Mercurio Loi, numero 28 della collana Le Storie, è facilmente riconoscibile come un esperimento. L’albo firmato da Alessandro Bilotta (il terzo firmato in coppia col disegnatore Matteo Mosca) è uno starting point, l’episodio pilota di una serie. Presenta infatti i personaggi, le loro interazioni, e lascia molti punti interrogativi, molte possibilità non sfruttate, a causa logicamente dell’impossibilità di sviluppare tutte le strade nelle 110 canoniche tavole della storia.
Naso aquilino, da classico antico romano, professore universitario (probabilmente di Storia), esperto di sortilegi, scettico, supereroe. Questa la descrizione del personaggio più aderente alla realtà. Sì, supereroe.
Pur essendo la sua storia ambientata circa a metà del XIX secolo, Loi è un perfetto supereroe, questo soprattutto a causa di quello che si rivelerà il suo avversario, il suo villain: un suo ex alleato, che sfrutta la creazione di un gas che costringe chi lo inala a momenti di terrore. Un archetipo, questo, che risulta più congeniale a nemici di supereroi DC e Marvel quali lo Spaventapasseri di batmaniana memoria.
Loi è un supereroe anche e soprattutto nel suo modo di agire: ligio al suo dovere verso la sua doppia vita, continua a lavorare con onestà senza fare favoritismi; cerca sempre il meglio per gli altri, prima che per sé; è altruista, e realmente non si conoscono le sue motivazioni. Più supereroe di così?
In più, c’è da aggiungere che lo sceneggiatore romano sfrutta le sue conoscenze tratte dai fumetti americani, regalando più di un siparietto che tutti noi abbiamo avuto più volte modo di leggere nei fumetti dell’Uomo Ragno, come quello delle battutine durante le risse, ad esempio.
Questa storia è molto diversa da quelle precedentemente presentate da Bilotta, pur non mancando alcune delle sue tematiche tipo, quali la paura del protagonista verso gli insetti (in questo caso ragni) già apparsa in Valter Buio, o la difficoltà di vivere dopo le delusioni di un amore o di un abbandono.
Mercurio Loi è infatti, al di là delle similitudini rintracciabili nei riguardi di un tipo di narrazione quasi supereroistica, un racconto più avventuroso degli altri firmati da Alessandro Bilotta , con il protagonista che si trova a dover sconfiggere un nemico e risolvere un mistero.
Anche l’ambientazione, e Bilotta sceglie per l’ennesima volta Roma, aiuta a cavarsi d’impaccio e a togliere al lettore quella fastidiosa sensazione di già visto, già letto. La Roma di metà XIX secolo brilla in tutta la sua bellezza grazie a delle tavole di grande impatto di Matteo Mosca, ottimo soprattutto nelle panoramiche che mostrano le stradine, le viuzze, i cortili, le segrete di una città di strada.
Allo stesso tempo la magniloquenza dei paesaggi e di alcune strutture (come ad esempio Fortezza Sant’Angelo, dove è ambientata la parte più importante dell’intrigo) ci trasportano visceralmente all’interno di un mondo scomparso e irrintracciabile.
Anche alcune costruzioni della tavola rispondono ottimamente alle esigenze narrative, regalando un amalgama quasi chimica tra i due autori, che non a caso stanno collaborando spesso su questa collana, sinergia che ha portato alla pubblicazione di alcuni tra i migliori albi de Le Storie.
La serie Le Storie è un perfetto contenitore per testare il gradimento del pubblico e della critica, e poi tentare una pubblicazione autonoma. È già noto che le due avventure ambientate nel Giappone feudale create da Roberto Recchioni e Andrea Accardi saranno ulteriormente sviluppate in una collana a sé stante, anche se in un futuro non precisato.
Intanto però la serie mensile di Mercurio Loi è diventata realtà: il primo numero arriverà in edicola e fumetteria il 22 maggio 2017.
Abbiamo parlato di:
Le Storie #28 – Mercurio Loi
Alessandro Bilotta, Matteo Mosca
Sergio Bonelli Editore, gennaio 2015
114 pagine, brossurato, bianco e nero – 3,80 €