LSB: Iniziamo da Andrea Baricordi. La Star Comics, sinonimo oramai di Manga, come ha vissuto questo 2003? Qual è dal vostro punto di vista del mercato del fumetto giapponese in Italia?
AB: Il mercato dei manga in Italia è estremamente florido, e la produzione giapponese è diventata ‘di modà, illudendo molti che il Giappone fosse la nuova Terra Promessa dell’editoria. Speriamo che passi la moda e rimanga la voglia di leggere e pubblicare, semplicemente, ottimi fumetti. Noi lo stiamo facendo.
Il 2003 ha visto ancora una volta la Star Comics in vetta assoluta alle classifiche da edicola con i titoli più ‘pop’, come One Piece, Inu Yasha e Chobits, con le riedizioni di grandi successi come Dragon Ball e Ranma 1/2, con felici proposte autoriali come ES, e con super-classici del calibro di Rocky Joe, Maya e la prima serie iper-underground di Lupin III. Grandi soddisfazioni da ogni settore, insomma. E, ovviamente, stiamo preparando gustose novità per il 2004.
LSB: La mia impressione è che in Italia manchino ancora fette importanti del panorama dei manga. In proporzione, per esempio, le “grandi opere” del fumetto giapponese paiono meno rispetto al panorama americano (pensoa Sandman piuttosto che a Il ritorno del cavaliere oscuro, ad Eisner piuttosto che ad Alan Moore, etc), così come le produzioni underground o indipendenti. Ma questo quadro corrisponde a quello vero? O forse mancala possibilità, o la volontà, di pubblicare quei prodotti meno in linea con i titoli più commerciali (fatte le debite eccezioni)?
AB: In realtà, in questi ultimi quattordici anni, del panorama giapponese si è pubblicato di tutto, dalle grandi opere di Osamu Tezuka alla miniserie del nuovo autore semisconosciuto del terzo millennio. La produzione ‘altà bisogna ovviamente cercarla in libreria, perché proporla in edicola