Logan e il futuro dei supereroi; cosa accade in DreamWorks?

Logan e il futuro dei supereroi; cosa accade in DreamWorks?

In questa puntata: il futuro dei supereroi al cinema dopo Logan, i problemi e le novità DreamWorks dopo l'acquisto da parte di Comcast e altre notizie.

Logan e il futuro dei supereroi

Il grande successo ottenuto da Logan – The Wolverine alla sua uscita nelle sale USA e del resto del mondo, con 237 milioni incassati in soli tre giorni, ha spostato l’attenzione degli addetti ai lavori non solo sul film diretto da James Mangold, ma soprattutto sul futuro dei supereroi sul grande schermo dopo l’ottimo exploit ottenuto, che segue una strada già tracciata in precedenza da Deadpool, anche se in maniera differente.

L’ultima pellicola sull’artigliato mutante canadese interpretata da Hugh Jackman, si differenzia infatti in maniera sostanziale dal film con protagonista Ryan Reynolds nonostante il tratto comune di essere entrambi progetti realizzati per uscire nelle sale con la classificazione “Rated”.
Il primo crepuscolare e realistico, considerato da molti un western moderno che rientra solo alla fine nei canoni del genere, il secondo invece una sorta di parodia del genere supereroistico, che ne irride situazioni e sequenze fin dalla campagna promozionale.

Aldilà di questo, è innegabile che la 20th Century Fox stia ormai seguendo una strada più adulta rispetto ai progetti Marvel Studios, riuscendo anche a fare quello che pellicole come Batman V Superman: Dawn of Justice della concorrente Warner avevano promesso ma non mantenuto appieno, ovvero riuscire a dipingere un ritratto crudo e senza fronzoli dei supereroi.

La Fox ha bisogno di essere audace e continuare a tracciare questo percorso – ha dichiarato nei giorni scorsi Jeff Bock, analista di Exhibitor Relations – Penso che il mondo sia pronto per una pellicola degli X-Men con la classificazione Rated. È tutta una questione di continuare a portare avanti il genere e di essere più malleabili.. Non si possono più realizzare gli stessi film PG-13 più e più volte o l’aria rischia di diventare viziata.

A sottolineare quanto sia importante il percorso intrapreso dalla major americana, è stata anche la rivista Variety che, attraverso un articolo firmato da Brent Lang, ha visto dei paragoni tra questa nuova direzione dei film tratti dai fumetti, e il lancio negli anni ’60 di pellicole più concentrate sui personaggi, mettendo da parte i peplum biblici e i musical, e costruendo progetti molto più crudi anche dal punto di vista della violenza, citando in primis Gangster Story con Warren Beatty e Faye Dunaway e Il Mucchio Selvaggio di Sam Peckinpah.

Alla fine degli anni ’60, gli studios si allontanarono dai musical vistosi e dai film biblici per concentrarsi di più su film incentrati sui personaggi. Film come “Gangster Story” e “Il mucchio selvaggio” parlarono con il pubblico più giovane che si sentiva politicamente disincantato.
Anche con le proteste attuali che spazzano il paese, potrebbe essere realistico aspettarsi che ci saranno molti più film che utilizzano i generi popolari per fare dichiarazioni artistiche più grandi o sottolineare argomenti politici. “Logan” o “Get Out”, un thriller sui rapporti tra le razze, sono un successo commerciale pur essendo creativamente audaci, ma ci sono ragioni economiche per cui rimarranno sempre anomalie. La maggior parte dei film tratti dai fumetti vantano un budget che gira attorno ai 150 milioni. Essi ispirano linee di giocattoli, adornano i pasti, e lanciano parchi a tema. Questo tipo di merchandising è quello in cui vengono fatti i soldi veri. La violenza  di un film come Logan può deliziare il pubblico e può sfruttare lo spirito del tempo, ma le immagini di Wolverine che viviseziona i cattivi non appariranno su confezioni per il pranzo molto presto.
Eppure, in un momento in cui quasi tutte le major sono coinvolte nel gioco dei supereroi, la Fox ha fatto una scommessa saggia…  Gli analisti del Box office ritengono che altri studios come la Warner Bros. dovrebbero prendere nota. Credono che “Suicide Squad” o il prossimo film di Batman possano beneficiare di più carneficine. Per lo meno, la Warner Bros. lo ha potuto provare facendo uscire due versioni PG-13 e R-rated.

