
Monica, nuova graphic novel di Daniel Clowes, prodotta sette anni dopo Patience (ripubblicata recentemente da Coconino, a poca distanza dalla nuova opera) è un susseguirsi di nove racconti che mostrano un aspetto diverso della protagonista, anche quelli in cui non è presente, dove riverbera come una eco; nove storie nelle quali non tutti i dettagli sembrano combaciare e in cui realtà e fantasia si sovrappongono e si mescolano, tra episodi della vita di Monica e altri che paiono tratti da una serie di brevi racconti horror o action, oppure dalla confessione di un artista fallito.
In quest’opera frammentata eppure stranamente coerente, Daniel Clowes torna alle sue origini: non è un caso che su “The Comics Journal” Joe McCulloch inizi la sua approfondita recensione parlando di un episodio di Eightball, perché i nove episodi di cui si compone il fumetto sembrano nati, per varietà di stile e di atmosfere, proprio sulla rivista creata negli anni ’90 dall’autore statunitense.
Ecco che quindi Monica diventa un crogiolo delle tematiche e dei gusti narrativi di Clowes: ritroviamo il racconto di una ragazza (poi donna) confusa e sospesa come le protagoniste di Ghost World, una carrellata di personaggi bizzarri, eccentrici e sconclusionati come in Caricature, Ice Haven e Wilson (in particolare nell’episodio dal titolo Krugg), storie (quelle in cui Monica non è fisicamente presente) che riportano alla mente il surrealismo e le atmosfere Lynchiane di Come un guanto di velluto forgiato nel ferro, e su tutto incombe un alone di incipiente fine del mondo che sembra lo stesso di David Boring. La summa di queste opere è però concentrata soprattutto nella figura di Monica, che, sempre per citare McCulloch, incarna perfettamente quello che definisce il “Clowesian loner”, il personaggio solitario e singolare protagonista della maggior parte delle storie dell’autore, alla costante ricerca di sé stesso attraverso un cammino bislacco, peculiare ed enigmatico, fatto di percorsi tortuosi che spesso arrivano a conclusioni insoddisfacenti e riportano all’inizio del viaggio.

Al ritorno alle origini di cui abbiamo parlato, Clowes aggiunge una sfida narrativa e stilistica che diventa anche omaggio alla storia dei comics americani. Molti episodi infatti riprendono grandi classici del fumetto statunitense, dalle storie di guerra (Foxhole) al fumetto romantico (Pretty Penny), dall’horror (The Glow Infernal) all’action (L’incidente), tutti filtrati dallo stile dell’autore, che qui si attiene a un realismo che potremmo definire espressionista, che cela sempre una lettura ironica e paradossale: i volti dettagliati, ricchi di tratteggi, si congelano in espressioni cariche di ansia e spaesamento esistenziale, come se spesso le emozioni che esprimono fossero sempre fuori luogo con il contesto narrato.

L’espressionismo dei disegni è poi rafforzato da una tavolozza dai colori saturi e corposi che crea spesso un senso di contrasto tra quello che viene narrato e la sua rappresentazione, come un vecchio poster pubblicitario, di quelli tipici da statale del Midwest, che al suo interno ha qualcosa di sbagliato, di profondamente inquietante.
Clowes riesce a mettere insieme questi diversi stili e a rileggere ogni genere con una prospettiva particolare senza mai far perdere la coerenza narrativa: sebbene le storie abbiano un tono e un approccio stilistico diversi, e spesso prendano tangenti inaspettate, il risultato finale brilla per un eccentrico equilibrio e una coesione tutta sua. A creare coesione serve anche la voce di Monica, che racconta episodi della sua vita passata e presente (ma anche storie che sembrano non avere niente a che fare con lei, ma che forse sono sua creazione) come narratrice onnisciente: sebbene in alcuni frangenti l’uso di didascalie possa rallentare la lettura e faccia assumere al disegno una funzione più illustrativa che narrativa, questa scelta dona al racconto un tono da grande romanzo americano.
Monica è un’opera dai mille volti, come la sua protagonista, e che idealmente chiude un cerchio lungo trent’anni che riconferma Daniel Clowes nel posto che gli spetta: tra i più grandi fumettisti del nostro tempo.
Abbiamo parlato di:
Monica
Daniel Clowes
Traduzione di Veronica Raimo
Coconino Press, 2023
108 pagine, cartonato, colore – 25,00 euro
ISBN: 9788876186820

