Vi presentiamo, in esclusiva, una intervista all’attore Geoffrey Cantor, tornato a interpretare Mitchell Ellison nella seconda stagione di Daredevil, divenendo un personaggio centrale per la figura di Karen Page. Cantor nella sua lunga carriera ha lavorato per il teatro, il cinema e la televisione con ruoli in Law & Order, Soprano, 40 Carati, Damages, House of Cards, Person of Interest, Ave, Cesare! e The Blacklist.
Ti aspettavi che Mitchell Ellison tornasse nella seconda stagione? Puoi raccontarci il retroscena dietro il ritorno del tuo personaggio?
Non so se mi aspettassi il suo ritorno o se lo sperassi soltanto. Il fatto che il mio personaggio non fosse morto o finito in prigione sicuramente mi ha fatto pensare che ci fosse una buona probabilità di rivederlo. Ho anche ricevuto molti feedback positivi dal team creativo della serie, sia dai produttori che dagli sceneggiatori e c’erano diversi indizi nell’aria, soprattutto vista la reazione del pubblico al personaggio di Ellison dopo la fine della prima stagione. La storia dietro questo ritorno è abbastanza semplice, credo. Questa è una mia congettura a dire la verità, ma penso che abbiano dovuto fare una scelta sul modo migliore per dare al pubblico una prospettiva comprensibile attraverso cui vedere questo mondo. Questa lente di osservazione è il NY Bulletin, ed Ellison è il NY Bulletin.
Il tuo personaggio, rispetto alla prima stagione, subisce una evoluzione molto forte, diventando in pratica un vero e proprio mentore di Karen Page. Quali sono state le tue sensazioni durante questa evoluzione di Mitchell Ellison?
Questo è stato un regalo per me, onestamente. Nella prima stagione impariamo a conoscere Ellison in un certo modo. Lo incontriamo nella seconda fase della sua carriera come giornalista. Stanco della routine, della frenesia, spossato. Ma lo vediamo anche come un caro amico di Urich. Rimane molto scosso dalla sua perdita, e la combinazione di rabbia e senso di colpa che si potrebbero associare a questa perdita in realtà rendono Ellison più consapevole delle scelte che ha fatto. La genuinità di Karen e la sua determinazione nel voler arrivare al cuore delle storie accendono ulteriormente questa consapevolezza e lo costringono a rivalutare e riconsiderare quelle scelte. È come se la morte di Ben gli mostrasse una strada da seguire. L’arrivo di Karen lo costringe a iniziare a percorrere quella strada.
Nella prima stagione hai avuto un ruolo molto importante per l’evoluzione di un personaggio molto amato dai fan, ovvero Ben Urich. Cosa ha comportato la sua scomparsa per il tuo ruolo, visto che adesso sei di fatto l’unico rappresentate del mondo giornalistico in questo serial?
Non posso parlare al posto dei fan che hanno perso un personaggio che amavano, ma Ellison ha perso il suo unico amico. Forse questo permetterà al pubblico di entrare maggiormente in connessione con Ellison e farà sì che il giornale diventi sempre di più il mezzo attraverso cui l’audience vede l’intera storia. La morte di Urich ha dato a Ellison un nuovo obiettivo, e Karen ha dato a quell’obiettivo la giusta messa a fuoco. Suppongo che adesso siamo noi i portavoce del giornale, in un certo senso. Alla fine Ellison interagisce solo con Karen.
Ellison interagisce principalmente solo con Karen. Come è stato recitare con Deborah Ann Woll e cosa puoi dirci di lei?
Deborah Ann Woll è un’attrice straordinaria e una persona davvero speciale. Lavorare con lei non è per niente faticoso. Tiene conto di ogni parola, ogni battuta, ogni momento, e va a fondo nella sua preparazione più di molti altri attori che conosco. Mi piace pensare che ci assomigliamo in questo. Lavorare con lei è facile perché è completamente presente. Non c’è un grammo di falsità in lei e credo che questo sia il motivo per cui siamo diventati amici anche al di fuori della serie. Abbiamo trovato terreno comune come attori, entrando immediatamente in connessione, ed abbiamo realizzato che questa connessione stava diventando più profonda rispetto a quanto si vedesse sullo schermo. L’ho detto anche a lei e lo ripeto: è estremamente raro per una persona della mia età farsi un nuovo vero amico (sopratutto in questo settore) e non esagero dicendo che la sua amicizia è uno dei regali più belli che potessi ricevere da questa serie.
Ci sono delle similitudini tra te e il tuo personaggio nella vita reale? Se sì, quali?
Questa domanda mi fa sorridere perché penso che ci siano molti punti in comune. Alcuni sono più ovvi di altri, alcuni sono più intenzionali, altri meno. E credo che gli sceneggiatori della seconda stagione si siano un po’ divertiti con i miei dialoghi, basandosi sulla prima stagione. Ellison è uno che va a caccia della verità e che non vuole perdere tempo in scemenze; mi piace pensare di avere quello stesso tipo di integrità. Abbiamo un senso dell’umorismo molto simile, basato sul sarcasmo e sull’ironia. Mi concedo di essere me stesso mentre recito, lo faccio con quasi tutti i personaggi che interpreto. Ovviamente le nostre vite sono diverse, le esperienze, i rapporti, ma penso che quando che quando vesto i suoi panni, sono abbastanza simile all’uomo che vedete sullo schermo…forse solo un po’ meno intenso.
Quali sono i tuoi prossimi progetti? So che hai lavorato a “The Wizard of Lies” con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer.
Il film uscirà a settembre, credo. Ho solamente una scena, ma è stato davvero straordinario avere l’opportunità di lavorare con Robert De Niro. È una persona veramente adorabile – affascinante, divertente, solidale. È stato un vero onore lavorare con lui e credo che sia stato fantastico nel suo ruolo. Sto anche lavorando nella prima stagione della serie AMC Feed the Beast, interpreto uno specialista nel sostegno all’elaborazione del lutto di nome Christian. La cosa buffa è che sono un vero buongustaio e mi sarebbe piaciuto moltissimo interpretare uno chef di cucina! Credo che verrà trasmesso in tv a maggio, ma non ho molti dettagli al riguardo. E recito una parte in due cortometraggi, Karl Manhair, Postal Inspector (con Amy Rutberg e Peter McRobbie, entrambi anche in Daredevil) e “411” (con F. Murray Abraham), che attualmente sono nel circuito dei festival.
È probabile che Ellison torni anche nella terza stagione. Cosa ti aspetti?
Se ci sarà una terza stagione, e io sicuramente spero (e mi aspetto) che ci sia, ho la sensazione che Ellison e il NY Bulletin saranno parte integrante del mondo di Daredevil. In ogni caso mi tengo la barba, non si sa mai!
Intervista condotta via mail a marzo/aprile 2016.
Traduzione di Alessandra Martini