A Paolo Bacilieri piace disegnare l’architettura nei suoi fumetti, mai presente solo come fondale bensì componente attiva della narrazione. Questo già lo si sapeva, basta sfogliare due sue opere come Fun e More Fun.
Ma Bacilieri sa anche come si disegna l’architettura e – se mai ce ne fosse stato bisogno – la dimostrazione la troviamo in Tramezzino, volume in grande formato pubblicato da Canicola Edizioni.
Permettete a chi scrive una digressione personale. Nel 1993 frequentavo il terzo anno della facoltà di architettura e alla prima lezione di Progettazione architettonica – il primo, vero esame progettuale del corso di studi – il professore, senza proferir parola, iniziò a proiettare una serie di diapositive con immagini tratte da tavole a fumetti di Topolino. Dopo un momento di spaesamento da parte dell’intera aula di studenti, il docente disse che quello che si vedeva in quelle tavole era il modo giusto di rappresentare il costruito.
“In questi disegni, la casa di Paperino, il deposito di Paperone, etc. sono disegnati in tutti i loro elementi: le soglie delle finestre, le gronde, i pluviali, i camini, le antenne. Stessa cosa per gli esterni e le strade: le staccionate dei giardini, le ringhiere, le cordonate dei marciapiedi, i tombini e le caditoie.
È così che si disegna ed è pensando a tutti questi elementi – nessuno escluso – che si progettano edifici e spazi urbani”.
Queste, più o meno, furono le parole del mio docente.
A venticinque anni di distanza, se mi trovassi al posto di quel professore e volessi esprimere quei suoi stessi concetti, farei vedere agli studenti le tavole tratte dai fumetti di Paolo Bacilieri.
L’autore veronese non ha alle spalle studi specifici di architettura, essendosi formato all’Accademia di Belle Arti. Non è dunque un architetto, tuttavia è dotato di una sensibilità architettonica e paesaggistica che talvolta non si ritrova negli addetti ai lavori di tali discipline.
Bacilieri è sempre stato capace di inserire nei suoi fumetti una presenza del costruito che non si limitasse a mera scenografia. In Fun e More Fun – in cui il fumettista chiarisce il suo grande amore per la sua città adottiva, Milano – sono disegnati chiese, palazzi e la Torre Velasca. Gli edifici e gli spazi urbani oltre a essere rappresentati, sono nominati e descritti da Bacilieri.
«Come giovane fumettista appena trasferito a Milano, per me è stato naturale cominciare a produrre un sacco di tavole con le architetture della città. […] Senz’altro posso dire di appartenere a una minoranza a cui piace la Torre Velasca, che ama certa architettura brutalista, razionale o modernista costruita a Milano fra gli anni ’50 e ’70. Penso alla palazzina di Gio Ponti vicino al parco Solari. Si tratta di qualcosa che a mio avviso esprime allegria, ottimismo e fiducia nel futuro.» (Conversazione tra Paolo Bacilieri e Giulia Cavaliere, Linus #12 – anno 53 – dicembre 2017)
Tramezzino è la sublimazione della passione di Bacilieri per questa disciplina e per Milano. Nel racconto breve e lieve di un fugace amore universitario tra un ragazzo e una ragazza, il fumettista eleva l’architettura della città meneghina a elemento portante dell’intera storia tanto che, come vedremo più avanti, da un punto di vista grafico le tavole stesse sono pensate quasi come facciate (in linguaggio tecnico, prospetti) degli edifici in esse riprodotti, mentre da un punto di vista narrativo l’apice della storia dei due protagonisti è mostrato al lettore attraverso una carrellata di palazzi milanesi della corrente razionalista e modernista tanto cara a Bacilieri.
In quasi tutte le 32 pagine che compongono la storia sono presenti scorci cittadini ed edifici meneghini – più o meno noti, più o meno famosi – rappresentati dall’autore in maniera “architettonicamente” perfetta, attraverso un disegno preciso e puntuale di quegli elementi e particolari costitutivi di un edificio o di un ambito urbano che il mio professore riteneva fondamentali per una corretta progettazione e rappresentazione del costruito.
A questo si aggiunge una restituzione precisa e minuziosa attraverso campiture piene e retinature tanto delle ombre che dei materiali, a indicare un preciso studio volumetrico e morfologico a cui Bacilieri ha sottoposto gli edifici rappresentati.
Il volume si apre con due immagini a tutta pagina sul cui sfondo domina la Torre Velasca – quasi in una sorta di fil rouge ideale con Fun e More Fun – seguite da un’altra grande immagine di un angolo urbano e da due tavole dedicate a presentarci ognuno dei protagonisti.
Milano, Daddo e Skilla: sono questi tre gli elementi fondanti della storia raccontata in Tramezzino che Bacilieri sviluppa in altre 28 pagine nelle quali le sue caratteristiche “vignettine” quadrate diventano matrice della composizione “architettonica” delle tavole che, giustapposte in sequenza a quelle dove il fumettista rappresenta tagli urbani e palazzi, paiono trasfigurare la griglia tipica delle pagine a fumetti in un esercizio compositivo che riecheggia la facciata di un edificio. Vignette come finestre, dunque, per seguire la vita dei protagonisti.
Ci troviamo dunque davanti a un alternarsi di pagine con i due ragazzi che portano avanti la narrazione e con le costruzioni rappresentate in modo tecnico e preciso da Bacilieri, cioè secondo i dettami delle proiezioni ortogonali che regolano il disegno architettonico. Il climax è nella sequenza di nove pagine, ciascuna rappresentante un edificio residenziale razionalista o modernista, a cui Bacilieri affida la descrizione di un pomeriggio di passione tra i due innamorati.
Se fossimo in un film, sarebbe una sequenza di carrellate urbane accompagnate dal sottofondo di parole, silenzi e gemiti su una musica triste: un modo lieve e riservato di descrivere l’amore e il sesso.
La stessa cosa riesce a fare Bacilieri in queste sue pagine: la passione carnale è suggerita, non mostrata e il suo posto viene preso dalla passione dell’autore per l’architettura e Milano.
Con Tramezzino Paolo Bacilieri dimostra una volta di più di essere oggi forse il più completo autore di fumetti italiano, sicuramente il più capace di passare con disinvoltura da una cifra autoriale a una popolare (se mai tale distinzione abbia senso di esistere) con la continuità assoluta di uno stile ormai personale e inconfondibile.
Abbiamo parlato di:
Tramezzino
Paolo Bacilieri
Canicola Edizioni – collana “sudaca”, 2018
36 pagine formato cm 30 x42, bianco e nero – 17,00 €
ISBN: 9788899524272