Super Science Friends: sulle tracce di Newton
C’è una nuova serie animata in città1, o meglio su Youtube: Super Science Friends. Ideata da Brett Jubinville dei Tinman Creative Studios, è stata finanziata grazie a Kickstarter, mentre il prosieguo può essere supportato su Patreon.
Come intuibile dal nome è ispirata dai Superamici, serie realizzata dalla Hanna&Barbera per la DC Comics, con al posto degli eroi della JLA alcuni iconici scienziati: Marie Curie, con un anello radioattivo che fa molto Lanterna Verde; Charles Darwin, in grado di trasformarsi in un qualunque animale, un po’ come Beast Boy dei Teen Titans; Nikola Tesla, con poteri elettromagnetici, un po’ come il Magneto dell’universo Marvel, storico avversario degli X-Men; Sigmund Freud, padre della psicanalisi con poteri di controllo sulla libidine, da vedersi in alternativa ad Aquaman con poteri di controllo sulle creature acquatiche.
A questi si aggiunge la poco nota Tapputi, che la leggenda narra essere stata la prima alchimista della storia, in grado di generare visioni, per lo più erotiche sulla sua persona, grazie ai suoi intrugli, più o meno come fa lo Spaventapasseri, avversario di Batman, con la paura.
A chiudere il gruppo, ufficialmente in panchina, il clone quattordicenne di Albert Einstein, dotato della supervelocità e caratterialmente modellato su Impulso, giovane velocista assistente del terzo Flash.
I Super Science Friends sono stati assemblati, grazie ai viaggi nel tempo, da Winston Chucrhill con l’intento di contrastare l’avanzata del nazismo.
Nel primo episodio, The Phantom Premise, il gruppo dovrà indagare sulla scomparsa delle mele dalla Gran Bretagna del 1665, il che, ovviamente, li metterà sulla strada di Isaac Newton che, secondo la leggenda, ha tratto ispirazione da una mela che gli è caduta sulla testa per la formulazione della sua legge di gravitazione universale.
Il celeberrimo aneddoto della mela che cade dall’albero (ritenuto sicuramente apocrifo sino a qualche anno fa, ma di recente rinvigorito come possibile episodio con qualche base storica) è indicativo, e ha comunque un forte valore didattico. Una mela che cade è osservazione banale e quotidiana, chiedersi perché debba cadere sempre in maniera perpendicolare è invece domanda pregnante e feconda. (…) Guardare l’albero da cui la mela è caduta, intravedere tra le fronde la Luna e chiedersi perché, a differenza della mela, non cada, è speculazione ardita: bisogna avere il coraggio di considerare mela e Luna come corpi simili, soggetti alle stesse leggi; ma questo contraddice sia la logica aristotelica, che ben distingue tra natura terrena e natura celeste, sia l’osservazione, perché indubbiamente la mela staccata dall’albero si precipita a terra, mentre la Luna se ne resta a librare dolcemente nel cielo. È Newton che cambia la prospettiva: sono le sue leggi, certosinamente elaborate e descritte, che ci faranno poi vedere davvero Luna e mela sullo stesso piano, universalmente accomunate da un’unica legge comportamentale. È Newton che parla più forte dei nostri stessi sensi, mostrandoci proprio quello che non avremmo mai creduto, e cioè che la Luna cade proprio come la mela, sta cadendo proprio adesso mentre la guardiamo, e continua a cadere secondo la medesima e assoluta legge che detta il percorso del frutto dal ramo all’erba. È Newton ad abbattere definitivamente la barriera tra cielo e terra, e a dare un senso del tutto nuovo alla parola “universo”.2
A questo punto non mi rimane che lasciarvi alla versione italiana del primo episodio, ricordandovi sia la pagina Facebook sia l’account Twitter del progetto di Jubinville. Io, nel frattempo, tengo gli occhi aperti da eventuali mele supersoniche: non si sa mai!
Un ringraziamento all’amico Stefano Cidone per la segnalazione ↩