Michael Waldron e la Saga del Multiverso
Come noto, nei giorni scorsi i Marvel Studios hanno annunciato che Michael Waldron scriverà Avengers: The Kang Dynasty, una decisione che sancisce più di un aspetto della strategia della branca cinematografica della Casa delle Idee per la Saga del Multiverso, oltre a dare un ruolo centrale a Waldron, il quale sta diventando una figura cardine del Marvel Cinematic Universe, come già avvenuto negli ultimi tempi con Jac Shaeffer e Destin Daniel Cretton.
Innanzitutto, la decisione è una indiretta conferma che i Marvel Studios vogliono andare avanti con la saga riguardante Kang, a dispetto di come andrà il processo a Jonathan Majors, iniziato a New York proprio in questi giorni e al momento in cui scriviamo nelle fasi iniziali per il completamento della giuria che dovrà giudicare l’attore.
La continuazione della saga lascia comunque aperta in ogni caso una finestra per un eventuale recasting di Majors, anche se questo non è l’aspetto fondamentale di cui discuteremo in questa puntata.
La scelta di Waldron per delineare i prossimi due capitoli che vedranno il ritorno sul grande schermo degli Avengers evidenzia come lo sceneggiatore e regista sia ormai un punto di riferimento e una sorta di architetto del Multiverso, avendo in un tempo relativamente breve impresso il proprio nome nella creazione della serie Loki, in cui è stato delineato il complesso e articolato sistema della TVA, delle varianti e del Multiverso, e nello scrivere Doctor Strange nel Multiverso della Follia, pellicola che ha letteralmente giocato con gli universi alternativi.
L’incarico a Waldron è inoltre, probabilmente, l’ulteriore conferma che il lavoro di Jeff Loveness, sceneggiatore dietro Ant-Man and The Wasp: Quantumania e che aveva realizzato la precedente bozza di Avengers: The Kang Dynasty, potrebbe non aver riscontrato pareri positivi da parte della dirigenza Marvel Studios, la quale deve avere pensato che idea migliore è quella di fare portare avanti la saga multiversale a colui che ne ha piantato i germogli, piuttosto che farne riprendere elementi da altri (come nel caso di Quantumania), con effetti non del tutto riusciti.
Con i due nuovi capitoli degli Avengers che usciranno rispettivamente nel 2026 e nel 2027, c’è tempo a sufficienza per Waldron per mettere in piedi quella che sarà la nuova saga cinematografica, il cui inizio vero e proprio sarà, come abbiamo già ricordato, con Deadpool 3, in uscita nei prossimi mesi.
Aquaman e il Regno Perduto
Come avevamo anticipato nella precedente puntata di questa rubrica la Warner ha iniziato subito a promuovere Aquaman e il Regno Perduto per il mercato cinese, poco dopo l’annuncio della data di uscita ufficiale della pellicola nel paese asiatico, prevista per il 20 dicembre.
Oltre a un video con Jason Momoa e il regista James Wan diffuso nei giorni scorsi, con un saluto agli spettatori asiatici, la major ha iniziato anche la diffusione di specifici poster del sequel per il mercato cinese, nel tentativo di far ripetere il medesimo exploit del primo film, che nel paese ebbe un grande successo al botteghino locale. Cosa non facile, visto che pochi giorni prima è prevvista l’uscita del film animato Detective Conan: Black Iron Submarine.
Four Souls Of Coyote
Nei giorni scorsi, l’americana Juno Films ha acquistato i diritti per la distribuzione negli Stati Uniti di Four Souls of Coyote, film di animazione ungherese selezionato per concorrere agli Oscar. Presentato in anteprima al Festival del cinema d’animazione di Annecy, dove ha vinto il premio della giuria per il miglior lungometraggio, il film è stato acquistato in questo periodo per permettere di essere presentato nei vari festival in programma, e quindi richiamare a sè l’attenzione del pubblico in vista della stagione dei premi.
La pellicola, diretta da Aron Gauder, è una rivisitazione del mito della creazione dei nativi americani ambientato nel contesto moderno della crisi climatica e ambientale. Il film risale alla creazione del mondo, quando il Vecchio creò la vita dal fango. Ogni sua creazione è nuova e sconosciuta e influenza il resto del mondo. Anche il desiderio e le emozioni sono fattori sconosciuti e con l’evoluzione di questi il mondo diventa più complicato. Attraverso avventure piene di animali, magia, fame, avidità e il sacro circolo di tutte le creazioni, il film dà la speranza che non sia troppo tardi per correggere la nostra rotta, anche se si tratta dell’ultimo minuto per salvare la Terra.