A caro prezzo: l’epilogo di una difficile integrazione

A caro prezzo: l’epilogo di una difficile integrazione

Nell’ultimo capitolo della sua saga, Baru si affida più ai ricordi che ai documenti, al servizio di una grande libertà narrativa.

Si conclude A caro prezzo, la mini saga di Baru dedicata alla ricostruzione del fenomeno dell’emigrazione dall’Italia alla Francia tra Ottocento e Novecento attraverso i ricordi di famiglia. In questo terzo volume l’autore, ancora una volta, alterna le voci tra passato e presente, in bilico tra memoria storica e finzione narrativa.

Baru 2Significativa è la sequenza di apertura con l’immagine dell’altoforno e della fabbrica che hanno rappresentato la possibilità di lavoro per i migranti italiani. L’epilogo, con il suo abbattimento, se da un lato testimonia la cancellazione di ciò che ha reso gli italiani dei francesi, dall’altra è un completamento di quello che è il percorso di integrazione e dei sacrifici che ha comportato.

Teo Martini è, contemporaneamente, spettatore e artefice di questo passaggio generazionale e identitario. I suoi ricordi si mescolano ai racconti del nonno paterno che riprende la narrazione dei numerosi conflitti bellici dopo quello delle Argonne, a cui lui e i suoi parenti e amici sono stati chiamati a parteciparedivenendo testimoni e vittime delle battaglie combattute sul fronte durante la prima guerra mondiale. In questi anni, oltre ai combattimenti, molte sono le fughe dai tedeschi, i tentativi di ritorno in Italia, gli incontri, le perdite e i ritrovamenti di parenti, in un mix di provenienze e lingue parlate italo-francesi. I racconti spesso includono morti, massacri e tentativi disperativi di salvezza, ma nonostante la tragicità di molte situazioniBaru riesce a mantenere i toni sempre ironici e vivaci.

Uno fra tutti, l’episodio “Morra!” è dedicato proprio a questo semplice gioco che Baru riesce a descrivere in modo molto spumeggiante, fornendo un gustoso affresco delle baruffe e del chiasso creato dagli Italiani intorno al gioco.

Baru3.1Questo continuo alternarsi dei toni tragici e comici è evidente nel capitolo che racconta invece la storia di Francesco Nardi, che come clandestino attraversa il paese dalla Calabria alla Francia avvalendosi di un “passatore” e imbattendosi in mille peripezie. Torna, a mò di trait d’union con il primo volume, la simbolica immagine della foto in bianco e nero in abiti eleganti di Romualdo Martini, di cui viene svelata la storia.

Oltre alla ripresa dell’uso del bianco e nero nella ricostruzione della storia di Francesco Nardi, Baru differenzia graficamente i suoi interventi diretti nel racconto con il tratteggio per i contorni, sottolineando anche stavolta in modo metanarrativo laddove ha fatto confusione con i dettagli e le testimonianze ascoltate. Lo stile grafico è omogeneo rispetto al primo volumeal secondo anche se qui compaiono meno documenti e fotografie storiche e l’autore sembra affidarsi molto di più ai ricordi dei parenti.

Ma, aldilà delle piccole imprecisioni, l’affresco disegnato da Baru è completo. Riportando notizie storiche raccontate dalla viva voce dei protagonisti, senza mai trascurare le note più di colore, gli episodi più divertenti e folkloristici, l’autore riesce a dare voce alla storia dei migranti italiani in Francia, senza indugiare nella retorica e con una freschezza narrativa che rende la lettura sempre piacevole.

L’acqua corrente, che in Francia scorreva direttamente dai rubinetti delle case e non doveva essere presa al pozzo, diventa la testimonianza tangibile che le scelte e i sacrifici dei migranti hanno portato a conquistare possibilità migliori per le loro famiglie.

Abbiamo parlato di:
A caro prezzo (3 di 3) – Bella ciao
Baru
Traduzione di Stefano Sacchitella
Oblomov, 2023
135 pagine, cartonato, colori – 22,00 €
ISBN: 9788831459839

A caro prezzo: Baru prosegue il racconto dell’epopea familiare nel corso del Novecento

Il cammino verso l’integrazione si compie “a caro prezzo”

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