Il martedì e il mercoledì in USA sono i giorni dedicati all’uscita dei nuovi albi a fumetti, molti dei quali sono numeri di esordio di serie e miniserie, i first issue.
First Issue è la rubrica de Lo Spazio Bianco dedicata ai nuovi numeri uno in uscita negli States! In questo episodio #113 analizziamo alcune delle novità uscite tra la metà di febbraio e fine marzo 2023.
Marvel Comics
Di seguito, le copertine delle novità Marvel Comics.
DC Comics
Dawn of DC, il rilancio dell’universo DC Comics che ha preso avvio dall’inizio del 2023, significa l’alba di una nuova era anche per Superman. Il ritorno di Clark sulla Terra e, soprattutto, il ritorno allo status quo di una identità segreta per l’Azzurrone si materializzano editorialmente nella separazione abbastanza netta dei temi narrativi che accompagneranno le due testate a lui dedicate. Se Action Comics si concentrerà sulla ormai ampia Superman family nel suo complesso, il nuovo corso di Superman – che ricomincia da #1 – pare voler puntare l’attenzione specificatamente sulla figura dell’eroe kryptoniano.
Joshua Williamson rispolvera il Daily Planet, con Lois Lane alla guida della testata dopo l’infarto che ha colpito Perry White, e ci presenta le nuove dinamiche di redazione, con Clark che si divide tra il suo ruolo di giornalista e quello di eroe. Classicità innovativa appare essere la parola d’ordine di questo nuovo corso per l’eroe di Metropolis, che si trova inaspettatamente alla guida della Supercorp, la nuova incarnazione voluta da Lex Luthor per la sua multinazionale in seguito alla sua incarcerazione. Un regalo inaspettato da parte del nemico di sempre che, letteralmente, rimane nella testa di Superman per tutta la durata del numero e, di certo, un regalo che nasconderà delle insidie nei numeri a venire.
Se Williamson imposta nella sceneggiatura un albo di debutto efficace per la linearità della trama e per le novità inaspettate messe in campo, la vera star di questo #1 sono Jamal Campbell e le sue tavole. La nuova alba del personaggio è cromaticamente presente in tutte le pagine, i cui toni caldi si spostano dal tramonto all’alba avvolgendo le atmosfere di ogni sequenza. Lo stile del disegnatore è perfetto per esaltare la fisicità dell’eroe, la sua imponenza anche quando è “celata” nei panni di Clark. La goffaggine dovuta alle dimensioni fisiche enormi che lo impacciano davanti alla sua scrivania in ufficio è la prova di come il personaggio sia già pienamente padroneggiato dalla matita di Campbell, capace anche di uno storytelling dinamico e chiaro che accompagna l’estrema velocità narrativa della storia.
Superman #1 sembra voler dichiarare, come manifesto d’intenti, l’intenzione di raccontare storie più leggere e meno cupe rispetto al recente passato DC, un mood che pare sarà il filo rosso che legherà le avventure di tutti gli eroi di questo universo condiviso.
David Padovani
I Superman dell’Omniverso stanno venendo trucidati uno a uno da Ultraman, il Kal-El di Terra-3 e vecchia conoscenza di Jon Kent. Arriva su Terra-0 anche Val-Zod, Superman di Terra-2, accompagnato da una misteriosa figura femminile, di cui verrà svelata l’identità con un abile colpo di scena. Val spiega la situazione a Jon, facendogli chiaramente intendere che potrebbe essere l’unico in grado di fermare il malvagio kryptoniano, che è in sostanza un serial killer dei vari Kal-El. Le sue motivazioni sono ancora oscure, ma verranno certamente svelate in seguito.
Molto succintamente è questa la trama, nonché la premessa per le future avventure del Superman in carica, figlio del “nostro” Clark Kent. Tom Taylor manifesta chiaramente tutto il suo amore per il personaggio, che è caratterizzato con una personalità ben delineata, con insicurezze e certezze che coesistono in lui. Lo scrittore riesce a imprimere un ritmo incalzante alla narrazione, sviluppando e spiegando gli elementi del racconto in modo semplice ma coinvolgente. Le prime pagine dell’albo sono un modello di sintesi narrativa, che spiega tutto senza svelare nulla, lasciando il lettore desideroso di maggiori dettagli sugli avvenimenti che hanno portato a quanto rappresentato.
L’apporto del disegnatore Clayton Henry è fondamentale nel rendere avvincente il racconto, con un’ottima resa dell’azione frutto di un abile uso sia del tratto sia della costruzione della tavola. Le figure sono plastiche e armoniose, i visi molto espressivi, in un riuscito amalgama di diverse influenze artistiche. Altrettanto significativo è il lavoro con i colori della poliedrica Jordie Bellaire, che riesce a far brillare della giusta luce (od ombra, secondo la necessità) ogni pagina.
Un ottimo primo numero di questa miniserie che lascia ben sperare per un prosieguo da leggersi con gusto.
Paolo Garrone
Di seguito, le copertine delle novità DC Comics.
Image Comics
Local Man si presenta come un albo flip book: con la classica apertura occidentale è possibile leggere la storia principale, ambientata nel presente narrativo, mentre rovesciando lo spillato si passa a un breve episodio dedicato al passato del protagonista e dei comprimari.
I co-creatori del fumetto Tim Seeley e Tony Fleecs, entrambi sceneggiatori, si sono suddivisi le pagine da disegnare: Fleecs, affiancato da Brad Simpson per la colorazione, è l’autore delle matite della trama principale e Seeley si occupa dell’appendice contando sulle tinte di Felipe Sobreiro.
