Il sindaco di Hellsfire, Bob Braddock, gestisce una vasta area del Texas insieme a suo fratello Jonas, padrone dei pozzi petroliferi di Oil Spring. Tex e Carson vengono incaricati di indagare sulla loro amministrazione dalla dubbia legalità.
I due ranger si muovono sullo sfondo dell’inizio dell’età del petrolio, tra giochi di potere, boomtowns1 e ricchi proprietari allo sbaraglio. Ai testi, Gianfranco Manfredi confeziona una storia avvincente e ben bilanciata, introducendo comprimari interessanti e credibili. Il suo Tex è granitico, ben poco incline ai compromessi e alle mezze misure. Com’è nel suo stile, lo sceneggiatore cura nel dettaglio il contesto storico e l’ambientazione. In questa prima parte della storia, il plot risulta maggiormente lineare rispetto a quelli ideati da autori come Mauro Boselli, senza risentirne come efficacia.
I disegni di Leomacs sono vigorosi e densi di tratteggi. Nelle tavole dialogate, i primi piani su Tex rivelano un gusto classico capace di rievocare i grandi artisti che, nel passato, si sono occupati di rappresentare Aquila della Notte. Sul viso del protagonista, non ci sono troppe sfumature né ombre, rendendo l’inflessibilità caratteriale anche dal punto di vista grafico. Gli altri personaggi sono invece delineati con un ampio tratteggio che scava a fondo i contorni e i tratti dei volti. Le scene d’azione sono invece rese con uno stile più dinamico, impreziosito da una scelta delle inquadrature del tutto contemporanea e cinematografica.
Abbiamo parlato di:
Tex #654 – Oro nero!
Gianfranco Manfredi, Leomacs
Sergio Bonelli Editore, Aprile 2015
114 pagine, brossurato, bianco e nero, € 3,20
ISSN: 977112156100850654
Come spiegato nell’albo, si tratta di “piccole città che spuntano all’improvviso e scompaiono altrettanto in fretta”, in funzione di particolari congiunture economiche. ↩