In un epoca di reboot e revival non sempre riusciti e ben accolti (soprattutto in ambito cinematografico e televisivo), il ritorno sui quotidiani USA della striscia di Flash Gordon, avvenuto per mano del cartoonist Dan Schkade con la benedizione del King Features Syndicate, ha destato una profonda sorpresa tra gli appassionati, inizialmente scettici sulla possibilità che un rilancio del personaggio creato da Alex Raymond nel 1934 potesse in qualche modo risvegliare l’interesse del pubblico.
Fin dalla pubblicazione della prima tavola domenicale il 22 ottobre del 2023, a cui è seguito l’immediato esordio della nuova striscia giornaliera il giorno seguente, questo giovane autore originario del Texas è riuscito nell’impresa, da alcuni definita quasi impossibile, di plasmare una nuova serie di avvincenti avventure per l’iconico eroe di fantascienza, con una accoglienza così favorevole oltreoceano da fare ritornare Flash Gordon tra le strisce di punta del King Features.
Partendo dalla caduta di Ming e dalla (presunta) morte della storica nemesi di Flash Gordon, Schkade ha costruito pian piano, e con intelligenza, tutta una serie di interessanti storyline realizzate attingendo alla sconfinata opera dei suoi predecessori, in primis Alex Raymond, gettando al tempo stesso le fondamenta per qualcosa di nuovo che potesse colpire i lettori, evitando di usare il fattore nostalgia in maniera furba e ingannevole.
Ecco infatti che, subito dopo la scomparsa del malvagio imperatore, Schkade inizia subito a tessere trame riguardanti il post-Ming focalizzandosi su personaggi quali Aura e il Principe Barin, e introducendo nuovi comprimari come Bok degli uomini drago, un guerriero diventato presto amico e alleato del protagonista. In questo frangente, il nuovo autore si concentra sugli intrighi di palazzo, optando anche per l’inserimento in una serie prettamente Sci-Fi di elementi dalle venature thriller e noir quando Ming il Secondo, figlio dello storico villain, viene misteriosamente assassinato e la colpa ricade su Flash.
Grazie a questa storyline, il cartoonist intrattiene i lettori per settimane presentando due livelli narrativi sovrapposti, in cui Gordon deve cercare di sopravvivere alle prigioni di Mongo mentre Dale e lo scienziato indagano senza sosta per provare l’innocenza del protagonista.
Assistito alle matite da Emmett Graham, Schkade riesce nel frattempo, settimana dopo settimana, a rifinire il suo tratto grafico che, definito da alcuni “troppo cartoonesco”, si rafforza anche grazie a un sapiente uso dei colori e dei chiaroscuri, che assumono particolare rilevanza durante una saga ambientata nel regno ghiacciato di Frigia, a cui si aggiunge un dinamico uso delle vignette, utilizzate dall’autore per accentuare non solo l’azione ma anche le emozioni dei personaggi.
Personaggi che l’autore dimostra di conoscere bene, non mancando però di effettuare alcune evoluzioni importanti, come nel caso di Vultan: da sempre alleato e amico di Flash Gordon, il personaggio assume in queste nuove avventure una prospettiva del tutto inedita quando viene scoperto che il sovrano degli Uomini Falco ha intenzione di utilizzare la medesima arma con cui Ming minacciò la Terra anni addietro, per ridare a Sky City il ruolo che le spetta dopo gli anni di oppressione subiti da Mongo.
Una rivelazione scioccante che crea così uno scontro non solo sul piano fisico, ma anche in quello di ideali e valori differenti, tra Flash e il vecchio amico, nel quale l’autore non si preoccupa di mantenere lo status quo, ma è piuttosto chiaro l’obiettivo di fornire al lettore nuovi sviluppi, circondati da sottotesti politici ambigui che riflettono in qualche modo la realtà dei nostri cupi tempi.
Il Flash Gordon di Dan Schkade è un’opera avvincente e coraggiosa, un rilancio studiato e attento che meriterebbe una pubblicazione anche in Italia, che dimostra come le comic strip non abbiano esaurito il loro obiettivo di stupire e appassionare in poche vignette.