contro il protagonista la stessa maledizione che colpisce l’antagonista, andando a creare uno scontro più ferino che umano. Questo almeno per quanto riguarda le sequenze d’azione più concitate, perché il racconto diventa anche pretesto per affrontare, seppur superficialmente, alcune questioni filosofiche e religiose, con alla base l’etica e la morale. Mentre questo aspetto caratterizza positivamente il fumetto, purtroppo non mancano i punti deboli: lo scioglimento della vicenda arriva troppo rapidamente e facilmente rispetto alla complicazione dell’intreccio; John Constantine è un personaggio inserito in modo forzato e costretto a esprimersi in modo ripetitivo, una macchietta che rimarca le proprie prestazioni sessuali con Zatanna, quasi fosse solo uno strumento utile per dire ai lettori: “Ehi, guardate, questo è un albo Black Label”.
Anche la prestazione di Stevan Subic presta il fianco a qualche critica: da un lato l’artista è molto bravo a disegnare la maschera di Batman e le ambientazioni, a creare un’atmosfera cupa e ricca di ombre, ma dall’altro alcune fisionomie e corporature lasciano a desiderare (Bruce Wayne e Jim Gordon), altre sono distanti dal canone estetico dei personaggi (Alfred e Constantine), resi quasi irriconoscibili.
Pertanto, se nel titolo del volume la luna è piena, non lo è altrettanto la promozione dell’opera, sulla quale resta qualche riserva.
Abbiamo parlato di:
Batman: Luna piena
Rodney Barnes, Stevan Subic
Traduzione di Lorenzo Corti
Panini Comics, 2025
152 pagine, cartonato, colori – 24,00 €
ISBN: 9791221924244