A mettere invece un grosso punto interrogativo sull’utilità o meno della classificazione Rated nel genere dei film di supereroi, è stato Peter Bart di Deadline, che in un articolo pubblicato nei giorni scorsi si è domandato se progetti ispirati ai fumetti con all’interno violenza e crudezza possono soddisfare la domanda di nuove pellicole di questo genere senza perdere allo stesso tempo il suo pubblico di riferimento, che la fascia demografica concentra nelle famiglie e negli adolescenti.

DreamWorks

Dall’acquisizione di DreamWorks alcuni mesi fa da parte di Comcast/NBCUniversal resta poco chiaro e molto confusionario il futuro del colosso di animazione, soprattutto dopo la cancellazione di alcuni progetti animati, tra i quali il sequel di Croods.
Altra vittima degli ultimi giorni è stato Larrikins, film animato realizzato dal musicista e comico Tim Minchin, che ha reagito in maniera polemica alla cancellazione, postando un messaggio rivolto ai fan sul proprio sito.

Recentemente ho lavorato in 3 diversi continenti, i miei figli mi mancano un sacco, non ho dormito abbastanza e troppo poco e non ho suonato il pianoforte. E poi un paio di giorni fa, il film d’animazione a cui ho dedicato gli ultimi 4 anni della mia vita è stato chiuso dai nuovi dirigenti dello studio – ha scritto Minchin, che ha sottolineato tutta la sua frustrazione e impotenza di fronte alla scelta operata dalla major.

Uno dei concept di “Larrikins”. film cancellato dalla DreamWorks.

Co-diretto da Minchin e da Chris Miller, Larrikins sarebbe stata una commedia musicale incentrata su un ragazzino australiano, che lascia la sua casa per intraprendere un viaggio assieme a una band musicale. La pellicola, le cui canzoni erano state scritte dallo stesso Minchin, avrebbe visto la partecipazione nel cast vocale di Hugh Jackman, Margot Robbie e Naomi Watts.

Con questa nuova cancellazione la DreamWorks al momento è priva di film in uscita nel 2018, una situazione accaduta in precedenza solamente nel 1999, quando lo studio non presentò alcun film per quella stagione cinematografica. La major americana, dopo essere stata acquistata dal colosso Comcast, ha affrontato alcuni problemi tra cui una serie di dolorosi licenziamenti.

Oltre alle difficoltà però, ci sono da segnalare anche iniziative importanti come l’accordo siglato nei giorni scorsi tra l’emittente russa CTC Media e NBCUniversal/Deamworks per un pacchetto di serie animate, tra cui Turbo FAST, All Hail King Julien e The Mr. Peabody e Sherman Show, che verranno messe in onda proprio sulla rete ammiraglia, una delle maggiori in Russia.

L’animazione è la pietra angolare della programmazione dei contenuti per bambini per la rete CTC – ha detto Vyacheslav Murugov, CEO di CTC Media, in un comunicato stampa – Le serie animate di Dreamworks Animation sono uno dei migliori prodotti nel suo genere, e concettualmente corrispondono al pubblico delle famiglia di CTC.

Il pacchetto include anche Dragons: Riders of Berk, Dragons: Defenders of Berk, Dragons: Race To The Edge, The Adventure of Puss in Boots e Dawn of the Croods.
Oltre a CTC, CTC media possiede anche i network Domashni, Che e le reti СТС Love, Channel 31 in Kazakistan e la versione internazionale del network Perets.

Cinebrevi

Warner Bros. Consumer Products e Caharacter World hanno rivelato nei giorni scorsi una nuova gamma di biancheria da letto in concomitanza con l’uscita di The LEGO Batman Movie. La linea comprende una copripiumino con federa di corrispondenza, cuscini, poncho e coperte in pile. La nuova collezione sarà disponibile in in Gran Bretagna e in Europa grazie a numerosi rivenditori e anche on-line.

L’attore Mark Webberè entrato nei giorni scorsi nel cast del film Don’t worry, He won’t get Far on Foot, il biopic sul cartoonist quadriplegico John Callahan diretto da Gus Van Sant e con protagonista Joaquin Phoenix.

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