Il fumetto racconta la realtà: 10 anni di Becco Giallo Cremona

Il fumetto racconta la realtà: 10 anni di Becco Giallo Cremona

Come nasce un fumetto di realtà: Michele Ginevra ci parla della mostra dedicata ai dieci anni di Becco Giallo.

Una mostra per raccontare come nasce un fumetto di realtà: tre sezioni comprendenti originali, riproduzioni, documenti e tutti i volumi pubblicati dall’editore. Un’interessante retrospettiva che mette il luce felici collaborazioni del cfpaz, anello di congiunzione fra diversi autori e realtà italiane.
Il fumetto racconta la realtà rimarrà aperta fino al 20 marzo 2016.

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In occasione della mostra abbiamo intervistato Michele Ginevra, coordinatore del Centro Fumetto Andrea Pazienza.

Buon giorno Michele, grazie per la tua disponibilità. Prima di parlare della mostra in sé vorrei ci raccontassi da cosa è scaturita la decisione di dar vita a questo progetto: com’è nata l’idea di una retrospettiva sui dieci anni della casa editrice e quali collaborazioni ha messo in atto?
Il Centro Fumetto “Andrea Pazienza” ha nelle sue finalità la promozione del linguaggio del fumetto, la valorizzazione delle opere e dei rispettivi autori. L’esperienza di Becco Giallo si presenta con profili di originalità assai significativi: il racconto della realtà, l’impegno civile, l’attenzione agli autori emergenti… Becco Giallo era già da tempo nel nostro mirino, come del resto anche altri editori che hanno fatto grande il fumetto italiano. Dopo aver celebrato i cinquant’anni della rivista linus, si è subito creata l’occasione per realizzare un’altra mostra ed eccoci qua! Questa scelta ha comportato anche una relazione particolare con gli autori. Proprio per le tematiche impegnate promosse dall’editore veneto, capita di solito che siano gli autori a proporre propri progetti e a spendersi in prima persona anche nella promozione dei libri. Molti di questi autori li avevamo già coinvolti in precedenti iniziative e progetti (come Futuro Anteriore, in collaborazione con il festival Napoli Comicon). Alcuni hanno addirittura esordito proprio sulle nostre pubblicazioni. La loro partecipazione è stata importante. Uno di questi, Francesco Barilli, ha addirittura collaborato alla sua progettazione. E Gianluca Costantini ha realizzato la splendida immagine che avete potuto tutti apprezzare sul manifesto della mostra.

Come sta rispondendo il pubblico?
Considerando i tempi brevi con cui abbiamo progettato, allestito e comunicato la mostra, ammetto che alla vigilia eravamo un po’ in apprensione. Invece la risposta è stata molto positiva! Più di cento persone all’inaugurazione e una media di venti visitatori al giorno che ci hanno permesso di superare le cinquecento presenze nelle prime tre settimane. Con questo ritmo dovremmo arrivare a settecentocinquanta visitatori. Considerando che la mostra non riguarda un personaggio, ma una casa editrice, e che Cremona è comunque una piccola città, possiamo ritenerci molto soddisfatti. Un dato eclatante emerge valutando la tipologia dei visitatori: sono quasi tutte persone comuni. Mi spiego meglio: non sono quasi mai appassionati di fumetti. I temi di Becco Giallo sono di interesse generale. Per questo i dati sull’affluenza sono così significativi: siamo usciti dall’ambito degli appassionati per raggiungere un pubblico generalista, che, tra l’altro, sta rispondendo bene anche al bookshop.

Fumetto d’inchiesta e graphic journalism: analogie e differenze…
Le analogie potrebbero sembrare prevalenti. In realtà penso che il fumetto d’inchiesta assomigli più ad un documentario in cui fatti, dati, elementi sono raccolti, contestualizzati e rielaborati nella rilettura artistica dell’autore. Penso per esempio ai due volumi su Piazza della Loggia e a Piazza Fontana, opere di Francesco Barilli e Matteo Fenoglio molto ben realizzate e che aprono squarci di verità su vicende tra l’altro molto complesse. Invece vedo nel graphic journalism soprattutto l’esperienza autobiografica dell’autore che si reca nelle zone di conflitto per registrare e raccontare quello che vede sia dal proprio punto di vista che da quello delle parti coinvolte. L’esempio più emblematico è ovviamente Joe Sacco.

