
Il resoconto della banalità della fiaba pubblicata da Image Comics termina qui, per evitare di tediare il lettore con accenni a personaggi e situazioni che pur cercando respiro e affermazione nella gabbia fumettistica, risultano eccessivamente intuibili e noiosi. Sintonizzandosi sull’onda dello scontro tra superesseri, Jonathan Ross imbastisce un discorso ordinario e di scarsa attrattiva, saccheggiando la favolistica televisiva e quella supereroica, per servire un prodotto privo di personalità e accenti, figlio dell’ossessione del pubblico americano per la competizione e la reality television. Dialoghi acerbi che non colgono mai l’occasione di insinuare qualche meditazione sul declino sistematico della cultura moderna, mancano poi l’unico obiettivo auspicabile di questo fumetto, che perde così l’occasione di aggiungere una qualche particolarità al suo scorrere lineare. È solo grazie alle tavole widescreen, alla naturalezza e alla plasticità corporea delle figure, che “America’s got powers” recupera qualche punto di gradimento, lasciando all’Arte di Brian Hitch il duro compito di perorare una causa che appare persa in partenza.
Abbiamo parlato di:
Americàs got powers #1
Jonathan Ross, Brian Hitch
Image Comics, aprile 2012
43 pagine, brossurato, colore – 2,99$

