Diario di un addio è la storia autobiografica dei cinque anni in cui l’autore è rimasto al capezzale del padre, Michele. Quest’ultimo, dopo essere stato colpito da un arresto cardiaco, entra in coma irreversibile; da quel momento la vita di Pietro, e della sua famiglia, comincerà ad essere scandita dai passaggi tra ospedali, da dolore e false speranze. Diario di un addio è la testimonianza sincera e commovente di come una persona possa elaborare il lutto in molteplice forme, nutrendosi di dubbi o di speranze, di rifiuto o di accettazione. Racconta di come di come un addio durato cinque lunghi anni sia anche una battaglia per tenere viva la memoria dei momenti felici della persona cara, e non di come la malattia possa averla trasformata.
Come possiamo già notare dalla bella copertina l’autore usa uno stile grafico molto semplice, quasi amatoriale, ma riesce a sopperire con una vibrante partecipazione emotiva che scaturisce dalle tavole.
Pietro Scarnera ha vinto meritatamente il primo premio di Komikazen 2009 con il progetto di questo libro, che pone, senza mai nominarlo, il tema dell’eutanasia da un punto di vista diretto. Il volume contiene anche scritti di Beppino Englaro, padre della tristemente nota Eluana, e di Fulvio De Nigris, direttore del Centro Studi per la Ricerca sul Coma. Con questo suo primo lavoro, Scarnera centra sicuramente il suo obbiettivo e ci offre un volume su cui pensare e riflettere a lungo.
Abbiamo parlato di:
Diario di un addio
Pietro Scarnera
Comma 22, 2010
80 pagine, brossura, bianco e nero – 12€