Valerio Held è stato per anni una delle colonne di Topolino insieme con il suo maestro Luciano Gatto, presso il cui studio iniziò a lavorare nella seconda metà degli anni Settanta. Pur mostrando un tratto chiaramente figlio di quello di Gatto, Held riesce ben presto a trovare il suo stile proponendo personaggi più snelli e scattanti. Con l’introduzione delle tecniche di disegno digitale il tratto dei due autori si è ulteriormente snellito: ottimo esempio nel caso di Held è Paperin Pochischei e la notte di luce, su testi di Carlo Panaro, buona prova per l’esperto disegnatore a parte un paio di primi piani non completamente efficaci.
Dal canto suo Panaro propone l’ennesima storia in costume ambientata a Venezia. Partendo da un buon soggetto, la storia si sviluppa in maniera interessante senza cadere nella parodia goldoniana e anzi proponendo ben due colpi di scena che spiazzano piacevolmente il lettore.
Una menzione anche per la storia di apertura, Il tesoro di Francis Drake, nuova avventura della serie de Le strabilianti imprese di Fantomius. Marco Gervasio conferma il calo anche grafico già mostrato con Gli anelli di Cagliostro con una storia abbastanza ordinaria che vede due distinti soggetti, uno per il passato e uno per il presente di Fantomius, non troppo ben curati nei dettagli.
La storia, oltre che per un paio di battute riuscite, si segnala per i riferimenti a Carl Barks e Don Rosa, in pratica uniche note positive in una serie che sta procedendo stancamente, adagiandosi senza troppi guizzi su una struttura consolidata per quanto apprezzata dai lettori.
Abbiamo parlato di:
Topolino #3139 – Le strabilianti imprese di Fantomius: Il tesoro di Francis Drake/Paperin Pochischei e la notte di luce
Marco Gervasio, Carlo Panaro, Valerio Held
Panini Comics, 26 gennaio 2016
164 pagine, brossurato, colori – 2,50 €