Julia  #168 – Poliziotti e sbirri (Berardi, Calza, Michelazzo)

Julia #168 – Poliziotti e sbirri (Berardi, Calza, Michelazzo)

Un furto in una gioielleria si trasforma in un omicidio: la vittima è lo stesso ladro, sorpreso da un agente non proprio irreprensibile. Liquidata dal tenete Webb, Julia inizia la propria indagine, muovendosi tra ricettatori e mercanti d’arte senza scrupoli. Buono episodio della serie, articolato nella ormai consueta struttura binaria: da una lato l’intreccio investigativo e dall’altro quello familiare della protagonista, qui incentrato sulla figura della nonna e del suo recente spasimante. Tema centrale della storia è la riflessione sulla retorica della figura dell’eroe. Gli autori lo esplicitano attraverso lo sguardo perplesso con cui Julia osserva la folla osannare e fotografare il poliziotto, meritevole di aver freddato un ladro, e lasciano alla criminologa una considerazione sulla semplificazione manichea della realtà, tanto cara al mezzo televisivo. Male vs. bene quindi, ma anche vero vs. falso, e qui sta il collegamento con la parte rosa della storia, dal momento che Aloysius Ottey, l’arzillo pensionato dalle fattezze di Walter Matthau invaghitosi della nonna di Julia, è prodigo di racconti autobiografici decisamente improbabili. Il finale pirotecnico è quasi meta-narrativo: Julia entra nel racconto (televisivo), prestandosi quindi alla finzione mediatica. Ma è inutile il tentativo di scardinarne i canoni: per un eroe che cade davanti alle telecamere ne sorge subito un altro. Efficace la parte grafica affidata alle matite espressive di Ernesto Michelazzo

Abbiamo parlato di:
Julia  #168 – Poliziotti e sbirri
Giancarlo Berardi, Lorenzo Calza, Ernesto Michelazzo
Bonelli, settembre 2012
132 pagine, bianco e nero, brossura – € 3,40
ISBN: 9771127177005

 

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