Piero Macola: lo sguardo comune degli indesiderati

Piero Macola: lo sguardo comune degli indesiderati

La pianura padana è il palcoscenico in cui si muovono Gli Indesiderati di Piero Macola: invisibili, sfruttati, emarginati le cui strade possono incrociarci per caso e portare a compiere scelte diverse per migliorare la propria condizione.

“Argini. Zanzare. Case sparse. Nebbia. Zone industriali. Orizzonti piatti.”

Questa è la pianura padana asfittica, grigia, impietosa in cui Piero Macola ci immerge sin dalla prima tavola de Gli Indesiderati. Il pericolo può nascondersi ovunque, nei campi sterminati, tra gli argini del fiume, nelle baracche lungo il Po. O almeno così sembra che sia.

Maria e Renato hanno sempre vissuto in pianura: Renato è un fotografo, grande amante della campagna. Alla sua morte, però, Maria non può rimanere a vivere da sola ed è costretta dalla figlia a trasferirsi in città.

Bruno, il protagonista della storia, privato dei suoi unici amici Renato e Maria, si muove, guardingo, in bicicletta attraverso la monotonia della pianura, cercando di essere invisibile agli occhi altrui. Bruno è un uomo schivo, che non è mai uscito dalle sue terre, segnato da cicatrici e ricordi dolorosi che riaffiorano nel corso della storia e che lo hanno portato ad essere sospettoso. Il sentimento che alimenta la sua diffidenza è la paura, paura dell’estraneo, di ciò che non conosce.

Nel corso della storia incontra proprio l’estraneo che teme così tanto: Anton, un operaio che viene dall’est Europa e che è rimasto coinvolto in una brutta vicenda di caporalato e lavoro nero. Quest’incontro mette il protagonista di fronte ad una scelta e Bruno, abituato ad essere poco reattivo e a camminare ai margini della realtà, prende improvvisamente coscienza di sé, del proprio passato, e inizia a maturare dei dubbi sulla propria vita e sulle proprie “non scelte”.

Quello che lega Bruno e Anton è il loro vivere ai margini della società: conoscendosi imparano a “condividere lo sguardo”. Questo concetto è legato al ricordo degli insegnamenti di fotografia di Renato, figura ispirata al fotografo Luigi Ghirri. La fotografia è la capacità di cogliere lo sguardo comune ed è a questo sguardo che Bruno e Anton arrivano confrontandosi. Macola traspone sul piano della visione il sentimento di comunanza che si sviluppa tra i due individui.

L’autore colloca questo “sguardo comune” sulla pianura, ad altezza uomo: molto spazio è dedicato al paesaggio, che, anche se apparentemente muto, è in grado di suggerire il passaggio del tempo e delle persone, ed è indagato nei suoi cambiamenti legati ai fenomeni atmosferici.

Nello studio dei paesaggi Macola parte da un disegno dal vero fatto ad acquarello, ma nelle tavole sceglie di utilizzare matite colorate impresse in modo marcato sulla superficie, in modo da lasciare delle forti tracce di materia. Il realismo del disegno si sposa ad un colore che evita stridori, e che si sviluppa a partire dalla gamma dei grigi. Laddove appaiono flashback delle memorie del passato le tinte si fanno più tenui e rarefatte.

Gli Indesiderati è stato pubblicato in Francia a febbraio di quest’anno e giunge ora in Italia grazie alla casa editrice Oblomov. La storia è, sia per ambientazione che per temi trattati, tutta italiana. Nonostante la sua genesi sia stata lunga e discontinua, il tema degli “indesiderati” è quanto mai attuale. Questo concetto è sviluppato in senso lato: indesiderato non è solo chi arriva da lontano, ma anche chi, nato e vissuto sempre nello stesso posto, ne è stato continuamente respinto.

Macola riesce a offrire un’alternativa semplice dando voce ad un personaggio che è tutt’altro che un eroe, e lo fa riducendo al minimo i dialoghi rendendo visibili gli stati d’animo attraverso un grande lavoro di elaborazione delle immagini.

Abbiamo parlato di:
Gli Indesiderati
Piero Macola
Oblomov edizioni, 2019
128 pagine, brossurato, colore – 19,00 €
ISBN: 978-88-85621-69-5

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