“Il buio oltre le stelle”, l’artist edition del capolavoro di Ron Marz e Claudio Castellini

“Il buio oltre le stelle”, l’artist edition del capolavoro di Ron Marz e Claudio Castellini

Panini Comics ripubblica, in grande formato ed edizione lussuosa e ricca di contenuti extra, la graphic novel originariamente edita nel 1996.

“Un progetto che sospetto non abbiano visto in molti” 

Ron Marz

Come in ogni ambito artistico (musicale, cinematografico, letterario) anche nel fumetto esistono opere che per la loro genesi, sviluppo, realizzazione e storia editoriale, costituiscono un unicum, e sono destinate a far parlare di sé anche dopo molti anni dalla loro prima pubblicazione alimentando entusiasmo e discussioni tra fan, editori e più in generale tra gli addetti ai lavori.

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Il buio oltre le stelle (originariamente intitolata Dangerous artifacts), avventura di Silver Surfer scritta da Ron Marz e disegnata da Claudio Castellini per Marvel Comics pubblicata nell’ormai lontano 1996, nasce come un progetto ambizioso e fuori dal comune, con esiti sicuramente straordinari ma anche dalle alterne fortune. Questa graphic novel rappresenta – almeno per quanto attiene al comparto grafico – una delle opere più curate, complesse e notevoli nella storia del supereroe argentato, e va ad affiancarsi con pieno diritto agli illustri precedenti che ancora oggi costituiscono dei punti di riferimento per questo formato editoriale (lo stesso personaggio è protagonista di quella che viene considerata la prima graphic novel di casa Marvel, The Silver Surfer di Stan Lee e Jack Kirby pubblicata nell’agosto del 1978). Il suo disegnatore, poi, è stato tra i primissimi autori nostrani – assieme a nomi come quelli di Sal Velluto, Pino Rinaldi e Dante Bastianoni – a collaborare con Marvel Comics, aprendo la strada a numerosi altri disegnatori che nei decenni successivi ne avrebbero seguito le orme.

Ma andiamo con ordine: correva l’anno 1989 quando, ad alimentare il “caso” editoriale legato al successo di Dylan Dog della Sergio Bonelli Editore, irruppe il talento di un giovanissimo e fino ad allora sconosciuto disegnatore romano di nome Claudio Castellini. I due soli albi realizzati per l’Indagatore dell’incubo (nn. 30 e 48), caratterizzati da uno stile estremamente dinamico e dettagliato evidentemente ispirato ai comics americani – a tratti decisamente inusuale rispetto agli standard Bonelli – lo resero subito piuttosto popolare tra i fan ed apprezzato dall’editore, tanto che la Bonelli decise di affidargli le redini grafiche di un nuovo ambizioso progetto di genere sci-fi, Nathan Never. Per il nuovo personaggio, Castellini realizzò il character design, il primo numero della serie mensile regolare e le copertine fino al n. 59.

L’universo futuristico e tecnologico dell'”Agente speciale Alfa”, condito con abbondanti dosi di azione, permise all’autore di dispiegare tutto il suo potenziale, esibendo un virtuosismo tecnico decisamente fuori dal comune in particolare per quanto riguarda la realizzazione del mechanical design di mezzi, armi, attrezzature (estremamente dettagliato ed evidentemente influenzato anche dai manga), e delle curatissime anatomie dei personaggi ispirate dallo stile di John Buscema.

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Non solo Castellini disponeva dunque delle giuste credenziali per disegnare le avventure di un alieno umanoide con pelle metallica che può viaggiare nello spazio oltre la veloce della luce con l’aiuto di una sorta di imbarcazione simile a una tavola da surf, ma proprio Silver Surfer – come dichiarato in più occasioni dallo stesso fumettista romano – era all’epoca uno dei suoi personaggi preferiti. Così, dopo essersi audacemente presentato di persona sia a John Romita Sr. che a John Buscema nel corso di convention italiane, auto-sponsorizzandosi facendo loro dono di una copia del n. 1 di Nathan Never e di una tavola originale raffigurante proprio Silver Surfer (tavola riprodotta negli extra di questa artist edition), Castellini fu contattato dalla Marvel e gli fu chiesto telefonicamente dall’editor-in-chief Tom De Falco in persona su quale personaggio volesse cimentarsi, privilegio non da poco per un quasi esordiente. Il fumettista non ebbe problemi a rispondere prontamente, scegliendo il Surfista d’Argento.

L’ambiziosa idea originaria di De Falco era quella di produrre uno one-shot da pubblicare a colori in formato standard, a cui si sarebbe aggiunta un’edizione speciale più lussuosa, in bianco e nero e sovradimensionata, per esaltare e valorizzare al meglio i disegni. Per i testi, il progetto fu affidato a Ron Marz, prolificissimo scrittore già autore di decine di numeri del Surfer dai primi anni ’90.

La vicenda narrata, di pura fantascienza, ruota intorno alla comparsa di un misterioso astro celeste, portatore dei resti di una antica e potentissima tecnologia aliena contesa tra Galactus e Thanos (quest’ultimo si palesa solo in un cameo finale), i quali affidano rispettivamente a Silver Surfer e ad una spietata mercenaria il compito di impossessarsene.

