Dal cuore della Disney italiana alla scrittura per la Marvel, passando per la narrativa e il graphic journalism: Tito Faraci è uno degli autori più influenti del fumetto contemporaneo. Lo abbiamo incontrato al Trapani Comix and Games 2025, dove è tornato come ospite d’eccezione. Con lui abbiamo parlato del legame speciale con la Sicilia, dell’amicizia e collaborazione con Alessandro Baricco, della nuova avventura “Pippo Novecento” e dei suoi ultimi progetti che intrecciano fumetto, televisione e documentario.
Buongiorno Tito e bentornato su Lo Spazio Bianco.
Anche quest’anno sei uno degli ospiti d’eccezione del Trapani Comix, come lo sei stato nella scorsa edizione. Che ricordo hai dell’esperienza dell’anno scorso? E cosa ti aspetti da questa nuova edizione? C’è per te un legame particolare con i festival e con il contatto diretto con il pubblico dei lettori?
Intanto c’è un legame con Trapani. In particolare, con Marco Rizzo, anima di questo festival, che è un carissimo collega e amico, che ho conosciuto quando aveva 19 anni e stava cominciando a muoversi nel mondo dei fumetti. Trapani è una città che amo molto e la Sicilia poi è un posto a cui mi sento anche legato.
Nel mondo del fumetto contemporaneo ci sono tantissimi autori siciliani e vedo in Sicilia una grandissima attenzione per il fumetto, quindi un festival così ci sta bene, nella città giusta. E devo dire che ha un aspetto culturale importante, perché tutti gli incontri a cui sto partecipando hanno dietro una bella idea. Nessuno è una banale presentazione di un libro, ma sono tutti dei dibattiti autentici su temi culturali legati al fumetto, in cui il fumetto è anche una chiave di lettura del mondo che ci circonda, e questo l’ho apprezzato veramente molto, sia in questa che nella passata edizione.
Lei è uno sceneggiatore di fumetti con una lunga esperienza nel creare storie originali. Com’è stato, invece, lavorare a partire da un testo di narrativa, come Novecento e Senza sangue di Alessandro Baricco? Che tipo di sfida ha rappresentato tradurre la sua scrittura in sceneggiatura, e com’è stato il rapporto creativo con lui durante questo processo?
Siamo amici da tantissimi anni e sempre di più in realtà; ormai è veramente un’amicizia fraterna. Sono due esperienze diverse in realtà, perché sia l’una sia l’altra le abbiamo scritte insieme: il soggetto è stato fatto da Alessandro e poi io ho sceneggiato. In particolare la seconda storia è stata scritta stando molto a contatto tra noi, ancora più insieme, dato che il soggetto l’abbiamo un po’ pensato assieme alla sceneggiatura e Alessandro è poi intervenuto su tanti aspetti. Non si può dire che sia stata una vera trasposizione, quanto più una ricreazione di una storia. Quando ho sceneggiato Senza sangue l’ho approcciato con lo stesso spirito e non vedo perché avrebbe dovuto essere diverso rispetto alla trasposizione cinematografica di un romanzo: alla fine il libro si usa come soggetto. C’erano alcune frasi, alcune cose che arrivavano direttamente dal romanzo, ma c’erano anche tantissime sequenze mute, senza neanche una parola, in cui trasformavo delle scene in maniera completa. Mi sono preso quella libertà che è giusto prendersi.
Pochi giorni fa è stato pubblicato il nuovo capitolo, Le altre storie di Pippo Novecento. Cosa possiamo aspettarci da questa nuova avventura? In che modo si collegherà alla precedente parodia di Novecento? E quali nuove sfide, narrative e grafiche, ha rappresentato per lei questa nuova collaborazione con Giorgio Cavazzano?
In realtà è un mid: non è ovviamente un seguito, non è neanche un prequel. È una cosa che sancisce la possibilità che quello di Pippo Novecento diventi un mondo all’interno di un universo disneyano in cui poter creare altre storie. In realtà, ci siamo detti anche con Alessandro “questo piroscafo adesso va e basta”, e quindi in questo mondo ci potrebbero essere altre avventure, più corte, più lunghe, quello che vogliamo. In realtà questa in questa storia, anche se la trama è totalmente nuova rispetto al testo di partenza, lo spirito è più vicino al romanzo originale, per certi versi. Quindi ho attinto ancora dall’originale: delle cose che non potevano stare nella prima storia ce le ho messe qua, per esempio l’inizio, con la Statua della Libertà.
Ha attraversato il fumetto, la narrativa e anche la sceneggiatura in molte forme e generi. Ci sono nuovi progetti, collaborazioni o magari territori narrativi che ha voglia di esplorare prossimamente?
Intanto è uscito da pochissimi giorni – su RaiPlay per ora, poi andrà anche su Rai2 a luglio – Dark lines, che è un true crime che è scritto da me e di cui sono stato un po’ l’ideatore. Si tratta di ricostruzioni di casi criminali in cui c’è una forte componente di disegno che attinge proprio allo spirito del fumetto, disegni che ha fatto Lelio Bonaccorso su le mie sceneggiature, mentre Valentina Romani è la voce narrante. Si tratta, quindi, di un incontro fra fumetto e televisione e credo in una maniera che non è mai stata fatta da nessuna parte.
E poi tra le altre cose – l’ho annunciato anche al Salone del Libro – sono uno degli sceneggiatori del docufilm su Milo Manara, che ancora non ha il titolo, ma presto lo avrà e che uscirà quest’autunno.
Intervista condotta dal vivo il 24 maggio 2025 al Trapani Comix and Games
Tito Faraci
È uno dei più noti sceneggiatori italiani di fumetti, emerso nella metà degli anni Novanta come autore di storie disneyane, lavorando in particolare sul personaggio di Topolino e per la serie di culto PK-Paperinik New Adventures. In seguito, ha scritto, tra l’altro, per Dylan Dog, Tex, Diabolik, Magico Vento e Zagor, oltre a essere il primo sceneggiatore italiano ad avere firmato per la Marvel, con una storia di Spider-Man e una di Capitan America e Daredevil. Per la Disney ha sceneggiato Novecento di Alessandro Baricco, dando al protagonista la fisionomia di Pippo. Per Feltrinelli ha pubblicato il romanzo La vita in generale (2015), la sceneggiatura dell’albo a fumetti Le entusiasmanti avventure di Max Middlestone e del suo cane alto trecento metri (con Sio; 2016; nuova edizione: 2018), Il pesce di lana e altre storie abbastanza belle (alcune anche molto belle, non tante, solo alcune) di Maryjane J. Jayne (con Sio; 2018) e, nella collana Feltrinelli Comics, la graphic novel di Alessandro Baricco, Senza sangue (2019; con Francesco Ripoli). Dal 2017 dirige la collana “Feltrinelli Comics”.