“Ti chiamo domani”, la difficoltà di oltrepassare la Fortezza

“Ti chiamo domani”, la difficoltà di oltrepassare la Fortezza

Nel suo primo libro come autrice completa, Rita Petruccioli costruisce un parallelo tra la fortezza de “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati e la vita apparentemente ordinaria dei due protagonisti, che si ritrovano insieme a riflettere sul coraggio di prendere delle scelte importanti.

L’opera prima come autrice completa di Rita Petruccioli s’intitola Ti chiamo domani: una frase dall’apparenza semplice ma che in realtà sottintende una complessa serie di aspettative. Infatti, per la protagonista quest’affermazione potrebbe avere il senso di una promessa, di una rassicurazione, o essere addirittura il preludio a un cambiamento radicale della propria vita, ma anche una scusa per non affrontare quello che non vuole o non sa come dire.

Chiara è una ragazza ventenne con un’incondizionata passione per il disegno, appena tornata da un’esperienza Erasmus a Tolosa. Abituata in Italia ad avere una famiglia alle spalle presente quasi in modo ossessivo, all’estero Chiara agisce per la prima volta dovendo contare solo su se stessa e compiendo le proprie scelte in autonomia. Durante questo periodo vive la sua prima esperienza sentimentale seria, si fa dei nuovi amici, intravede la possibilità di trasformare la proprio quotidianità.

Questa è solo la premessa della storia vera e propria, una sorta di romanzo di formazione che racconta di un viaggio in camion compiuto dalla stessa Chiara e da Daniele, conducente del mezzo che si trova ad accompagnarla in Italia. All’interno dello spazio neutro del camion, nel tempo che intercorre tra Tolosa e la zona della Sabina romana, Chiara e Daniele si ritrovano inaspettatamente – in quanto due estranei distanti per età, scelte e background – a condividere un momento di riflessione ciascuno sulla propria vita.

Contemporaneamente a questa esperienza on the road, l’autrice ricostruisce le atmosfere e la storia de Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati (libro che Chiara legge durante il viaggio). Si instaura una sorta di parallelismo tra quello che succede al protagonista del romanzo, Drogo, che è suo malgrado finito per rifugiarsi nella Fortezza, e i personaggi della nostra storia. La Fortezza è un luogo al confine, una sorta di baluardo oltre il tempo e lo spazio, che finisce per legare a sé le persone che ci giungono, le quali per qualche motivo non riescono più a separarsene.

Il dialogo tra Chiara e Daniele dà modo ai due di riflettere sulle proprio situazioni, in cui hanno lasciato che le circostanze decidessero al posto loro, senza avere abbastanza coraggio per riuscire a guardarsi dentro. Anche loro sono prigionieri di una sorta di comfort zone (la Fortezza), un posto al sicuro al riparo dagli accidenti esterni, che però non permette a chi lo abita di mettersi in gioco e di riprendere il suo posto nel mondo esterno.

La forza della narrazione sta soprattutto nell’impatto visivo comunicato dal linguaggio grafico della Petruccioli: non tutto viene detto in modo esplicito, ma spesso le linee tratteggiate, i piccoli gesti, l’attenzione alle espressioni del viso sono molto più significativi delle parole. Inoltre l’autrice, che in Frantumi ci aveva abituato a rappresentazioni molto oniriche, con colori accesi, qui riesce a spaziare dalle atmosfere desertiche di Buzzati alla realtà quotidiana di una giovane donna  di inizio anni 2000.

Il disegno di Rita Petruccioli deriva dalla sua ampia esperienza di illustratrice; l’aver spaziato in tanti mondi diversi l’ha portata a crearsi uno stile molto personale, in cui utilizza le immagini in modo sintetico  in cui dominano linee nette e piatte. La chiarezza del disegno riesce a bilanciare alcune carenze nella sceneggiatura, che per alcuni versi rivela una scrittura un po’ acerba, non sempre in grado di restituire in maniera efficace la complessità psicologica dei personaggi.

Ciò non toglie che  il racconto riesca comunque a conquistare il lettore e a provocarne l’empatia. L’autrice, infatti, propone interessanti spunti di riflessione attraverso i suoi protagonisti, che, con le loro insicurezze e debolezze, sembrano rivelare qualcosa dell’autrice oltre a suggerire al lettore nuova possibilità di esplorare la natura delle proprie scelte.

 

Abbiamo parlato di:
Ti chiamo domani
Rita Petruccioli
Bao Publishing, 2019
144 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 978-88-3273-247-4

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