Attraverso un collaudato ma efficace espediente narrativo, vengono raccontati in parallelo il viaggio, le peripezie e le prove affrontate da protagonista e coprotagonista contro terzi (e quarti) incomodi quali le razze aliene Kree e Skrull, anch’esse desiderose di impossessarsi dell’arma. Il percorso è destinato a convergere ed a generare dapprima uno scontro, ma quando i due devono far fronte comune contro l’antagonista finale, le opposte motivazioni (l’altruismo ed il rispetto per la vita da una parte, il tornaconto personale dall’altra) trovano il modo di conciliarsi: la nobiltà d’animo della sentinella dei cieli trova il modo di far breccia nel cuore della mercenaria, convertendola al servizio di un bene superiore.

La storia, caratterizzata dunque dai temi canonici di Silver Surfer e ben architettata nella sua semplicità, è sapientemente volta alla creazione del palcoscenico e degli scenari più adatti a valorizzare i disegni, fortemente influenzati dall’immaginario iconografico del cinema di fantascienza (Guerre Stellari in primis) più che a quello classico del personaggio, a cui pure si attinge.

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Risulta evidente con immediatezza la volontà congiunta dei due autori di realizzare un’opera in cui l’esperienza visiva è decisamente preponderante rispetto a quella narrativa. Viene utilizzato uno storytelling basato su una composizione della tavola estremamente dinamica; si può dire che in particolare in questo lavoro l’iperdinamismo sia stato elevato da Castellini a vera e propria cifra stilistica, attraverso una costante ricerca di soluzioni grafiche spettacolari – se non ardite – sia nelle sequenze di azione che per le ambientazioni. Ad esempio, l’imponenza dell’astronave di Galactus è resa con un utilizzo estremo della prospettiva (fattore costante dell’opera) e di alcuni espedienti originali quali quello di circondarla di pianeti di dimensioni relativamente minori. Viene inoltre posta particolare enfasi sulle curatissime anatomie dei personaggi che spiccano per fluidità, tensione a volte esasperata, teatralità delle pose e delle espressioni facciali volta anche ad esaltare i momenti di maggiore lirismo.

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Un altro elemento caratterizzante questo lavoro è la cura del dettaglio quasi maniacale, ma mai fine a sé stessa, con l’inserimento di fittissimi particolari scenografici e tecnologici che ben riescono a rendere la verosimiglianza di mezzi ed astronavi e ad esaltare la maestosità di Galactus, dei pianeti e di altri corpi celesti. Dettagli che, anche se non prettamente necessari, contribuiscono a rendere l’universo immaginario rappresentato vivo ed in qualche modo credibile. Le grandi tavole ed in particolare le abbondanti doppie splash pages sono in questo senso davvero da gustare ed esplorare nella loro complessità.

Il design, specie nelle tecnologie, risulta complessivamente e decisamente rinnovato e modernizzato rispetto agli standard dell’epoca per il personaggio. Castellini confeziona dunque un lavoro notevolissimo anche per gli standard attuali, che non teme il confronto ed anzi spicca perfino rispetto ad altre celebri graphic novel (e punti di riferimento assoluti) di Silver Surfer disegnate da maestri quali Esad Ribic (“Requiem“) e Moebius (“Parabola“). 

Non è un mistero che il disegnatore romano consideri quest’opera il suo capolavoro, e proprio l’impegno (ed il tempo) profuso all’epoca ne causarono le iniziali sfortune: i ritardi nella realizzazione si protrassero infatti oltre un importante cambio di gestione editoriale in Marvel, ed il piano iniziale per l’edizione sovradimensionata in bianco e nero venne abbandonato dal nuovo management. La stampa dell’edizione spillata a colori in formato standard ebbe invece esiti disastrosi rispetto alla ricchezza di dettagli e alla delicatezza del tratteggio delle tavole originali (di grande formato, fino a 50×70 cm per le doppie splash pages, più grandi del formato standard Marvel), che risultavano inoltre in molti casi tagliate, impaginate ed adattate non correttamente.

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L’artist edition pubblicata da Panini Comics nell’ottobre 2023 sull’onda della (ri)scoperta di quest’opera anche nel resto d’Europa (edizioni analoghe in grande formato e bianco e nero sono state pubblicate più o meno recentemente in Germania, Spagna, Serbia) non solo le rende piena giustizia nel formato e nella presentazione in generale, ma ne costituisce a tutti gli effetti una versione riveduta e corretta. Il foglio di stampa è stato adattato al formato del disegno e non il contrario e laddove ciò non è stato possibile, sono state apportate integrazioni alle tavole per la stampa a piena pagina, ampliando il disegno stesso; le tavole sono state riscansionate (come si conviene per una artist edition), le posizioni dei balloon in alcuni casi modificate in modo da ottimizzare l’occupazione della pagina e mostrare porzioni anche diverse dei disegni in base ai desiderata di Castellini. Sono presenti inoltre alcune modifiche ed aggiunte apportate dall’autore digitalmente (in particolare, ombre ed effetti di luce) nel rispetto della versione originale e senza che questa sia minimamente alterata nella sostanza.

Ad impreziosire l’edizione concorrono oltre 30 pagine di extra, contenenti tra l’altro una sostanziosa carrellata di variant cover, materiale grafico promozionale e bozzetti che mostrano ed aiutano a comprendere i passaggi ed il processo creativo alla base dell’opera.

Abbiamo parlato di:
Silver Surfer: Il buio oltre le stelle
Ron Marz, Claudio Castellini
Traduzione di Pier Paolo Ronchetti
Panini Comics, 2023
88 pagine, cartonato, bianco e nero – €29
ISBN: 9788828746645

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