
Il progetto è ambizioso: adattare nella forma del fumetto tre delle opere più famose di Giuseppe Verdi, per portarne l’arte a un pubblico nuovo, diverso. La scelta è caduta su Traviata, Otello e Aida, accomunate dal tema che fa da sottotitolo al volume, l’amore spezzato, ma anche dalle sfortunate protagoniste femminili, donne forti ma vittime di una società che tende a relegarle in un ruolo subordinato, a imporre loro maschere e schemi che le imprigionano in esistenze fasulle.
Significativo l’ordine in cui le opere vengono proposte: Verdi compose l’Aida prima dell’Otello, ma Pagliaro e Ascari scelgono di spostare il dramma di ispirazione shakespeariana al centro del volume. È forse un tentativo da parte dei due autori di una climax per quanto possibile positiva: la morte solitaria di Violetta è seguita dal suicidio con cui Otello cerca di espiare l’assassinio di Desdemona; a chiudere il volume, invece, Aida e Radames che affrontano insieme il loro tragico destino. L’amore diviso dalla morte nella Traviata e in Otello è infine riunito nella morte in Aida, in un doloroso e tragico finale che lascia pur sempre uno spiraglio di speranza, la sensazione che per i due amanti sia possibile una felicità oltre la vita terrena.

L’approccio dal punto di vista di sceneggiatura e dialoghi è estremamente conservativo, i libretti originali sono lasciati sostanzialmente intatti, per quanto concesso dalle circa trenta tavole di cui si compone ciascun adattamento. La scelta è probabilmente da ricondurre allo scopo primario dei due autori, che appunto non è quello di una riscrittura ma di una trasposizione. È però una scelta non priva di controindicazioni, perché il lettore medio a cui Ascari e Pagliaro si rivolgono è sicuramente poco a suo agio con linguaggio parlato nelle opere di Verdi e seguire dialoghi e sviluppo degli eventi risulta difficile, appesantendo l’intera lettura.
Per restituire alle opere ciò che l’assenza di musica ha tolto, Ascari conta quindi esclusivamente su una resa grafica complessa e raffinata, affidata al formidabile talento di Pagliaro. Nelle sue tavole tutto diventa linguaggio, con una sapiente tecnica compositiva che raggiunge l’apice in Otello: qui la furia e la mutevolezza dei sentimenti del moro vengono rese con evidenti richiami alla corrente artistica del futurismo nella composizione e nel tratto, negli sfondi e nelle figure mostruose che Pagliaro crea per rendere visivamente le tremende passioni che agitano Iago e il suo generale.
Ogni singola tavola è composto in modo diverso, vignette piccole e veloci si legano a panoramiche e splash page, alternandosi e mescolandosi nei modi più diversi, per rendere al meglio la dinamicità delle opere e la mutevolezza dei sentimenti che percorrono i loro protagonisti.

Nonostante l’indubbia ricchezza di strumenti narrativi e l’attenta cura profusa in queste tre opere, dispiace notare che l’obiettivo di Ascari e Pagliaro non è del tutto raggiunto. L’arte di Pagliaro appare tagliata più sull’illustrazione che sul fumetto sequenziale e questo, nonostante gli ottimi accorgimenti già citati, rallenta la fluidità delle scene, talvolta impedendone anche la piena espressività di ambienti e volti. La scelta di attenersi strettamente ai libretti originali è forse dovuta, ma poco efficace, e il risultato complessivo è quindi poco coinvolgente, per quanto curato e visivamente splendido.
Nota di merito per l’edizione Kleiner Flug, che sceglie un formato grande e una qualità di carta e stampa perfettamente in grado di valorizzare le splendide tavole di Pagliaro.
Abbiamo parlato di:
Verdi, l’amore spezzato
Stefano Ascari, Alberto Pagliaro
Kleiner Flug, dicembre 2017
110 pagine, cartonato, colori – 24,90 €
ISBN: 978-8898439737