Perché due piani temporali? Nel presente Jack Xaver è un reietto che torna a casa, nella cittadina di Farmington, dove ad attenderlo trova i genitori delusi e diffidenti e dei concittadini che lo detestano. Invece, in passato l’uomo era un supereroe, vestiva i panni di Crossjack e combatteva nel supergruppo Third Gen.
È interessante notare come le atmosfere dei due segmenti siano totalmente differenti: si passa da toni cupi e depressi a ipertrofia ed esplosioni di colore, da insicurezza e basso profilo a proclami e spacconerie. Eppure, nonostante ciò che è stato appaia ormai sepolto e irrecuperabile e le porte della supersquadra chiuse definitivamente, resta la convinzione che Jack possa tornare a vivere grandi avventure. Infatti, il finale drammatico del capitolo disegnato da Fleecs lascia intendere che il protagonista nelle uscite future sarà nuovamente coinvolto in qualcosa di importante.
I fumettisti hanno il merito di non svelare i misfatti di Xaver e allo stesso tempo di fornire al lettore tutti gli elementi necessari per comprendere la premessa della serie, scrivendo dialoghi esplicativi ma scorrevoli e rapidi botta e risposta al vetriolo. Anche l’estetica adottata gioca a favore della chiarezza: con un tratto realistico Fleecs delinea espressioni facciali e microespressioni che consentono di cogliere con immediatezza gli stati d’animo dei personaggi, mentre le raffigurazioni dei luoghi chiusi e aperti rimandano il pubblico al topos della comunità statunitense dalla mentalità ristretta e con qualcosa da nascondere.
Pur essendo un evidente tributo al supereroismo Image anni Novanta, il primo numero di Local Man non offre una grande quantità di azione. Quando è presente, serve più per portare avanti la trama che per intrattenere, non è uno sfoggio fine a sé stesso bensì una funzione narrativa. Questo aspetto va rimarcato per calibrare le aspettative nei confronti del prosieguo del fumetto, che potrebbe svilupparsi come un noir dal ritmo cadenzato e sporadici accessi di violenza piuttosto che come una lunga scazzottata tra energumeni in costume.
Federico Beghin
Benvenuti nel mondo ordinario di Dom, un camionista che trasporta merci percorrendo chilometri e chilometri di autostrada. La sua vita sembra dividersi tra squallide aree di sosta e notti buie nelle quali osserva il mondo attraverso i vetri della cabina di guida del su autoarticolato. È questo il momento in cui i pensieri lo assalgono, giungendo a evocare scomodi fantasmi che riportano Dom indietro nel tempo a rivivere scorci traumatici del suo passato di bambino, cresciuto da una coppia di genitori litigiosi e assenti. Un’infanzia instabile che conduce il nostro protagonista a una vita altrettanto instabile, a ripercorrere le orme lavorative del padre.
Jeff Lemire ci introduce nel mondo del protagonista, in una sceneggiatura ricca di atmosfera che sembra giocare sulla monotonia di lunghe sessioni di guida, instillando nel lettore un senso di noiosa quiete destinata a interrompersi bruscamente. L’ingresso di Dom nel mondo straordinario, una sorta di Limbo surreale pieno di mostri, giunge così in modo repentino grazie a un plot twist capace di sovvertire il ritmo lento che aveva fino a qui contraddistinto lo scorrere della narrazione. La trama, da questo momento contaminata da elementi horror, prende decisamente quota spingendo il nostro protagonista all’azione in un crescendo di tensione e violenza. I dialoghi, secchi ed essenziali, risultano funzionali ad accentuare la suspense e l’immediatezza della storia, ben rispecchiando il tono cupo e il grande mistero che la attraversano.
La sceneggiatura di Lemire trova il suo grande elemento di forza nella completa sinergia con le illustrazioni di Gabiel Walta, capaci di riportarci alla mente l’atmosfera rarefatta degli episodi di Ai confini della realtà. Matite dal tratto spesso e ruvido che ben contraddistinguono i personaggi, delineano sfondi dettagliati che colgono l’inquieto surrealismo dei paesaggi abitati dalle creature mostruose. Una sorta di umani argillosi pronti ad assalire il malcapitato che arriva a tiro delle loro leve. Suggestive e degne di nota le inquadrature che rimandano alla desolata solitudine delle strade notturne, in grado di illustrare in modo chiaro il mondo nel quale si muovono i personaggi.
I colori di Jordie Bellaire, dalla tonalità tenue, riescono a creare un’atmosfera polverosa che ben cattura il senso di isolamento provato del protagonista durante i suoi viaggi.
Il primo numero di Phantom Road evidenzia una duplice anima nella quale convivono sequenze introspettive, che indagano la complessità emozionale del protagonista, e sequenze votate a un’azione spietata. La sintesi di questi due momenti sta nel racconto di una storia avvincente e allo stesso tempo scarna, quasi spoglia, nella quale incontriamo anime solitarie che portano avanti le loro esistenze. Un racconto che si contraddistingue anche per la riuscita sintesi tra parola e disegni, che realizza una forte narrazione visiva capace di costruire, in modo lento e accattivante, la tensione per farla poi esplodere catturando il lettore.
Ferdinando Maresca
Di seguito, le copertine delle novità Image Comics.
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Di seguito, le copertine delle novità.
Per questa puntata è tutto. Non ci resta che darvi appuntamento ad aprile con First Issue #114.
Stay tuned!