Ci sono delle volte nelle quali un fumetto acquisisce una particolare importanza sia per la vicenda narrata sia per i personaggi coinvolti, ancora di più se ciò che viene raccontato è scritto nella storia di un paese ferito dall’oppressione fascista, dai rastrellamenti, da una guerra di liberazione che tanti ragazzi ha visto morire.
Sergio Staino, con rara sensibilità e semplicità formale mette in campo il suo mestiere per narrarci una di queste pagine di storia d’Italia che il tempo fa dimenticare, nascoste tra le pieghe di una divulgazione storica addomesticata dalla propaganda politica, più spesso attenta alle celebrazioni e alla retorica di Stato che alle piccole, ma altrettanto importanti, vicende che hanno segnato la storia della nostra nazione.
Montemaggio narra dell’eccidio di 19 partigiani in Val d’Elsa, in provincia di Siena, nell’ottobre del 1943. Il racconto si basa sulla testimonianza dell’unico sopravvissuto a quella carneficina, Vittorio Meoni, oggi presidente dell’Anpi di Siena, che in seguito scrisse “Memoria sul Montemaggio“.
Dato il soggetto si dovrebbe pensare ad una storia drammatica ed angosciante. Vero, ma l’abilità di Staino è tale da riportarci in un’ambientazione rurale e contadina ormai persa nella memoria, riconducendoci a una società e una gioventù assolutamente innamorata della vita, tale da volersi opporre, con estrema fierezza e profondità d’animo, alla barbarie fascista. Un ritratto di una generazione affettuoso e sentito, quasi divertito nel tratteggiare l’ingenuità nascosta dietro la volontà di riscatto, tanto importante quanto genuina e pre-ideologica. Giovani che in queste tavole ci vengono presentati come pieni d’una speranza per un futuro migliore e per un’Italia libera e solidale; sentimenti e aspirazioni che traspaiono dalla luce dei loro occhi e della serenità dei loro sorrisi.
Tanto più Staino riesce a trasportarci in questa dimensione, meglio riesce a commuoverci e ad indignarci per il finale, già scritto, di una vicenda che purtroppo non è isolata all’interno della lotta di liberazione. La drammaticità delle ultime pagine è quasi una ferita che squarcia la retorica contemporanea fatta di revisionismo e rimescolamento strumentale delle vicende di quegli anni. Staino, con la forza delle sue convinzioni, fa quello che pochi in Italia hanno il coraggio di fare, e cioè prendere posizione su un argomento scomodo in quanto ancora oggi divide il nostro paese.
Non è tempo per gli annacquamenti, per confondere le ragioni degli insorti con quelle degli oppressori: questo prova a dirci con una prosa e un segno privo d’odio e di risentimento, ma determinato a spiegare ancora una volta (perché è importante) come sono andate le cose.
Per la realizzazione di questo libro Staino si avvalso della collaborazione del figlio Michele e di Giacomo Colivicchi che si sono occupati della colorazione elettronica e dell’inserimento negli sfondi di foto di paesaggi; un felice connubio grafico che impreziosisce e rende ancora più singolare questo bel libro.
Abbiamo parlato di:
Montemaggio – Una storia partigiana
Sergio Staino
Supplemento a l’Unità, estate 2003
100 pagine, colore, brossurato – 3,50€
Attualmente il volume è fuori catalogo. Per chi volesse recuperarlo può provare a contattare l’A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) sezione di Siena (0577 283008) oppure Sergio staino attraverso l’indirizzo email che si trova sul suo sito: www.sergiostaino.it