Il titolo del manga Gachiakuta, che potrebbe essere tradotto con “spazzatura vera”, quasi a ironizzare sulla qualità di ciò che si sta per leggere, ci pone davanti fin da subito al cuore della narrazione di questo fumetto: la spazzatura, gli scarti, gli oggetti che pensiamo non abbiano più alcun valore.
Il manga è ambientato in un universo distopico in cui Rudo, un ragazzo di un quartiere povero che ama rovistare e dare una seconda vita agli oggetti nella spazzatura, viene ingiustamente accusato dell’omicidio del suo mentore Regto e gettato nel Baratro, un abisso sconosciuto in cui gli abitanti della Sfera, il luogo da cui proviene Rudo, si disfano di cose e persone.
Sopravvissuto alla caduta nel Baratro, Rudo scopre che l’abisso è popolato da persone minacciate dalle piogge di spazzatura e dalle Bestie Aberranti, mostri generati dagli oggetti abbandonati, che ricordano le creature che affollano il mondo di Nausicaä della Valle del Vento, del regista Hayao Miyazaki, a cui l’autrice ha ammesso di ispirarsi soprattutto per le ambientazioni.

Dal tema centrale del manga nasce quindi una riflessione sull’importanza del valore delle cose. Ogni Ripulitore – così si chiamano coloro che si occupano di combattere le Bestie Aberranti – è dotato di un’abilità unica che scaturisce da un oggetto che ha trattato con particolare cura.
I poteri e le abilità, presenti in qualunque shōnen manga di combattimento, non nascono qui solo dall’allenamento e dalla forza, ma soprattutto dall’affetto che l’utilizzatore ripone nell’oggetto che gli sta più a cuore.
Il potere di Rudo, allora, diventa emblematico della natura di questo mondo: i suoi guanti possono rendere speciale ogni rifiuto abbandonato, donando a ciò che è stato scartato una seconda opportunità.
L’ossessione del protagonista per gli oggetti nella spazzatura, che nella Sfera lo rendeva un emarginato, qui diviene la sua più grande forza e racconta la storia dell’immenso divario sociale tra il mondo di sopra e gli abitanti del Baratro, separati da un Confine invalicabile che diviene presto il grande mistero della storia e l’obiettivo che il protagonista si pone di superare, in attesa di compiere la sua vendetta.
Il tratto di Kei Urana, sporco e rabbioso nei momenti di massima tensione ma pulito e dinamico nelle scene d’azione e nei momenti più delicati, unito al sapiente uso dei neri, rispecchia appieno le tematiche della narrazione e le estetiche adottate; in particolare l’autrice inquadra spesso gli occhi dei personaggi, per catturarne emozioni e sentimenti nei momenti cruciali della storia.

Rudo è un Naruto in cerca di vendetta in un mondo che mescola il dark fantasy allo street-urban, proiettando lo scenario post-industriale che fa da sfondo alla narrazione in un worldbuilding dai confini fantastici e indefiniti, dall’antica torre nello sconfinato deserto di spazzatura alla città degli artisti di graffiti.
A rendere ancora più distintive queste scelte visive, dagli sfondi al character design, c’è il contributo di Hideyoshi Andou, fondamentale nella realizzazione delle ricercate estetiche del manga, che fondono l’arte dei graffiti al linguaggio del fumetto.
Nel corso della storia l’autrice esplora i temi della vendetta e dell’amicizia, creando nel personaggio principale un fortissimo conflitto interiore pronto a esplodere quando finalmente si giungerà alla tanto agognata Sfera e alle risposte che cela. La ricerca della verità che svelerebbe il funzionamento del mondo è infatti uno dei motori fondamentali della narrazione e, come stratagemma narrativo, ricorda da vicino quello usato ne L’Attacco dei Giganti, con il suo protagonista, Eren Jaeger, che guardava oltre il confine invalicabile delle mura il proprio nemico; tuttavia, non sembra affatto che Gachiakuta abbia intenzione di discostarsi dalle confortevoli via dei battle manga per ragazzi tracciate dai suoi predecessori, come invece fece l’opera di Hajime Isayama.
In definitiva il manga di Kei Urana emerge come opera piuttosto derivativa nella caratterizzazione dei personaggi e nelle dinamiche narrative tipiche dello shōnen, ma fortemente ispirata a livello visivo e registico, capace di costruire un worldbuilding profondo e originale attraverso un’estetica che fonde diversi generi e un contesto sociale ben marcato.
La serie, ancora in corso su Weekly Shōnen Magazine, conta in Giappone sedici volumi pubblicati.
Abbiamo parlato di:
Gachiakuta #1/#12
Kei Urana, Hideyoshi Andou
Traduzione di Ernesto Cellie e Chieko Toba
Star Comics, 2023-in corso
192 pagine, brossurato, bianco e nero – 5,20 € cad.

