di Guy Delisle
Drawn & Quaterly, 2006 – 154 pagg. b/n. rilegato con sovracoperta – 14,95$
Dopo Pyongyang, presentato anche in Italia qualche mese fa, la casa editrice canadese Drawn & Quaterly pubblica in lingua inglese Shenzen, secondo resoconto della permanenza in terra orientale dell’autore Guy Delisle, negli anni in cui si occupava della produzione di film di animazione per la televisione. Shenzen è una di quelle paradossali città della Cina sviluppatesi dal nulla per l’enorme scambio di produzione industriale con i paesi occidentali, insensata e per nulla a misura d’uomo. Tanto meno a misura d’uomo occidentale. Rispetto a Pyongyang, questo lavoro piace di più ancora perché Delisle sembra mettersi decisamente in gioco. Non è più solo la rappresentazione dell’incomprensione di un mondo inaccessibile e lontanissimo, ma è anche la presa di coscienza del proprio essere come persona in relazione all’estraneo e allo sconosciuto. Sempre pronto a strappare un sorriso, Delisle in Shenzen riesce più vero, più immediato e l’identificazione del lettore è semplificata. Inutile dire di quanto abbiamo bisogno di lavori come questo a metà tra il diaristico e il giornalistico, per rappresentare timori e ansie rispetto alla vastità di un mondo che solo a stento riusciamo a concepire. (Guglielmo Nigro)

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