Stefano Piccoli oggi è un apprezzato giornalista in campo musicale e non, oltre ad essere art director di una nota griffe di abbigliamento da donna. Ma “S3keno”, come si fa chiamare da sempre, ha cominciato a farsi conoscere molto tempo fa, con idee innovative e una matita tra le mani.
Sul forum di Roberto “Rrobe” Recchioni, si è parlato a lungo in questi mesi della genesi e morte della Factory, casa editrice indipendente che si avvalse della partecipazione di alcuni dei nomi più conosciuti del comicdom odierno del nostro paese. Oltre a Rrobe e S3keno, c’erano tra loro Diego Cajelli, Luca Bertelé, Walter Venturi e tante altre firme che oggi troviamo sui più venduti albi di casa Bonelli e Eura.
Ma allora la Factory, tra ispirazioni prese dal fumetto americano (lo stesso Massacratore, all’inizio, era visto come una “rivisitazione” del più noto Punitore) e idee che per i primi anni ’90 sembravano impossibile tradurre in fumetto (di certo, uccidere Boncompagni, Ambra, Bettino Craxi e tanti altri non era cosa da potersi trovare nelle storie di Tex), rappresento’, oltre ad una palestra per giovani talenti, l’occasione di portare qualcosa di innovativo in un mercato italiano che già allora sembrava più ripetersi che proporre cose nuove.
Se la Factory fosse nata oggi, con lo sviluppo di media allora inesistenti come internet e p2p, forse sarebbe diventata una vera e propria potenza editoriale. Ma allora si lavorava gomito a gomito, e la fotocopiatrice era l’unico mezzo con cui poter far arrivare ai lettori le proprie opere.
Stefano Piccoli, all’interno di questo collettivo di autori, si distinse quindi con un personaggio particolare, il Massacratore, e una formula editoriale singolare, ovvero far decidere ai propri lettori gli obbiettivi che il suo personaggio doveva massacrare, letteralmente. Se ci aggiungiamo un comprimario femminile dal carisma e la bellezza eccezionali, Virgo (la compagna del Massacratore) e degli ottimi disegni, Stefano aveva tutte le potenzialità per divenire, come gli altri, uno dei nomi più amati tra i lettori dei fumetti italiani. Ma Settano (altro suo pseudonimo), nonostante l’amore per quello che faceva, volle seguire altre strade. Ad alcuni poteva sembrare una scelta comoda, ma forse fu sopratutto una scelta obbligata: quella di una persona che non può fare a meno di seguire le proprie inclinazioni. Cominciò quindi a collaborare con la Onyx, mentre contemporaneamente incremento’ la sua attività di recensore e critico musicale, senza lasciare completamente il media fumetto, dedicandosi in particolare al personaggio di Stella nella niniserie Napoli Ground Zero, apparsa anni fa sul settimanale dell’Eura Skorpio e successivamente raccolta in tre volumi nel 2003.
Lo stesso amore lo riporta pero’ in questi mesi al tavolo da disegno, dopo che per tredici anni i fan più accaniti avevano richiesto il ritorno del Massacratore, oggi di nuovo in fumetteria.
E, come ho detto sopra, in una sorta di amarcord ha collaborato con Rrobe nel ricostruire l’intero percorso della Factory, riportando la propria esperienza personale a riguardo e creando con i propri interventi quasi una vera e propria “autobiografia non autorizzata” della sua carriera. L’intero topic, con i contributi degli altri autori sopraccitati, insieme a Flavia Scuderi, Ottokin e altri, potete leggerlo sul forum si Rrobe.
Vale la pena di seguire il topic, interamente, per conoscere in fondo uno spaccato di editoria indipendente italiana raccontato dai propri protagonisti.
Riferimenti
Flower Of Carnage, il forum di Roberto Recchioni: www.forumcommunity.net/?f=236072″
FACT!!, i fatti della Factory: www.forumcommunity.net/?t=2586639>