Per Orfani #12 era il Rock’n Roll, per Ringo #11 è stato scelto il Death Metal. Tocca ora allo stile Hard Core scandire il finale di stagione di Nuovo Mondo (terzo capitolo della saga), che vede il gruppo di prigionieri ribelli capitanati da Rosa, tentare una sanguinosa fuga dal “pozzo” per arrivare alla Juric. È un ritorno alle origini per la serie, che vede infatti Roberto Recchioni come sceneggiatore singolo (anziché in coppia) e Giancarlo Olivares come unico disegnatore dell’albo, dopo alcuni numeri graficamente più sperimentali ma probabilmente troppo dispersivi realizzati da team di vari disegnatori.
È una violenta e frenetica corsa al massacro quella messa in scena dallo scrittore romano, che guida la protagonista attraverso una serie di furiosi scontri contro le guardie e i super soldati adibiti alla sicurezza della prigione. Una strada lastricata di morti eccellenti e dolorose accettazioni per l’eterogeneo gruppo di personaggi che aiuta Rosa nella sua vera e propria scalata al potere, scalata che nello stesso tempo sembra dare adito a frizioni morali insanabili.
Infatti quello che sembra un full action comics, in realtà nasconde una sottotraccia molto importante su quello che Rosa pare destinata a diventare. L’episodio è un inno alla rivoluzione, alla rivalsa del più debole verso i poteri forti, allo scontro d’ideali e di credo.
Argomenti in cui il confine tra giusto e sbagliato è sempre labile e affidato alla pura soggettività personale, o la cui stessa è distorta e assoggetta dal leader, dal capo branco. La bella copertina di Matteo De Longis, omaggio al famoso dipinto “La Libertà che guida il popolo” di Eugéne Delacroix, e il canto di lotta popolare intonato da questi nuovi futuri partigiani sono solo due dei tanti input che riportano la serie sul sentiero sociologico dei primi episodi.
Un principio di rivoluzione che ha in Rosa il suo leader maximo, un capo offuscato da una sete di vendetta personale, disposto a innalzare i caduti come martiri della sua causa. Ideali personali che rischiano una pericolosa estremizzazione e una radicalizzazione che potrebbe condurla troppo vicina alla figura della tanto odiata nemesi Juric, che non a caso è una sociologa. Sembra sempre meno un caso che l’autore abbia scelto come bandiera degli Orfani ribelli uno sfondo nero con simbolo circolare, sinistramente simile a quello dei terroristi dell’Isis. Come diceva Karl Marx: “La strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni”.
È un numero ben scritto e diretto, costellato da colpi di scena e che sembra porre le basi per un finale di stagione sorprendente e forse clamoroso, che beneficia enormemente del ritorno alla formula originale (uno sceneggiatore e un disegnatore), scelta che dona una struttura narrativa più omogenea e in grado di sviluppare in modo decisamente migliore la storia.
Interessante anche la direzione che stanno prendendo le sorti dei due super neonati, partoriti da Rosa e dalla presidentessa Juric. Peccato per alcune scene forti e davvero coraggiose presenti nell’albo ma a tratti prive del giusto pathos, forse a causa della poca empatia creata con alcuni dei protagonisti della saga. Su tutti l’ondivago pirata Cesar e, a volte, la sin troppo imbattibile Rosa, su cui pesa come un macigno l’ombra di Ringo, protagonista simbolo della testata.
A questo si aggiunge la prova eccezionale di Giancarlo Olivares, disegnatore che riesce a stupire a ogni prova e alla ricerca del costante miglioramento professionale. Le sue tavole, coadiuvate dai bei colori di Giovanna Niro, sono la sintesi ottimale di fluidità, ricerca del particolare, cinetica ed espressività. Stupenda la sequenza di battaglia iniziale realizzata quasi completamente in doppia splash page e la descrizione grafica di un suicidio che denota uno studio di composizione della vignetta degno di nota.
Per ora il miglior numero della terza stagione.
Abbiamo parlato di:
Orfani – Nuovo Mondo #11 – Hard Core
Roberto Recchioni, Giancarlo Olivares, Giovanna Niro
Sergio Bonelli Editore, agosto 2016
96 pagine, brossurato, colori – €4,50