
La metropoli vietnamita del titolo è il teatro della storia di Punch: un americano che vive di strozzinaggio, riscuotendo i crediti delle scommesse al soldo di un potente boss della mala locale. L’opera si colloca pienamente nel genere noir di ambientazione metropolitana, utilizzando gli stilemi e le tecniche proprie di quel filone narrativo. L’incipit in medias res ci presenta Punch poco prima della scena d’epilogo, che inizia il racconto con la classica voce in didascalia; l’intreccio poi ci porta all’inizio delle vicende, con il collaudato canovaccio per il quale il protagonista viene messo di fronte a una situazione abituale – la semplice riscossione di un debito, nella fattispecie – che però per una serie di motivi si va ingarbugliando e lo porta a confrontarsi con qualcosa di più grande di lui.
I disegni di Perlina illustrano la storia con carattere, grazie a un gradevole gioco di contrasti tra i bianchi pieni e le grandi campiture di nero, stile particolarmente adatto al tono del racconto nel quale non si fatica a riconoscere l’ispirazione di grandi autori come Mike Mignola e Frank Miller. Anche a livello compositivo il lavoro del disegnatore si fa apprezzare: la costruzione della tavola risulta varia e fantasiosa, associata a vignette ricche di prospettive oblique e punti di vista che cercano di esulare dall’ordinario. Non mancano però alcune imprecisioni, come l’incostanza nella rappresentazione dei personaggi, compreso il protagonista Punch, non sempre immediatamente riconoscibili.
Abbiamo parlato di:
Hanoi Swing
Mariano Rose, Simone Perlina
Double Shot, 2021
96 pagine, brossurato, bianco e nero – 16,00 €
ISBN: 9788896064665
Hanoi Swing: un noir metropolitano
Da Double Shot un hard boiled crudo e amaro ambientato nel Vietnam contemporaneo.
