La serie W.I.T.C.H., creata da Elisabetta Gnone, Alessandro Barbucci e Barbara Canepa e pubblicata a inizio anni Duemila da Walt Disney Italia, è stata un elemento di svolta per una generazione di lettrici e lettori di fumetti e, più in generale, per il mercato del fumetto italiano. Può sembrare un’affermazione superflua: nelle scorse settimane, in occasione del ventesimo anniversario della serie e del volume Giunti che raccoglie i primi cinque episodi, gli articoli sulla serie non sono di certo mancati. Ma nei dieci-quindici anni precedenti, di discorsi sulle Witch se ne sono fatti decisamente troppo pochi.

Fino all’aprile 2001, una ragazza di 10-13 anni che si sentisse ormai troppo grande per Topolino e troppo distante da supereroi e dai reboot di PK aveva poche possibilità di scelta: la principale era di passare a leggere manga, a patto di vivere o studiare abbastanza vicino a una fumetteria o un’edicola ben fornita. Le graphic novel per teens e tweens in Italia non esistevano: i pochi volumi che si trovavano, da Will Eisner a Marjane Satrapi ad Art Spiegelman, erano rivolti a un pubblico più maturo. C’erano anche altre possibilità: dedicarsi a letture più “serie”, come i romanzi per ragazzi di magia bianca o nera che andavano molto di moda all’epoca, o più “leggere”, come i magazine (ancora oggi esistenti) Cioè e Top Girl.
Gnone, Barbucci e Canepa crearono W.I.T.C.H. su misura, in un modo che risultò interessante praticamente per qualsiasi ragazzina (e anche qualche ragazzino) dell’età giusta: inserirono elementi grafici tipici dei manga, trassero ispirazione da fenomeni collettivi come Sailor Moon e le Spice Girls, e ovviamente parlarono di magia. La Disney pensò al marketing: allegati ai primi numeri si trovavano smalto viola, fasce per capelli e altri gadget tipici delle riviste per adolescenti. I primi numeri furono sceneggiati da Elisabetta Gnone, Francesco Artibani e Bruno Enna e servirono tanto a presentare le protagoniste quanto a gettare le lettrici e i lettori nel pieno della storia: cinque ragazze sulla soglia dell’adolescenza che scoprono di dover affrontare una minaccia soprannaturale e di avere il potere necessario per riuscire nell’impresa – e nel frattempo come andare d’accordo, diventare amiche e affrontare genitori, professori, innamorati. 
In una recente intervista, per Heroica.it, Canepa e Barbucci hanno dichiarato che l’intento iniziale era di rendere la serie man mano “più cupa, introspettiva e complessa”, inoltrandosi nei meandri oscuri dell’adolescenza, oltre che della contrapposizione fra bene e male. Seguendo tale strada sarebbero forse riusciti ad accompagnare nella crescita la prima generazione di lettrici del fumetto; ma a partire dal sesto numero tutti e tre i creatori originari avevano ormai abbandonato la serie, che rimase su toni più leggeri e pre-adolescenziali – probabilmente favorendo il ricambio delle lettrici e consentendo la sopravvivenza della rivista in Italia per oltre undici anni. Barbucci e Canepa poterono comunque affrontare le tematiche più adulte a loro care nelle serie che pubblicarono in Francia negli anni successivi: Sky Doll (che, a causa dei ritardi del lancio Disney, finì per uscire prima di W.I.T.C.H.) ed End.

I cinque episodi raccolti nel volume sono preceduti da alcune testimonianze di chi lavorò o lesse la serie all’epoca: ci sono l’ex direttrice di Topolino Valentina De Poli, l’attuale direttrice editoriale dei prodotti Disney per Giunti Veronica Di Lisio, lo sceneggiatore Francesco Artibani, la disegnatrice Giada Perissinotto, la giornalista Silvia Gianatti e l’attrice Lodovica Comello. Sono però testimonianze corte – mezza pagina l’una –, che non approfondiscono gli argomenti accennati. Le schede delle cinque Witch, pubblicate all’inizio di ciascun episodio, contengono persino qualche piccolo errore. Queste limitazioni non fanno che confermare il target di riferimento: lettrici e lettori nostalgici, e magari anche qualche ragazzina del 2021, che per ora trova in questa edizione l’unico modo di avvicinarsi alla serie. Le storie sembrano infatti reggere bene il passare degli anni: a parte un’abbondanza di zaini monospalla (spariti nel mondo reale), l’estetica e le storie delle Witch non sembrano aver risentito del passare del tempo, e sono adatte al 2021 quanto al 2001.
Rimane la speranza che l’interesse mostrato tramite questa edizione nelle ultime settimane trovi ora un seguito; e magari che si pensi a un’edizione in formato più grande e con paratesti più approfonditi – per tutte le ex ragazzine che sono partite da W.I.T.C.H. e hanno continuato a leggere fumetti.
Abbiamo parlato di:
Le più belle storie Disney – W.I.T.C.H. 2001-2020 Vent’anni di magia
AA.VV.
Giunti, 2021
320 pagine, cartonato, colori – 12,90 €
ISBN: 9788852238468