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Come trovi che si sia evoluto il graphic journalism dalla nascita di Becco Giallo a oggi e come si è evoluta invece la linea editoriale della casa editrice?
All’inizio si erano concentrati sulla cronaca nera, lanciando i primi titoli forse con troppo enfasi. Poi hanno subito ampliato il loro interesse a tutte quelle storie che potevano avere delle implicazioni sociali e politiche, presentandole però con più rigore, all’interno di collane molto strutturate. Queste scelte hanno permesso loro di affermarsi sugli scaffali delle librerie italiane, pagando però come prezzo una certa prevedibilità degli argomenti scelti. Senza contare che non tutti i progetti hanno dimostrato una qualità artistica sempre adeguata. Poi c’è stata un’ulteriore svolta: l’editore ha cominciato ad innovare le sue collane a livello di formati, tematiche e anche linguaggi, dato che nel già notevole catalogo si sono aggiunti libri illustrati. Dopo dieci anni di attività comunque di spessore, oggi Becco Giallo è uno degli autori più preparati nel raccontare la contemporaneità.

Come si struttura la mostra all’interno dello spazio espositivo di Santa Maria della Pietà?
Abbiamo allestito tre sezioni che mostrano originali, riproduzioni e testi di vario tipo. La prima si concentra su alcuni libri simbolo come la biografia di Mario Lodi, la strage di Piazza della Loggia e i disegni dei prigionieri dei campi di concentramento nazisti.
La seconda sezione descrive i percorsi professionali degli autori che dalla nostra collana Schizzo Presenta sono poi passati a Becco Giallo. Potete trovare nomi che non vi aspettate (o di cui non ci si ricorda più che sono stati lanciati dal CFPAZ) come Luca Genovese, oggi su Orfani e Dylan Dog, e Gianluca Costantini.
La terza sezione presenta tutti i libri dell’editore attraverso pannelli autoconclusivi ed una mega tavolata dove i libri stessi sono disponibili per la consultazione. Proprio questa sezione ha riscosso un notevole interesse. D’altronde anche la promozione della lettura è tra i nostri obiettivi.

Quali tavole originali sono presenti?
Gli originali sono numerosi. Tra gli ex Schizzo Presenta ricordo il pluripremiato Davide Reviati, appena uscito con un nuovo libro per Coconino, Silvio Boselli, per Mario Lodi, i mitici Lise e Talami, Manuel De Carli, Matteo Fenoglio, Gianluca Costantini e la nostra Roberta Sacchi che sta per uscire anche lei con Becco Giallo con una biografia non del tutto realistica… su Marilyn Monroe, scritta da Barilli.

In mostra sono presenti tavole apparse su Schizzo e Schizzo presenta, pubblicazioni del Centro Fumetto Andrea Pazienza.
Potresti ripercorrere brevemente la storia del Centro in veste di Editore?
Prima ancora della nascita del Centro Fumetto, Arcicomics realizzava direttamente Schizzo in versione fanzine, pubblicando autori da tutta Italia e anche dall’estero. Schizzo si è evoluta e ha vissuto molte stagioni. Abbiamo cominciato a rappresentare una vera e propria piccola realtà editoriale con la cosiddetta seconda serie di Schizzo, frutto di un progetto più strutturato dei precedenti, e con la successiva nascita della collana Schizzo Presenta. In questa ultima collana, che si è espressa in tre diverse serie per caratteristiche e formati (l’ultima è ancora in corso) abbiamo veramente avuto un importante ruolo di scouting. Basta vedere i nomi, spesso pubblicati per la prima volta: Zograf, Jessica Abel, Pasquale Todisco, Stefano Misesti, Mabel Morri, Paolo Parisi, Stefano Zattera, Lorena Canottiere, Leila Marzocchi, Maurizio Ribichini, Dario Morgante… e tanti altri.
Il nostro ruolo però era e rimane ancora oggi di “supplenza”. Non vogliamo “invadere” il campo altrui. Non abbiamo i mezzi e le risorse per portare avanti una vera attività editoriale, che ha bisogno di investimenti e a cui devono essere riservate molte energie. Il progetto è e rimane il Centro Fumetto, cioè un luogo attrezzato di produzione, fruizione e formazione. Le nostre pubblicazioni nascono necessariamente in questo contesto. E cerchiamo sempre di coprire i “buchi”, le “assenze” della nostra editoria. Da alcuni anni ci siamo concentrati sugli autori più giovani che crescono con le nostre attività. Sono bravi e si stanno affermando.

Intervista realizzata via mail il 10 marzo 2016

La mostra si concluderà con un finissage (19 e 20 marzo 2016) ricco di interventi degli autori e degli editori, per informazioni:
Centro Fumetto “Andrea Pazienza”
Piazza Giovanni XXIII, 1 -Cremona.
Tel. 037222207
www.cfapaz.org
info@cfapaz.org
https://www.facebook.com/BeccoGiallo10AnniCR

Cremona, Santa Maria della Pietà – Piazza Giovanni XXIII.

Dal 13 febbraio al 20 marzo 2016 con ingresso libero.
Orari di apertura:
Da martedì a venerdì: 10.00 – 12.30 e 15.00 – 18.00
Sabato e domenica: 10.00 – 13.00 e 14.30 – 18.00.
Lunedì chiuso.

Mostra: Il fumetto racconta la realtà

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