Ettore e Fernanda: Bacilieri tra biografia, arte e Milano

Ettore e Fernanda: Bacilieri tra biografia, arte e Milano

Paolo Bacilieri, in un nuovo ed elegante volume edito da Coconino Press, racconta un pezzo della vita di Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, figure poco conosciute ma fondamentali per la storia museale dell’arte italiana.

La Pinacoteca di Brera, a Milano, insieme agli Uffizi di Firenze e alla Galleria Borghese di Roma, si può considerare uno dei più importanti poli museali dedicati all’arte e alla pittura in Italia.
Paolo Bacilieri decide di tornare alla biografia – genere da lui già esplorato in Sweet Salgari – e di unire a essa altre sue due passioni – l’arte e Milano – per raccontare uno scampolo delle vite di Ettore Modigliani e Fernanda Wittgens, due nomi sconosciuti ai più ma molto importanti per la storia dell’arte italiana e per quella della Pinacoteca.

Ettore e Fernanda – un’avventura braidense è un elegante volume in formato orizzontale, pubblicato da Coconino Press col sostegno della Fondazione Berti per l’arte e la scienza Onlus, nel quale Bacilieri su uno scorcio di storia italiana che si snoda a cavallo della Seconda Guerra Mondiale, tra il 1928 e il 1950, narra l’attività di Modigliani e Wittgens come direttori del museo milanese, il loro impegno per la divulgazione dell’arte italiana e per la salvaguardia delle opere durante il conflitto bellico, nonché la loro strenua opposizione alla dittatura fascista, che segnò – seppur in modi diversi – le esistenze di entrambi.

Modigliani, di origine ebrea, nel 1938 fu sollevato dai suoi incarichi e mandato al confino nelle Marche. Costretto a nascondersi per non finire nei campi concentramento, riuscì a salvarsi per poi essere reintegrato nei suoi incarichi a Brera nel 1946. Wittgens si oppose strenuamente alle razzie naziste di opere d’arte e, fin dallo scoppio della guerra, contando sul suo prestigio personale e sulle proprie amicizie, si adoperò per consentire l’espatrio di familiari, amici, ebrei e perseguitati di ogni tipo. Nel 1944 venne arrestata, giudicata nemica del fascismo e condannata a quattro anni di prigione, per poi essere scarcerata nel 1945 in seguito alla Liberazione.

Ettore Modigliani fu un brillante direttore e un’importante storico dell’arte – autore del saggio Mentore1, testo fondamentale per la museografia e la storia dell’arte italiana. Nominato nel 1925 Soprintendente ai Monumenti della Lombardia, era stato lui stesso ad assumere alla Pinacoteca Fernanda Wittgens – di trent’anni più giovane. Divenuta sua assistente, Wittgens nel 1940 vinse il concorso per la direzione della Pinacoteca, prima donna in Italia a ricoprire un ruolo direttorio museale, e fu lei a salvare le opere d’arte dai bombardamenti e a far rinascere dalle ceneri il museo milanese, portandolo alla rinascita nel 1950.

Paolo Bacilieri fa iniziare il suo racconto proprio nel momento dell’assunzione di Fernanda alla Pinacoteca, come “operaia salariata temporanea”, e mette sulla carta episodi di vita reale e di storia in forma di cronaca avventurosa. A cominciare dalla traversata da incubo della Manica del 1929 del piroscafo Leonardo Da Vinci, che nella stiva conteneva tutti i più importanti dipinti conservati nei musei italiani dell’epoca, diretti a Londra per una grande mostra sull’arte del nostro Paese. All’interno di quella stiva c’era anche Ettore Modigliani, che non volle abbandonare quelle opere d’arte di cui aveva la responsabilità.

Bacilieri struttura la cronaca di fatti reali col piglio dell’avventura, del racconto di sconosciuti gesti eroici quotidiani compiuti da persone normali, mosse da spirito umanitario e da un amore spassionato per l’arte, in un periodo della nostra storia nazionale che vide gesti tremendi, ma anche comportamenti generosi e altruistici.
Il ritmo impresso alla narrazione permette al racconto di sfuggire, da un lato, al didascalismo nozionistico e, dall’altro, dall’appiattimento della storia a una fredda divulgazione storica.

È vero che resta un volume celebrativo, in cui per ovvi motivi l’autore pone l’accento sulle caratteristiche positive dei protagonisti, non approfondendo la sfaccettatura psicologica che avrebbe messo in mostra anche i loro difetti. Ma la capacità di Bacilieri di conferire loro realismo e umanità fa sì che la cronaca di fatti storici, seppur minori, acquisti calore e si trasformi nel racconto di due esistenze amanti della bellezza (nella più sublime accezione della stessa, quella artistica) che si trovarono a vivere in tempi di orrore e tragedia.

Sul fronte artistico, l’autore veronese gioca con il formato orizzontale delle tavole, muovendosi tra immagini a tutta pagina e una frequente struttura compositiva “tripartita” con due vignette sovrapposte sul margine destro o sinistro e il resto della pagina occupato da un unico grande riquadro.
Non mancano le tipiche, piccole vignette quadrate marchio di fabbrica di Bacilieri, a cui in questo caso l’autore dona quasi sempre una caratteristica precipua, quella di contenere particolari di famosi dipinti del patrimonio artistico italiano. Una sorta di flash, ammiccamenti, a ricordare al lettore che la materia alla base del racconto è l’arte. Ma anche un gioco, nella sequenza che apre la storia. Durante la traversata oceanica del Leonardo Da Vinci, con il mare in tempesta, i riquadri da cui “spuntano” i quadri paiono quasi spioncini da cui le opere d’arte osservano, serafiche, gli eventi e la preoccupazione di Ettore Modigliani.

Per il resto, il tratto di Bacilieri è quello solito, curato nel dettaglio, ricco di tratteggi fini e contorni più grossi, con un’attenzione precisa all’abbigliamento, alle ambientazioni e all’architettura, un bianco e nero arricchito dalla leggera tonalità giallognola della carta.

In questo volume, il pennino dell’autore ci regala scorci di una Milano che non esiste più. Ma il suo sguardo attento alle proporzioni dei monumenti, alle ricostruzioni di paesaggi urbani perduti ormai da decenni fa trasparire l’amore di un veronese per la sua città adottiva e la sua capacità di conoscerla attraverso la sua raffigurazione urbanistica e architettonica. Al pari di quanto visto in Tramezzino, Fun e More Fun.

Ettore & Fernanda è un’altra piccola grande opera intima di Bacilieri. Un’intimità attraverso cui riesce a raccontare vite grandi, importanti e a volte sconosciute ai più, come in questo caso.
Chiudiamo con una nota sul piccolo ma prezioso apparato bibliografico e di note in coda al volume, altro segno della cura, attenzione e studio che l’autore pone alla base delle sue opere.

Abbiamo parlato di:
Ettore e Fernanda – Un’avventura braidense
Paolo Bacilieri
Coconino Press, 2019
72 pagine, bianco e nero – 19,00 €
ISBN: 9788876184413

Paolo Bacilieri: conversazioni attorno a un Tramezzino


  1. Il volume uscì a firma di Fernanda Wittigens nel 1940, a causa delle leggi razziali che impedivano la pubblicazione di opere scritte da ebrei, come Modigliani. La Hoepli ripubblicò poi l’opera nel 1946 a firma del suo vero autore. 

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