Sei disegnatori, alcuni più noti, altri quasi sconosciuti in Italia, hanno visitato nel corso di due anni alcune grotte del Sud della Francia, dove i loro predecessori disegnatori hanno dipinto o inciso figure sulle pareti.
David Prudhomme, di cui Coconino ha pubblicato il premiato Rebetiko, ha messo insieme il gruppo composto da Etienne Davodeau, noto fumettista di impegno sociale (La brutta gente, Rurale); Emmanuel Guibert conosciuto per gli intensi resoconti di vita vissuta La guerra di Alan e Il fotografo; Marc-Antoine Mathieu, creatore del personaggio Julius Corentin Acquefacques; Pascal Rabaté che ha trasposto in fumetto il romanzo Ibicus; Troub’s che con Baudoin ha percorso le strade della città più violenta del Messico nel reportage Viva la vida.
I componenti di questo vero e proprio collettivo fumettistico si sono addentrati, con blocchi, matite e colori, nelle viscere della terra, dove i lettori li possono seguire sfogliando le scure pagine del volume.
L’inizio del libro comunica efficacemente la suggestione dell’addentrarsi nei cunicoli: è buio, l’occhio deve abituarsi prima di scoprire le semplici figure, tenui come ombre; i colori prevalenti sono il nero dell’oscurità, tutte le tonalità del marrone proprie della roccia, i rossicci della terra e i gialli dei riflessi delle lampade frontali sulla pietra.
Si perde un po’ il senso delle proporzioni, vignette strette come budelli sfociano in enormi caverne a doppia pagina.
I testi e i concetti, i pensieri, le sensazioni si ripetono come riprodotti dall’eco e riverberano sulle pareti che si stendono come fogli immensi.
E la mente degli artisti corre, immagina, racconta ciò che la ragione può solo ipotizzare su quegli uomini di trentamila anni fa.
Gli autori hanno cercato di creare un vero e proprio “libro grotta” con i suoi stretti corridoi, le sue vaste sale, le zone d’ombra… e ci sono riusciti.
Il volume mescola a tal punto testi, disegni e racconti che gli autori confessano di non sapere neppure loro chi ha fatto cosa. Le immagini si sovrappongono e stratificano come sulle pareti delle caverne si sono stratificati i disegni e le incisioni che vanno da 13.000 a 30.000 anni fa.
Anche gli stili dei vari artisti moderni sono molto diversi, ma si amalgamano bene in un tutt’uno di grande impatto; allo stesso modo sono variegati i testi, che vanno da singole parole scritte a mano con calligrafia “primitiva”, disperse fra le chiazze degli sfondi, a lunghe tirate a stampa, ai balloons veri e propri.
Il risultato è un volume molto originale dove le fotografie che occupano le ultime pagine nemmeno sembrano tali e si fondono con il resto dell’opera grazie all’uniformità cromatica.
Edito e disponibile in Francia, il bel volume rilegato ha un unico difetto: avendo parecchie pagine senza testo, si legge molto velocemente, quindi la spesa di 25 euro deve essere sostenuta da un interesse specifico o da passione da collezionista.
Abbiamo parlato di:
Rupestres
Etienne Davodeau, Emmanuel Guibert, Marc-Antoine Mathieu, David Prudhomme, Pascal Rabaté, Troub’s
Futuropolis, 2011
140 pagine, brossurato, colori – 25,00€
ISBN: 9782754804325
Marco Pellitteri
4 Ottobre 2012 a 22:02
Grazie per il bell’articolo. Farei però attenzione a non calcare la mano sulla presunta continuità o discendenza fra pitture rupestri e fumetti.