Leo Ortolani non è nuovo a omaggi ad altri personaggi del mondo del fumetto, sia calati nelle storie del suo Rat-Man che protagonisti nelle spassose parodie che negli anni ha regalato ai suoi lettori.
Quando gli abbiamo chiesto un omaggio a The Spirit per il nostro speciale dedicato al personaggio di Will Eisner, Leo si è ricordato di aver già disegnato il personaggio dieci anni or sono, e ci ha fatto dono del suo Spirat.
Ciao Leo, bentornato su Lo Spazio Bianco.
Per quale occasione hai realizzato originalmente Spirat?
Ma sai che non me lo ricordo bene? So che fu pubblicata su Rat-Man, credo per un articolo su Eisner a cura di Andrea Plazzi… forse. Mi sa che fai prima a chiedere a lui! So solo che The Spirit era una tentazione già dal nome…
Qual è il tuo rapporto con The Spirit e Will Eisner, tanto da lettore quanto da eventuale fonte di ispirazione nel tuo lavoro professionistico?
Ammetto di conoscere poco il personaggio e solo per i volumi che mi ha passato Andrea. Amo moltissimo, invece, i romanzi a fumetti che Will Eisner ha realizzato, da Contratto con Dio in poi. Degli spaccati della vita di quartiere che ti portano nell’America di quegli anni. Ma al di là del contesto, è proprio la sua scrittura, che mi piace. L’idea di realizzare dei romanzi a fumetti è una cosa che credo cercherò vanamente di “copiargli” in futuro.
Il lascito di Eisner al mondo del fumetto a tuo parere qual è stato?
Si dice che un esempio valga più di mille insegnamenti. Ecco, l’esempio è la vita e la carriera di un uomo che ha sempre fatto un passo avanti. Spesso, avanti a tutti, anche a quelli delle generazioni successive, di gente del calibro di Frank Miller, che del resto lo adorava.
Questa curiosità verso nuove strade della narrazione: una cosa che ho trovato spesso nei grandi autori di fumetti, come Eisner appunto o Breccia.
Ed ecco a voi The Spirat!