
Topolino #3461: Guida autonoma
I Bassotti e la guida sicura di Marco Bosco e Giampaolo Soldati pubblicata su Topolino #3461, come scopriamo sin dalla terza pagina, si occupa delle automobili a guida autonoma. Il tema delle automobili a guida autonoma, però, era stato già affrontato nel "lontano" a993, quando su Topolino #1978 usciva Zio Paperone e le avveniristiche automa-automa di Fabio Michelini per i disegni di Dalmau.
Nel video che segue qui sotto, vado a reccontarvi un po’ qualcosa sul tema e sull’intelligenza artificiale e le reti neurali. Dopo il video, invece, troverete parte del testo che ho scritto per il video che pubblico con pochissime variazioni, visto che sul tema specifico non avevo scritto, fino a ora, alcun approfondimento.
Nella storia di Michelini non siamo di fronte alla moderna concezione delle auto a guida autonoma. Paperone, infatti, usando un terreno poco fuori Paperopoli, costruisce una vera e propria pista elettronica sopra la quale far muovere delle autoelettriche controllate da un computer, che ne impedisce gli incidenti.
L’ispirazione viene a Paperone da un videogioco dei nipotini in cui il giocatore deve controllare il traffico dei veicoli all’interno di una città evitando gli incidenti, cosa quest’ultima che il computer riesce puntualmente a evitare. Un gioco di questo genere è, ad esempio, Traffix.
C’è una coincidenza, non so quanto voluta, tra la storia e lo stato dell’arte dell’epoca nel campo della guida autonoma. Nel 1991 il governo statunitense aveva finanziato con 650 milioni di dollari il National Automated Highway System. Il progetto prevedeva l’uso combinato della tecnologia di automazione installata sui veicoli che si sarebbero trovati in comunicazione con della tecnologia analoga posta lungo l’autostrada, realizzando così una rete cooperativa tra veicoli e infrastruttura.
Il progetto si concluse nel 1997, ma nonostante il successo, non ebbe alcun seguito. Non si conoscono i motivi, forse dovuti alle legislazioni dell’epoca. Difficilmente è avvenuto qualcosa di simile ai problemi di interferenza del progetto di Paperone.
E’ interessante, prima di passare velocemente all’era moderna raccontata nella storia di Bosco, ricordare come gli studi sulle automobili a guida autonoma hanno all’incirca 100 anni di età. Il primo esperimento in tal senso, infatti, risale al 1925 quando tra le strade di New York venne fatta girare una Chandler radiocomandata. A guidarla era un uomo a bordo di un’altra auto che seguiva la prima e che comunicava con la Chandler tramite un impianto radio. La Chandler era, a sua volta, dotata di un’antenna ricevente.
La prima auto semi-automatica risale, invece, al 1977 e fu sviluppata dal Tsukuba Mechanical Engineering Laboratory in Giappone, che però richiedeva strade appositamente segnalate in modo tale da "guidare" un computer analogico posto a bordo del veicolo tramite due telecamere.
Come invece ricorda Intelletuale-176 ai suoi fratelli, l’attuale tecnologia delle auto a guida autonoma si basa sull’intelligenza artificiale. In pratica il computer di bordo dell’auto, grazie all’uso di algoritmi di rete neurale, è in grado di imparare dall’ambiente circostante, facendo tesoro dei propri errori per migliorare l’apprendimento.
Brevemente: una rete neurale è, a tutti gli effetti, una rete costituita da nodi connessi uno con l’altro. Ciascun nodo si comporta come un neurone, immagazzinando le informazioni che gli competono.
In effetti anche su Mickey Mouse Mystery Magazine #7 del 2000, riproposto sul #4 della ristampa cartonata, si parla di intelligenza artificiale applicata alla guida di un veicolo, in questo caso di un treno.
Alle reti neurali e all’intelligenza artificiale ho anche dedicato un articolo sulla loro applicazione all’astronomia e uno dedicato alla decima sinfonia di Beethoven, che è stata completata proprio usando una IA.
Infine mi corre l’obbligo di ringraziare Samu del forum del Papersera che mi ha aiutato a ritrovare il titolo della storia di Michelini e i riferimenti bibliografici.