In un’intervista rilasciata a Lo Spazio Bianco lo sceneggiatore Fabrizio Capigatti ha affermato: “Comprando un quotidiano e leggendo l’attualità si ottengono spunti per un’ampia produzione di storie“.
Sebbene, mentre pronunciava queste parole, si riferisse alle trame intessute per l’universo dei Capitani Italiani, gli accenni all’attualità e ai problemi del mondo reale sono ben presenti anche nella prima parte di 7, volume edito da Veneziacomix Editore che raccoglie i capitoli #1-6 dell’omonimo fumetto nato come webcomic.
A tal proposito risulta utile la spiegazione fornita dall’autore agli intervistatori di Nerdando.com che riportiamo qui:
Fabrizio ha spiegato quanto il format da webcomic abbia obbligato il duo a creare tante strisce, costruendo una “gabbia cinematografica” che favorisca la serialità. Infatti, oltre alle vignette raggruppate, le origini del fumetto come un prodotto a puntate emergono anche dalla quantità di capitoli. Una serie TV di quelle recenti ha mediamente 12 episodi; pertanto, lo sceneggiatore ha suddiviso le vicende da raccontare in 12 capitoli. I primi sei sono raccolti in 7, gli altri esistono come idea di fondo e ne è già stata creata la suddivisione.
I lettori sono chiamati a riflettere su temi quali l’inquinamento, lo sfruttamento del lavoro minorile e il maltrattamento degli animali. Da uno sfondo pessimista emergono accenni alla realtà – viene toccato rapidamente anche un preciso evento reale – che non vengono urlati ma semplicemente mostrati nel giro di poche vignette, senza che la loro potenza ne esca ridimensionata.
Come nello Speciale Capitan Venezia vs Capitan Padova, in apertura di ogni episodio alcuni passi biblici sono citati per introdurre o rafforzare i fatti raccontati successivamente, che si allontanano dalla massa narrativa sviluppata nelle storie dedicate ai supereroi italiani.
In 7 gli eroi non ci sono, anzi: sotto lo sguardo annoiato e sadico di un angelo e di un demone si consumano le vite di individui cinici e spietati, interessati solo ai soldi e al piacere personale, mai appagante, sempre effimero. Tra i palazzi di New York, sotto i portici di Bologna e per le strade fangose del Congo, luoghi restituiti con realismo alle pagine e ben amalgamati con le componenti fantastiche del fumetto, si muovono come dei cannibali uomini pronti a divorare il prossimo senza riserve.
Tra questi il protagonista: Damien, un ragazzo dall’aria un po’ crepuscolare che sa il fatto suo, tanto affascinante quanto pericoloso, ossessionato dalla ricchezza e, a sua insaputa, novello anticristo, come testimoniano le corna che porta sul capo apparentemente senza che nessuno, lui compreso, se ne accorga. Grazie a questo segno distintivo e ad altri elementi sovrannaturali visibili solo ai lettori, non spiegati e dati per scontati, Capigatti accresce la suspense che circonda l’aspetto più metafisico della vicenda, narrata in prima persona da Damien stesso, che rompe a più riprese la quarta parete.
Proprio nel modo in cui Damien si rivolge al pubblico si riscontra l’unica pecca della scrittura diretta, tagliente e gergale dell’autore, poiché il suo personaggio ripete troppe volte la parola guys, finendo per ottenere un effetto più parodico che mimetico. Il tormentone rischia di spezzare il ritmo arrembante creato dal susseguirsi di situazioni crude, sostenuto anche dal ricorso al turpiloquio e all’ironia, ma soprattutto dal montaggio, che in più di un’occasione giustappone due filoni narrativi paralleli. Con il cambio repentino e ripetuto da uno scenario all’altro, la trama principale procede spedita, riuscendo a mascherare i limiti di un volume introduttivo, alternando sequenze di dialogo ad altre mute che danno particolare rilevanza ai gesti mostrati, mentre contemporaneamente vengono aggiunti tasselli di contorno che probabilmente saranno ripresi e valorizzati nel secondo volume.
Un accenno agli sviluppi futuri non è casuale, visto che la prima parte di 7 ha principalmente il compito di disporre le pedine sulla scacchiera e di farle muovere con circospezione in attesa del momento opportuno per fare scacco matto. In particolare, è fondamentale che Damien incontri Maria, una ragazza spagnola che scappa da Murcia per liberarsi da un senso di oppressione e di insoddisfazione. Quando viene a contatto con la rinnovata leggerezza della donna che sfoggia capelli bianchi e tatuaggi all’henné, il protagonista cambia: la sua espressività malvagia prima accentuata si stempera e un sentimento umano si fa largo tra egoismo e avidità1.
Di pari passo, il racconto affianca una certa dose di romanticismo a finanza senza scrupoli, sesso come strumento di potere, simbologia, sensi di colpa e criminalità. Per dare vita a tutti questi elementi attraverso matite e colori, l’autore veneziano ha reclutato Martina Fari, giovane disegnatrice che ha realizzato degli storyboard veloci per poi passare direttamente a una colorazione digitale dalle tinte brillanti, ulteriormente vivacizzata dall’uso del chiaroscuro, applicato soprattutto ai volti dei personaggi.
L’esteriorità, ottenuta con la fusione dello stile tipico dei comics con quello dei manga, è l’arma migliore dei character sia di fronte al pubblico che nell’economia della storia: non si tratta solo delle espressioni facciali, ma anche dei gesti che compiono, fortemente connotati e teatrali, ma sempre atti a nascondere sia le reali intenzioni che il vuoto interiore che denaro e potere dovrebbero colmare.
Il palcoscenico della tragicommedia è costituito da vignette in prevalenza orizzontali e disposte su quattro strisce, secondo un pattern ricorrente ma che non diventa claustrofobico. Infatti non mancano riquadri più ampi divisi in due parti da una linea diagonale, trifore verticali e splash-page.
Anche grazie all’attenzione ai dettagli, dalla foggia in continuo mutamento dei tatuaggi che Maria disegna sulla propria pelle agli oggetti di arredamento (tra i quali spicca il poster di Contro Natura, il fumetto di Mirka Andolfo), 7 si presenta come un prodotto dall’estetica accattivante e diretta tanto quanto le situazioni e i temi affrontati dallo sceneggiatore.
Abbiamo parlato di:
7 #1
Fabrizio Capigatti, Martina Fari
Veneziacomix Editore, 2019
144 pagine, cartonato, colori – 18,00 €
ISBN: 9788894305630
Nel titolo della recensione si cita una frase pronunciata da Damien nel fumetto, proprio in riferimento all’entrata di Maria nella sua vita ↩