Ogni ultimo mercoledì del mese da giugno a settembre, il Manifesto pubblica come allegato una rivista a colori di 32 pagine quasi interamente a fumetti, con tre storie inedite e una già pubblicata, ma con colorazione e lettering rinnovati.
Non è la prima volta che il quotidiano ospita fumetti tra le sue pagine, anzi in ogni edizione il giornale ospita le vignette di Mauro Biani come già ha fatto con quelle di Vauro, Pat Carra e Ellekappa, inoltre vanno ricordate le pubblicazioni, distribuite in passato, di Storia popolare dell’impero americano a fumetti di Howard Zinn, Mike Konopacki e Paul Buhle, in collaborazione con Hazard Edizioni e di Gang Bang – 10 storie inedite a fumetti per 40 anni raccontati pericolosamente, volume antologico realizzato insieme a Edizioni BD.
Il Manifesto, dunque, forte di questi precedenti, intraprende adesso in solitaria un nuovo esperimento, con un supplemento che si affianca a quelli regolari, ma quasi totalmente a fumetti e per di più a colori. L’operazione andrebbe definita un’iniziativa impavida più che coraggiosa, dal momento che in Italia il periodo d’oro per questo genere di pubblicazioni, con alcune eccezioni, non è andato oltre gli anni ’70 e ‘80.
Il tema di questo primo numero sono le frontiere: quelle urbane in Bravado / Porta Ciccia Blues, quelle interplanetarie in Stella Rossa / Life on Mars, quelle cyberpunk in Oltregomma / Universo Finito, quelle interpersonali in Fino a qui tutto bene, fumetto tratto dall’antologia Self Comics del 2005.
Bravado / Porta Ciccia Blues
Augusto sembra un pensionato settantenne sprofondato nel ricordo nostalgico della musica anni ’80, tuttavia si rivela, in preda ai suoi trip allucinogeni, un arzillo teppista. L’atletico Augusto attraversa la metropolitana violenta e le dissolute vie della Milano del 2025 per liberarsi dell’ingombrante corpo di una prostituta, ultima vittima delle sue spericolatezze sessuali, prima che il suo protettore lo scopra.
Diego Cajelli e Andrea Voglino affidano ai disegni di Gianluca Maconi e ai colori di Manuela Nerolini, un piccolo meccanismo ad orologeria di humor nero senza sbavature, sfruttando le 6 pagine a loro disposizione fino all’ultima vignetta.
Il tratto umoristico di Maconi e i colori pastello della Nerolini, virati verso toni lisergici nella vignetta in cui Augusto si riempie di pillole, si adattano perfettamente al tono della sceneggiatura, contribuendo all’ilarità e all’ironia della trama.
Stella Rossa / Life on Mars
Onofrio Catacchio realizza testi e disegni, colorati ancora dalla Nerolini, di uno spin-off della sua serie Stella Rossa, già pubblicata su Fuego, Nova express e riproposta dall’Editrice Cosmo nel 2016. Gli inevitabili riferimenti alla collana principale rendono difficile, per i lettori occasionali, collocare personaggi e situazioni nella giusta dimensione narrativa, a discapito della trama che si sviluppa secondo il lento ritmo dell’esplorazione di Marte e delle sue presenze. Avrebbero forse giovato alle pagine una narrazione più concisa e meno indulgente verso i panorami del gigante rosso, peraltro di grande suggestione, gestiti da Manuela Nerolini con azzeccato equilibrio cromatico delle tavole insieme alle gradazioni fredde e azzurrine dell’interno dei veicoli spaziali.
Oltregomma / Universo Finito
Ariel Vittori scrive, disegna e colora le vicende di Miranda, editor di realtà virtuali inviata a salvare tre avventati internauti dispersi nella rete. Nota per i suoi fumetti erotici e per aver fondato, insieme a Laura Guglielmo, l’etichetta Attaccapanni Press con cui è stata pubblicata l’antologia il Grimorio, l’autrice sembra non trovarsi a suo agio con il genere fantascientifico. Sarebbe stato interessante vedere il mondo cyberpunk ravvivato dalle atmosfere sensuali con le quali la Vittori ha già dato coraggiosa prova di eccellenti capacità espressive. La trama esile viene però notevolmente rinforzata dal ricorso a tavole dalla griglia libera, colorate efficacemente con toni shocking che rendono bene l’atmosfera dell’immersione nella rete.
Fino a qui tutto bene
Riproposto con la nuova colorazione di Romina Denti, Fino a qui tutto bene narra l’evoluzione emotiva, sessuale e culturale di Ele, una sedicenne che preferisce affrontare le sue insicurezze senza forgiarsi un’armatura di apparente autoconsapevolezza. Morri riesce a tratteggiare un ritratto autentico e sincero dei moti interiori di una giovane adolescente, che sfugge coraggiosamente agli stereotipi di genere alla ricerca della propria irrinunciabile identità. I colori pastello della Denti immergono la storia in una sensazione calda e ovattata, nella dimensione interna dei pensieri e dei soliloqui della protagonista che corre verso la duplice sfida del suo primo innamoramento per la compagna Cecilia.
Alias Comics
Il primo numero di Alias Comics concede largo spazio alla fantascienza: sia che si tratti di una scelta editoriale per conferire uniformità e coesione alla pubblicazione, sia questa una semplice coincidenza, il tema delle frontiere, specialmente in considerazione dei tragici eventi che il Manifesto documenta costantemente, avrebbe forse meritato di essere affrontato anche da punti di vista diversi.
In compenso, all’interno della rivista è inserita un’intervista al reporter Federico Mastrogiovanni, sul tema del difficile ruolo del giornalista in Messico. Nei prossimi numeri della rivista sarebbe interessante leggere nelle pagine di approfondimento una vignetta, o magari una breve storia a fumetti, ispirata a questi contenuti, che la leghi ancora di più alle storie pubblicate.
Ottima infine l’idea di concedere spazio ad autori esordienti o meno noti alla maggioranza dei lettori.
L’iniziativa editoriale del Manifesto riesce quindi convincente ed è pertanto auspicabile che il quotidiano proponga regolarmente all’attenzione del pubblico la narrativa a fumetti, anche in collegamento con le sue cronache.
Abbiamo parlato di:
Alias Comics #1
Diego Cajelli, Andrea Voglino, Gianluca Maconi, Onofrio Catacchio, Ariel Vittori, Mabel Morri
Il Manifesto, 2017
32 pagine, colori – 3 €